11-07-2010
FUTURE TRAIL
"Breaking New Ground"
(Rupal Records/E-Noxe/Masterpiece)
Time: (56:50)
Rating : 7
Probabilmente in pochi ricordano il debut del 2004 dei Future Trail "Big Sky Horizon", disco che per inciso non lasciava nutrire grosse speranze e che vedeva il progetto (praticamente i più noti DavaNtage assieme alla cantante Melanie Güntzschel, già collaboratrice dello stesso combo tedesco, e quindi un vero e proprio side-project 'in famiglia') alle prese con un songwriting ancora acerbo, nonostante l'esperienza maturata sul campo dai partecipanti. Passati dalla Fire!Zone all'accoppiata Rupal Records/E-Noxe, i Nostri (che nel frattempo hanno 'perso per strada' Mario Fritzsche) tornano dopo oltre cinque anni di pausa, non a caso proprio durante un periodo di inattività dei DavaNtage: ora è Melanie ad occuparsi delle vocals col suo stile algido e disincantato, ben supportata da René Müller (musica e produzione) e da Gunnar Bock (testi) per quello che si rivela un ritorno molto più interessante del succitato debut. Il passaggio del testimone da Mario a Melanie muta profondamente il quadro, ed inevitabilmente le nuove canzoni vengono costruite attorno allo stile della biondissima cantante, risultando decisamente più grigie e fredde. L'intro "Signals", con samples anche in lingua italiana, lascia presto il posto alla title-track, che al pari di momenti come "Monochrome Affair" e "One Time Focussed" rivela un approccio alla materia electro freddo, controllato e dai toni grigi e malinconici, ancor più evidente in "Landslide" (con la leggenda Dirk Ivens ad occuparsi delle backing vocals) e nella triste "Players". Essendo in gioco membri dei DavaNtage, non poteva mancare un momento più sostenuto ed incline alla solidità dell'EBM come l'aggressiva "Panic", song tirata e di grande impatto che vede Melanie duettare alla voce con Dirk Steyer (Accessory), anche se il vero picco del dischetto è rappresentato dall'ariosa "Far Beyond", dotata di un bel piglio danceable, di buone melodie, di un bel refrain e di vorticosi ricami di tastiere che ne esaltano la caratura. Quando i Nostri (oggi molto più abili e completi in fase di arrangiamento) giocano la carta del ritmo lo fanno sempre con stile e moderazione, come dimostrano sia la valida "Never Farewell" che "Patience"; un ulteriore punto di forza dei rinnovati Future Trail sta in un approccio alla melodia più concreto e funzionale, capace di far risaltare anche un semplice intermezzo come "Pacific", mentre tocca ad una gustosa cover di "Satellite", datato pezzo firmato Depeche Mode, chiudere a dovere l'opera. Sebbene ancora lontani dal lasciare un segno indelebile nell'affollatissimo panorama electro odierno, i Future Trail risollevano a dovere le loro quotazioni, e se in futuro il progetto potrà godere di maggiore costanza e dedizione nell'essere portato avanti, smettendo i panni di 'occupazione estemporanea', non è da escludere che i Nostri trovino la via per regalarci prove ancor più complete e convincenti.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.myspace.com/futuretrail2005