06-05-2010
IN AURORAM
"When Daylight Fades"
(Wave Records)
Time: (74:39)
Rating : 7
Ricardo Santos è un musicista con tante idee che hanno bisogno di più canali per manifestarsi: electro-industrial per l'act Neural Transmission (da pochi mesi sul mercato il nuovo full-lenght), più rilassato nel suo puntare sul darkwave sound se veste i panni di Downward Path. Etereo e gotico al limite della decadenza fragile ed affranta quando, coadiuvato dalla bella voce femminile di Astéria, compone le sue delicatissime ballate per, appunto, In Auroram. "When Daylight Fades", debutto ufficiale dei Nostri, non è così diverso da altri lavori dello stesso genere o nel moniker stesso, dedicato ad uno dei momenti più magici del giorno, quando la luce carezza le tenebre che sopraggiungono e le ombre si allungano per sfiorarsi, mentre gli attimi, anche acustici, si fondono in ignoto e certezza. La Natura diventa atroce, ed il fatto che sia il Brasile la patria dei Nostri non sminuisce affatto la potenziale espressione di magia e d'incanto. Se i riferimenti più consistenti dimorano tutti nel nord della Francia (Aythis, Artesia, Dark Sanctuary), non per questo un landscape nebbioso di landa bretone è così discorde da un frangente tropicale in cui può essere diversa la manifestazione, ma non la matrice. È sempre la Grande Madre Terra la più acuta fonte d'ispirazione romantica, ad ogni latitudine. Gli In Auroram sono affranti nel suono come i sopraccitati riferimenti in ambito gotico-etereo, lievi come Stoa, lirica Astéria come Dame Pandora, ma senza quelle impennate epiche tipiche dei Dark Sanctuary. Questo penalizza in parte un album bello, che però si spegne nell'eccessiva staticità di troppe tracce. Agli amanti del genere (ma non solo) non deve però mancare per vari motivi: su tutti il fascino del canto portoghese, ricco di una poesia che si adatta ai tessuti soffici, unito ad ottimi momenti di grande musicalità. "In Reconditum Spiritum" e "Concentus" sono due tracce che ammaliano immediatamente per il ritmo andante rispetto alla media dell'album: accattivante nei 'giochi' tra pianoforte e tastiera la prima, leziosamente 'ecclesiale' nel magnificarsi crescente di un procedere angelico la seconda. Qui la voce, insieme alla musica, cerca le vette più alte della commozione, trovando quella luce innaturale e mistica che esce torturata tra le tenebre. Bella anche "Turva Aurora", lenta e simile ad altri brani di "When Daylight Fades" ma meglio costruita sulla musicale intonazione della voce, appoggiandosi sull'emotiva labilità del pianoforte in cui s' intromette scandito un tuono quasi divino, pagano nella sua maestosa presenza. Tre ottimi motivi per decidere di far propria questa produzione di Wave Records (disponibile anche in versione doppia, con un secondo dischetto tutto dedicato a bonus-track o remix vari), che porta a sé un musicista capace di cogliere la sfera emotiva, che però ha il suo limite nel perdersi in troppi progetti così agli antipodi tra loro. Se la nascita di In Auroram è stata una piacevole scoperta, questo primo full-lenght è una conferma in cui crediamo, volendo però dalla band un futuro più personale, magari influenzato dai suoni della loro terra: sono così suggestive le nebbie dell'Avalon bretone, ma lo sono altrettanto quelle amazzoniche, che meritano suoni scritti tutti per loro...
Nicola Tenani
http://www.myspace.com/inauroram
http://www.waverecordsmusic.com/links_eng.htm