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Room 101

13-04-2007

STARCHASER NETWORK

"Starchaser Network"

Cover STARCHASER NETWORK

(Tarot/Masterpiece)

Time: (62:47)

Rating : 7

"Starchaser Network non è solo una band, bensì la denominazione di un'onda elettronica che permette alle frequenze di suoni di comunicare con l'attribuzione astrologica di ognuno dei membri del gruppo, così come la provenienza dell'astronomia. L'idea di Starchaser Network prova, musicalmente parlando, che l'astronomia e l'astrologia sono storicamente legate e che esiste una connessione fra le due cose. Sebbene queste informazioni illustrino la teoria di Starchaser Network, l'approccio lirico della band è qualcosa di più sciatto e volgare." Così si presentano nelle note ufficiali gli Starchaser Network, trio texano nel quale ritroviamo nomi ben noti quali Proscriptor (Absu, Equimanthorn, Melechesh etc...) ed Equitant (Absu, Equimanthorn, Equitant etc...), qui coadiuvati da Victorious (Tarot Productions). Sempre le note ufficiali si premurano di ricordarci come il progetto, fattosi conoscere negli ultimi due anni più che altro per svariate cover realizzate online, sia devoto all'elettronica più sperimentale e coraggiosa degli anni '70 ed '80 (così come lo stesso solo-project Equitant nei due lavori pubblicati nel 2005), con influenze dichiarate da parte di artisti quali Pet Shop Boys, Genesis, Devo, Kraftwerk, Giorgio Moroder ed Egyptian Lover, nonché (e qui ci rifacciamo alle presentazioni dei singoli membri di SN che si trovano sul sito della band) dei vari Styx, Tuxedo Moon, Popul Vuh, Nina Hagen, Human League, Tangerine Dream e via discorrendo... "È disco-rock sciatta al 100%, la perfetta colonna sonora per un film pornografico o per un documentario della NASA", ribadiscono gli Starchaser Network, e noi non possiamo che concordare: questo debut-album eponimo, infatti, racchiude tutte le caratteristiche indicate dalla band e rimanda, idealmente, ad una trentina d'anni fa, quando la sperimentazione la faceva da padrona in ambito prettamente elettronico. Un lavoro ricco di ritmo (e di ospiti, in vero parecchi e nei ruoli più disparati) ma spesso nervoso, come dimostrano l'opener "Sintro featuring Black Martini", "Nachricht", "Patricia Whackers", "New York U Know", "Tokyo Girl" e "Lick That Rascal Clean", ma anche capace di farsi più rock-oriented ("Tangy") e più sexy ("Leather And Lace"), fino all'ironia 'pornografica' di un pezzo come "Silvia's Saint" (evidentemente incentrato sulle 'contraddizioni interne' al cognome della celebre pornostar ceca). Un'opera bizzarra e volutamente anacronistica, da ascoltare sorseggiando un Martini e visionando quel mitico film di Silvia Saint (appunto!) comprato una decina d'anni fa nel reparto 'usato sicuro VHS' del vostro videonoleggio locale, possibilmente quando le ore si fanno piccole e l'umanità dà il meglio e il peggio di sé, fra vizi privati e pubbliche virtù...

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.starchasernetwork.com/

http://tarotproductions.com/