13-12-2010
BAK XIII
"Ibi Deficit Orbis"
(Urgence Disk Records)
Time: (58:22)
Rating : 6.5
Il trio elvetico, attivo sin dal 2001 e con alle spalle ben cinque album (più un 'best of' per il mercato asiatico), non ha mai raccolto granché dalle nostre parti ed in generale, ed è un peccato, perché se non altro è riuscito a costruirsi negli anni un'identità sonora sufficientemente definita attraverso l'abile sfruttamento delle malizie dell'electropop, astutamente combinate alla wave elettronica degli anni '80, all'EBM ed a chitarre ruvide d'estrazione metal/rock, nonché ad una certa attitudine punk. Non un suono rivoluzionario né tanto meno una band fondamentale, quanto piuttosto dei musicisti che toccano temi sociali con scanzonata irriverenza all'interno di canzoni che, a modo loro, funzionano. In questo sesto full-length, come sempre intitolato in latino, il trio di Ginevra mette in mostra tutte le sue ben note peculiarità: dai momenti in odore di 80s come il singolo pre-album "We Are Alive" (completo di vocals aggressive) e "Nothing To Fear" allo sfrontato sarcasmo delle varie "Make My Day", "Saturday Night" e "Where Is My Joy?", passando per l'electropop dei manifesti programmatici "Destroy Fashion" e "Gay Beat", fino a momenti più seriosi come la serpeggiante "Twilight Prayer" e la più cadenzata "In The Name Of Industry". Quello dei Bak XIII è un suono che sa coinvolgere con l'ariosa leggerezza di refrain che sfruttano malizie pop, ma che saggiamente alterna tali brani a momenti più solidi come la dura "The Vanguard" o la più ritmata "Natural Process". Menzione finale per la seconda ghost-track, oscura e sinfonica, che testimonia a favore delle capacità dei Nostri. Una band che non cambierà il corso della storia della musica, ma che sa intrattenere divertendosi, evitando accuratamente di prendersi troppo sul serio: ce n'è abbastanza per approfondire la cosa, almeno per i momenti d'ascolto meno impegnati.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.myspace.com/urgencedisk