05-08-2010
SORROWFUL ANGELS
"Ship In Your Trip"
(Sleaszy Rider Records)
Time: (42:37)
Rating : 6.5
"Ship In Your Trip" è il primo album ufficiale della band greco/polacca Sorrowful Angels, formatasi nel 1999 ma rimasta ancorata a sporadiche apparizioni per tutti questi anni a causa di problemi interni. E pensare che nel 2002 ebbero la fortuna di aprire per gente del calibro di Anathema e UDO al Chania Festival di Creta... Giunti ai giorni nostri, dopo aver affrontato la fatica di numerosi avvicendamenti nella formazione, firmano per la Sleaszy Rider Records e debuttano con questo album di dieci malinconiche canzoni che abbracciano doom e gothic metal nella pura e classica tradizione lasciataci in consegna dai Paradise Lost. Nell'anno corrente supportano altre grandi band come Katatonia e Sirenia e vengono definiti come una delle 5 migliori promesse del metal greco da parte della rivista Metal Hammer. Ed effettivamente - e lo si sente sin dall'inizio del disco - i Sorrowful Angels hanno tutte le carte in regola per diventare una grande band: la registrazione è decisamente professionale, le capacità tecniche di buon livello e, soprattutto, sono presenti alcune melodie decisamente azzeccate. Ma c'è un però: mi avessero detto che questo era l'ultimo disco dei Paradise Lost non avrei fatto una piega, poiché i suoni sono praticamente identici, le chitarre sono ispirate dalle stesse melodie e Kostas Katikos ha decisamente rubato le corde vocali di Nick Holmes... Detto questo, il disco potrebbe essere eccezionale, ma questa macchia è davvero dura da eliminare. Già dall'iniziale "Second Life" l'alternanza di vocals baritonali ad altre taglienti e urlate ci porta nei territori che furono di "One Second"; i refrain ricercati sono sempre al centro della scena, come dimostrano "Denial" e "A Long Stay" (ma anche tutti gli altri brani), e c'è oltremodo da notare un piacevole ritorno all'uso del solo di chitarra, ormai crudelmente in disuso dall'inizio del nuovo millennio (in questo caso assoli melodici e complementari al brano, mai di puro esercizio tecnico). Lo schema dei brani si ripete costante: intro di piano seguita a ruota dal riff portante, che a sua volta costituisce la base del ricercato ritornello che Kostas canta con efficacia e trasporto. Probabilmente "Ship In Your Trip" potrebbe considerarsi superiore ad alcuni dei meno riusciti album dei Paradise Lost (come si dice, quando gli allievi superano i maestri), ma rimane il fatto che la personalità, in questo variegato mondo musicale, è una cosa da conquistarsi, e i Sorrowful Angels sembrano non preoccuparsene assolutamente, vivendo beatamente all'ombra di qualcun altro. Aspettiamo fiduciosi che il prossimo album sia più coraggioso e ricercato, pur gratificandoli per quello che hanno saputo fare fino ad ora. Da avere se non riuscite ad eliminare i geniali fautori di "Draconian Times" dalla vostra playlist.
Silvio Oreste
http://www.sorrowfulangels.com/