06-05-2010
DANDELION WINE
"All Becompassed By Stars"
(Ars Musica Diffundere/Audioglobe)
Time: (49:34)
Rating : 7.5
Il combo australiano già nel precedente lavoro "Selected Anachronisms" manifestava la volontà di cercarsi uno spazio personale nel mondo goth, senza finire nel pentolone di chi preferisce l'omologazione facile. Proprio in sede di recensione di quel lavoro, uscito un paio d'anni fa, mettemmo in risalto con quale classe il duo deviasse verso sonorità diverse senza stravolgere la propria essenza. Soluzioni complesse che immergono l'ascoltatore in psichedelie 'dark' contrapposte ad etnicismi voluti, con strumenti anche molto rari che Nicholas Albanis cerca appositamente per trovare nuovi suoni anche solo flebilmente diversi. La vocalità eterea di Naomi Henderson ha avuto un suo percorso parallelo alle partiture e in "All Becompassed By Stars" è stato ancora più evidente volere proporre la propria evoluzione, le esplorazioni compiute all'interno delle proprie possibilità canore. Il quarto album di Naomi e Nicholas (il terzo per Ars Musica Diffundere) risente del definitivo trasferimento della coppia dall'Australia all'Europa, nello specifico sotto il cielo della Berlino 'wendersiana', ma sempre più costruita su dettami che la vedono capitale del futuro soprattutto in chiave culturale. L'album nella prima parte non stravolge poi così marcatamente ciò che è il Dandelion Wine-sound e la title-track, così brumosa e surreale, è la degna cerimoniera delle otto tracce che seguiranno: una porta che si apre verso la giostra tra medioevo e psichedelia futurista ed avanguardista, una danza che nasce lontano nel tempo tra percussioni tamburellanti e flauto per poi tuffarsi nelle lisergie di chitarre distorte, pizzicati di corde degli strumenti che Nicholas usa (con grande amore soprattutto per l'amico Appalachian dulcimer, antico nonno del violoncello dal suono così caratteristico) e violenti graffi di sei corde. "Gravity" e "Shards" si ricalcano cambiando solo alcuni strumenti per ottimizzare l'economia del suono. Esempio immediato, a parità di refrain simile, in "Shards" l'uso del frizzante bell cittern (cugino molto stretto del mandolino o del banjo), pur mantenendo il sapore della danza, ha un'anima diversa rispetto alla sorella "Gravity". Noemi in questa fase della vita artistica del combo è sempre più coinvolta nella musicalità dei Dandelion Wine, focalizzando le sue doti timbriche su un cantato che si concede ampi tempi emissivi del respiro che si vota alla sonorità. Ora è una strega-sirena, eterea o maledetta come la si vuole, lo può decidere volta per volta l'ascoltatore. Nelle due tracce finali arriva però quella svolta che già si attendeva nell'album precedente: "XVII" comincia dedicandosi a ballate di scuola Faun od Omnia, come dai Dandelion Wine ci si può attendere, ma che durante i quasi otto minuti di durata, lentamente, senza preavviso, senza creare dislivelli sonori, con classe maestosa vira verso un suono che non ti attendi. Così gli arpeggi perfetti di chitarra, l'Appalachian dulcimer o tutto ciò che appartiene al retaggio 'celtic' diventano partitura al limite del post-rock sinfonico, ipnotico come un sogno 'dark-jazz'. Magia che avviene anche in "Seven Times As Bright", giocata sul contrasto etereo ed infernale, dimensioni opponibili ma sposabili in musica tra le lunghe sofferenze vocali di Noemi, che diventano tramite traghettante verso un'ambient informe o cristallina (complici i tintinnii delle campane tubolari). Un suono che Nicholas con grande classe porge, gettando le basi per un futuro da attendere con curiosità. Ottima conferma per gli australiani, "All Becompassed By Stars" è frutto dell'ennesimo successo da parte del reparto più 'goth' di casa Black Rain: la divisione Ars Musica Diffundere si appunta altri meriti dopo aver creduto nelle nuove mire di Der Blaue Reiter e Narsilion nel 2009, mettendo a segno l'ennesimo successo con la pubblicazione del nuovo lavoro degli australiani. La conferma viene dalle cospicue richieste in tour o in inviti nei maggiori festival. Anche se in Italia i Dandelion Wine pagano lo scotto di essere troppo eclettici per un pubblico spesso pigro e con poca volontà di aprirsi a nuovi suoni, noi consigliamo ai nostri lettori di non lasciarsi scappare un treno che sta transitando veloce e che può dare grosse possibilità di nuovi policromi viaggi nelle terre ancora poco esplorate del goth-sound.
Nicola Tenani
http://www.dandelionwine.com.au/