23-11-2010
CELLULOIDE
"Hexagonal"
(BOREDOMproduct)
Time: (48:42)
Rating : 6.5
Cervellotico e tecnologico, elegante e soffusamente 'snob', al servizio di un sound esteticamente votato al bello, saltuariamente anche emotivo: queste sono le credenziali di "Hexagonal", il nuovo full-lenght che il trio francese ha confezionato per la partner di sempre BOREDOMproduct. Un suono che, tutto sommato, nell'albero genealogico della musica li pone in quella nicchia tra i cui nomi storici spiccano Yazoo o Propaganda, anche se la voce di Darkleti non ha i colori di quella di Alison Moyet, insistendo purtroppo sullo staticismo del cantato sensuale-sussurrato già sentito migliaia di volte tra i solchi musicali transalpini. "Hexagonal" è diretto erede del technopop d'epoca eighties, rivisto con architetture contemporanee: cerca di conciliare le voglie di nostalgie '80 con le richieste digitali di un music-system in ambiti clubber, esigente nelle potenzialità d'ascolto come nelle vestigia dancy. Il suono viene allora totalmente plasmato dalle tastiere di Patrick Holdwem o di U-0176 (nessuna parentela con i droidi di "Star Wars"...), che nota su nota, byte su byte, quando in azione sono chiamati i software costruiscono il soundscape su cui si inserisce la voce femminea di Darkleti, senza distaccarsi troppo da quel suono che nei primi anni del terzo millennio proprio i Celluloide del debut del 2002 "Naive Heart" introducevano nel mondo sintetico della BOREDOMproduct. Bella l'apertura: "Imprevisible", negli anni a cui "Hexagonal" rifà il verso, sarebbe stato l'ideale 45 giri di lancio per l'estesa ballabilità e la buona musicalità di un refrain accattivante nello stile francese lolitesco. "Le Goût Du Poison" sarebbe invece l'ideale B-side: linee sonore romantiche unite al sussurrato languido, per una mistura vincente resa popolare in altri act come Tristesse De La Lune. Anche la successiva "Sleepin' Away" merita la menzione: electropop futuristico e sofisticato in cui ora la voce filtrata da vocoder ha un'alternativa che poi non si ripresenta in seguito, e le linee di synth nelle dita dei due manipolatori si intersecano con ottima dinamica. Nel proseguire, la tracklist si livella su una piattezza di similitudini con le tracce precedenti che la penalizza, ed è un errore mantenersi sugli stessi binari senza variare le linee sonore o vocali, cercando diversi spazi d'espressione. Su queste considerazioni si proietta il futuro dei Celluloide e della BOREDOMproduct, che dalla capitale etnica della Francia, Marsiglia, trasmette il proprio segnale di pop, elettronica e synth-wave di classe insieme ad altre ottime band, come i Foretaste da noi apprezzati in passato, fenomeni di un suono sulla strada giusta per richiedere il marchio di tipicità.
Nicola Tenani
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