29-05-2010
STURMPERCHT
"Schattenlieder"
(Percht)
Time: (78:28)
Rating : 7.5
Dopo gli unanimi consensi ricevuti per l'ultimo album "Geister Im Waldgebirg" del 2006, Sturmpercht ritorna assumendo sempre più le fattezze di progetto ammiraglio nel nuovo corso - tutto folk - di casa Steinklang. Le dimensioni 'allargate' della band austriaca danno a "Schattenlieder" la possibilità di ramificarsi in sonorità diverse, unite - come sempre - da sentori pagani nati tra foreste alpine, misti a storie fantastiche legate a miti ancestrali; peccato che non tutti (noi italiani in particolare) siamo avvezzi alla lingua tedesca, fatto che in certo qual modo potrebbe limitare la comprensione del disco. Sul versante musicale si scorgono facilmente, sotto la patina da banda alpestre che va sempre più diminuendo, le influenze fornite dai tanti musicisti presenti: tra i maggiori spicca il rock psichedelico di Axel Frank (Werkraum), i giri insistenti di Gerhard Petak (Allerseleen) e le ambientazioni cupe e rituali debitrici dei Waldteufel, in un grande coro che vede protagonisti molti nomi noti delle etichette legate alla Steinklang. Il taglio da folle e pittoresco ensemble paesano rimane in qualche pezzo come "Mittn In Da Noch", "S' Jagagstanzl", "Die Teufelsgeiger" e nella eccezionale "Der Tanz Der Tatzelwurms", rivisitazione dell'indimenticabile singolo d'esordio della band. Le restanti sedici tracce risentono inevitabilmente del retroterra artistico di Sturmpercht: evidenti gli echi neofolk (peraltro mai nascosti neanche in passato), le venature industriali fatte di rumori campionati estratti dalla natura alpestre, di toni a volte malinconici, altre tetri e ossessivi, legati a quei rituali antichi che i Nostri non hanno mai smesso di evocare. L'impianto di base è arricchito come sempre da misteriosi strumenti che i collezionisti più accaniti potranno avere acquistando l'esosa edizione box del disco, contenente anche ben sei tracce bonus non incluse nelle altre edizioni in circolazione (CD e doppio LP). Rispetto al passato (proprio in questi giorni viene ristampato per l'ennesima volta il primo disco "Stürm Ins Leben Wild Hinein!") "Schattenlieder" appare più curato ma più prevedibile, meno sgangherato ma anche meno improvvisato. Lo sforzo di mettere in piedi una grande opera dà comunque i suoi risultati positivi: la vivacità e lo humour tipici degli albori rimangono vivi a sprazzi per far posto a brani più composti che mantengono ancora quel vezzo ardito di incrociare per davvero il neofolk con il folklore locale.
Michele Viali
http://www.raunend.com/sturmpercht/
http://www.myspace.com/perchtlabel