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Room 103

11-06-2010

SOLEMN NOVENA

"Kiss The Girls"

Cover SOLEMN NOVENA

(Alice In...)

Time: (37:40)

Rating : 9

Se il trio nord-irlandese fosse nato artisticamente all'inizio degli anni '90, per bellezza stilistica e spleen iniettato direttamente nelle fasce nervose avrebbero conteso il trono delle grandi goth band come The Mission, Mephisto Walz o Skeletal Family, perché i Nostri, sia definitivamente chiaro, sono una grandissima guitar-band nata nell'epoca sbagliata, ma ciò non deve rappresentare una colpa o una limitazione. Dai Mission vengono la capacità di addolcire con il canto (sia maschile che femminile) e le chitarre spesso a briglia sciolta, come del resto era per i Mephisto Walz delle ere in cui il sole del goth-rock splendeva luminoso e la voce di Christianna conquistava i cuori del popolo goth. Chitarre che spesso si concedono arabeschi con il plettro, come quando William Faith cesellava deliziosi arpeggi prima nei Mephisto Walz, poi definitivamente come Faith And The Muse. Proprio questo 'british style' di sei corde rende inimitabile il post-punk di matrice inglese, ma anche americano se il plettro è tenuto dalle dita di Re Faith. Solemn Novena sono quindi testimoni di un insieme di suoni che, oggi, solo nel paragone con la grande coppia americana riesce a mantenere accesa con fiamma vivida il dannato splendore del goth. L'esempio: nella title-track quel primo accordo così 'vittoriano' di chitarra elettrica, attendendo il languore dei toni di Louise per iniziare insieme il sottile, maledetto gioco della dolce melanconia che solo il dark-rock ha saputo creare come forma d'arte emotiva e non unicamente tecnica. Paragonare la voce della singer di Belfast con quella di Julianne Regan, indimenticabile eroina del goth-rock con gli All About Eve ed i Gene Loves Jezebel, non è cosa azzardata: entrambe aperte d'ugola con toni di miele e generosissime performance nel porgersi in modo totale al canto, a chi le ascolta, fattore che le rende idealmente affini, anche se Louise negli anni dovrà mantenere il suo livello stabile ribadendo quanto di buono ora esibisce magnificamente. La successiva "Faerytale", con la voce ora maschile di Marcy, avrebbe trovato un posto d'onore in 'God's Own Medicine', e Wayne Hussey nell'ascoltarla troverebbe lo stesso erotismo della sua ugola allora unica. In questo caso la traccia si arricchisce del dualismo compiuto dalle voci, e lo stesso gioco avviene tra la chitarra di Marcy e quella di Stuart. La scelta per decretare il miglior brano dell'album è ardua e passa da questi quattro minuti come da quelli di "Trick Or Treat", con la drum-machine programmata per simulare pelli picchiate a velocità inverosimile, incredibile contrasto mentre le due voci amoreggiano ai microfoni per l'ennesima, romantica ballata dark. Solo nel finale "Kiss The Girls" si concede un po' di respiro porgendosi totalmente su canoni darkwave: "Missa Solemnis" e di nuovo la voce di Louise per accarezzare i suoni delle plettrate, qui ancora più studiate, e in ragione dei tempi più rarefatti compare anche il basso. Non è un caso che nel momento in cui il suono diventa crepuscolare le note generate dalla quattro corde escano da una caverna come creature notturne, e l'album, nel suo insieme, finisce con le sue dieci tracce che nella caverna rientrano come piccoli, perfetti, romantici racconti di Doyle. "As Darkness Falls" con le sue cinque tracce era l'unica testimonianza incisa dai Solemn Novena; quattro anni dopo quel piccolo stupendo EP eccoli con il debutto ufficiale, un full-lenght con tre caratteristiche invincibili: romanticismo, tecnica e vocalità stupende, e non ci rimane che produrci in un inchino, dicendo loro... chapeau!

Nicola Tenani

 

http://www.solemnnovena.com/

http://www.darkdimensions.de/