28-04-2010
ROUGHHAUSEN
"Roughhausen Promo"
(Shinto Records)
Time: (23:38)
Rating : s.v.
Chi ci segue con più attenzione conoscerà di certo almeno le recenti gesta di Roughhausen, progetto electro/industrial/rock di quel Jeff Stoddard che negli anni '90 fu chitarrista dei fondamentali Front Line Assembly e dei relativi importanti side-project Will e Decree. Abbiamo infatti già parlato in due occasioni delle uscite dell'artista canadese trapiantato a Taiwan, e torniamo a farlo con questo dischetto promozionale (destinato solamente a radio, club e DJ) che segna il suo esordio presso il mercato americano sotto l'egida della Shinto, valida etichetta (a noi già nota per alcune ottime compilation, nonché per aver dato asilo a progetti molto interessanti come Scarlet Slipping, Phantoms Of The S.S. etc...) che stamperà il recente EP "Someone's Got To Pay" - da noi già recensito - negli States. Il dischetto in esame non sarà disponibile per la vendita (verrà offerto in omaggio esclusivamente con ordini relativi a dischi di Roughhausen o ad altri titoli electro e industrial attraverso il mailorder della Shinto), ma contiene una serie di remix inediti che potrebbero poi finire sulla stampa americana dell'EP di cui sopra (al momento non ci è dato saperlo con certezza), trovando così la sua valenza in sede di recensione. "[Sik]Fuk", ripresa dal già citato EP, diviene intensa e nervosa nel 'grudge fuck mix', mentre ben tre sono i brani ripresi dal full-lenght del 2008 "The Agony Of The Beat": "Gut" si fa devastante e quasi parossistica col suo strabordante impeto nel 'got shot mix', mentre "Control" assume vesti moderatamente dance nel 'lack of mix'; bene poi "Pinned Man", che nel 'foiled mix' trova un intenso beatwork a supporto di toni moderatamente apocalittici. Si chiude con l'inedito "Systemic", presentato nella versione 'infected mix': un raffinato momento strumentale che sa risultare sontuoso senza tralasciare interessanti spunti emozionali. Tenete dunque d'occhio la stampa americana di "Someone's Got To Pay": oltre ad essere magari più facilmente reperibile rispetto alla versione originaria (edita dalla taiwanese TinderBox), potrebbe fregiarsi di una tracklist più ricca ed interessante.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.roughhausen.com/main.php.htm