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Room 101

11-05-2010

YENDRI

"Destination Oblivion"

Cover YENDRI

(Mental Ulcer Forges/Audioglobe)

Time: (70:08)

Rating : 7.5

Entrata ormai da tempo nella spirale produttiva del disco all'anno come il suo amico e collega - nonché mentore discografico dal 2006 - Rudy Ratzinger, riecco approdare sulle scene la 'principessa oscura dei suoni elettronici non convenzionali', puntuale come ogni primavera da ormai quattro anni a questa parte. Il nono album di Nina Cording coincide anche col decennale della sua inimitabile creazione artistica, ma nel mondo solitario ed inquieto dell'artista di Amburgo non c'è spazio per le facili celebrazioni, ed anche in questo ci ricorda il compagno d'avventure :Wumpscut: (che nove anni fa non fu da meno, e dal quale difficilmente potremo attenderci qualcosa di particolare per il ventennale del prossimo anno). Yendri, da sempre forte di uno stile assolutamente personale ed inimitabile, ormai consolidatissimo, non avverte il bisogno di stravolgere quanto di buono ha costruito nella sua importante carriera: il suo approccio all'elettronica rimane freddo, ma al tempo stesso capace di avvolgere col calore umano di chi sa soffrire e invoca conforto, mentre magici suoni che provengono da quell'India alla quale la Nostra rivolge il suo amore ed i suoi sogni più lieti confluiscono in canzoni che denunciano con la fragilità di chi si sente profondamente ferito tutte quelle situazioni che gettano l'anima nello sconforto e nella desolazione interiore. Nel suo mondo artistico, fatto di suoni, parole ed immagini, Nina è la solitaria principessa che, come uno spirito che si nasconde agli occhi del mondo, canta con voce fragile e dimessa di macchine dotate di sentimenti umani, degli stati d'animo che più affliggono, del gelo interiore e dell'inesorabile fine che ci porterà altrove, verso un luogo dove la sofferenza sarà solo un brutto ricordo, se non altro. E così prendono vita 15 nuove canzoni, dove l'elettronica elegante e raffinata della Nostra disegna strutture perfette e trame tanto semplici quanto efficaci, fra melodie che catturano all'istante ed algide emozioni sempre assolutamente tangibili. Il suono di Yendri, cristallino ed inconfondibile, seduce ed avvolge l'ascoltatore come pochi altri artisti sanno fare: le movenze sono sempre controllate, con i colori dell'India che emergono chiaramente in passaggi quali "Can't Let Go", la mesta "Circles", l'ottima "Soul Of A Machine" o l'ariosa e melodica "Juliet". Piacciono anche i frangenti più incisivi, come l'acida, intensa e groovy "Postal Or Suicide", la solida "Buried Inside" o l'algida e ritmata "Living In Oblivion", ma il top del dischetto è rappresentato anzitutto dalla stupenda "I'm Your Angel", memorabile brano che abbiamo avuto l'onore di ospitare sulla compilation del nostro magazine (e che Nina ha inteso riutilizzare ora, vista la sua indiscutibile bellezza), e poi dalla sensazionale dance-hit "Dead", dotata di melodie eccezionali, ed infine dalla conclusiva "Why Are You So Happy", che coniuga alla perfezione classe, melodia, raffinatezza, semplicità e quell'incedere gentile ed accomodante che è una delle armi più efficaci del songwriting di Yendri. Il tutto esaltato da una produzione eccelsa, che come da copione esalta l'estro dell'artista tedesca e la qualità dei suoni da essa prescelti, come sempre lontanissimi dai soliti clichè della scena elettronica oscura, eppure perfettamente pertinenti. Difficile contraddire chi magari dirà che si tratta soltanto di un altro disco di Yendri sostanzialmente in linea coi precedenti, ma quando qualità dei suoni, ispirazione e songwriting sono su questi livelli, cambiare pelle per il solo gusto di farlo romperebbe l'incanto e la coerenza - in un percorso creativo che ha già raggiunto la perfezione formale - diviene un piacevolissimo valore aggiunto.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.yendri.de/

http://www.betonkopfmedia.de/