13-12-2010
ERIK WØLLO
"Gateway"
(Project/Audioglobe)
Time: (70:18)
Rating : 8
Il mondo sonoro e artistico di Erik Wøllo, 49enne compositore norvegese, non conosce confini fisici, e la 'porta' a cui fa riferimento il titolo, magistralmente raffigurata da Michal Karcz nell'artwork che adorna il pregevole digipak, è solo il passaggio verso una nuova tappa di un viaggio che conduce l'ascoltatore attraverso lande immaginifiche che riempiono mente, cuore ed anima. Giunto al suo quattordicesimo capitolo solista, l'artista scandinavo (attivo musicalmente sin dal 1980) si è armato di chitarre elettriche, guitar synth, tastiere, applicazioni VST da lui stesso create, percussioni e programming per generare i 70 minuti della nuova opera, realizzata fra il 2007 ed il 2009. Stimato chitarrista ed al lavoro come compositore anche per colonne sonore, partiture classiche, musiche per il teatro, il balletto e quant'altro, Erik modella come compete ai migliori artisti suoni sognanti, avvolgenti, eterei, capaci di trasmettere quel senso di sopraffazione generato dalla scoperta di luoghi che non si pensava potessero esistere, ma che si possono raggiungere semplicemente chiudendo gli occhi, sgombrando la mente e premendo 'play'. È un viaggio sotto forma di evocativa sinfonia che scorre placido, dove il mistero non prelude mai al pericolo: strutture sonore che sono piccole magie nella loro linearità, accompagnate da ritmi sofficemente avvolgenti, con la chitarra che di quando in quando cesella passaggi dagli echi pinkfloydiani ("First Arrival" e la sontuosa title-track). Un suono che traduce in note il concetto di viaggio, tra momenti di squisita sospensione eterea ("A Sublime Place", "Blue Universe", la quasi sacrale "There Will Be Snow", le soffuse "Full Circle" e "Wetlands"), passando per una più liquida e misteriosa "The Mental Trail" fino alle maestose fiammate di "The Traveler". Sebbene la new age e l'ambient siano dietro l'angolo, non fermatevi alle etichette ed intraprendete con Erik questo magnifico viaggio tra maestosi scenari di inaudita bellezza, oltre i confini del mondo conosciuto.
Roberto Alessandro Filippozzi