05-06-2010
MIND.IN.A.BOX
"R.E.T.R.O"
(Dependent/Masterpiece)
Time: (54:04)
Rating : 7.5
Definire "R.E.T.R.O" il quarto album del duo austriaco ha valore puramente didascalico, poiché la nuova opera firmata da Stefan Poiss e dal suo fidato collaboratore Markus Hadwiger parte da presupposti ben precisi ed esula dalle prerogative del suono e del concept di Mind.In.A.Box. Il successore di "Crossroads" (2007), infatti, è l'omaggio che i Nostri rivolgono a quei compositori di musiche per gli storici e intramontabili videogiochi firmati Commodore che negli anni '80 hanno dato il 'la' al fenomeno mondiale delle consolle da tavolo per giocare a casa. La nostalgia e l'amore per il passato vanno soprattutto al mitico Commodore 64, macchina cara al duo austriaco, il quale col presente album rende una vera e propria dichiarazione d'amore a tale pionieristica invenzione. In questa sede viene omaggiato il lavoro - prevalentemente strumentale, salvo rare eccezioni - di compositori quali Reyn Ouwehand, Rob Hubbard, Jeroen Tel, Chris Hülsbeck e Ben Daglish, e già i titoli ci fanno capire dove deve andare a parare la memoria: si parte infatti con la trionfale "Last Ninja 3", per poi proseguire con la pulsante electro di "Lightforce", i ritmi nervosi di "The Last V8" e gli splendidi temi sonori di "Supremacy" e "Shades". Ma i Nostri, fra tanti omaggi all'opera di autori che hanno saputo creare colonne sonore memorabili (nonostante i limitati mezzi dell'epoca, ai quali bisognava sopperire con autentico talento) a supporto di videogiochi entrati nella leggenda, non mancano di integrare al concept - aspetto di cui si occupa sempre Markus, assieme alle liriche - nuovi brani abilmente contestualizzati, a partire dal singolo "8 Bits", smaccatamente catchy e forte di un piglio dance squisitamente ottantiano, oltre che marchiato dalle fatidiche vocals passate al vocoder e da un ritornello di grande immediatezza. Stefan si premura poi di remixare "Mindkiller" per farne dapprima un momento più ricercato, ma presto capace di decollare in chiave dance, mentre l'ultimo omaggio spetta all'indimenticabile "Last Ninja", che nell'interpretazione dei Nostri vede esaltati i suoi ricchi arrangiamenti, la sua indubbia incisività ed il gran lavoro di moog e synth. Gli ultimi tre episodi sono tutti firmati Mind.In.A.Box: "I Love 64" dice già tutto col suo titolo e si presenta in forma di solare e gioioso technopop, sempre con la classe che contraddistingue i Nostri, laddove il ritmo di "WeCanNotGoBacktothePast" cede presto il passo a effusioni sonore molto più atmosferiche; chiude "Whatever Mattered", malinconica e sentita electro-ballad che piace per il suo crescendo sontuoso. Un disco sicuramente diverso da quanto fatto in passato dai Mind.In.A.Box, eppure non così lontano dal personale e affascinante suono del duo: segno di come si sia scelto di omaggiare qualcuno (e qualcosa) che ha realmente lasciato un segno tangibile nelle vite di Stefan e Markus, ed il risultato è assolutamente meritevole delle dovute attenzioni.
Roberto Alessandro Filippozzi