13-04-2010
ACCESS ZERO
"Living In Transition"
(A Different Drum/Audioglobe)
Time: (57:25)
Rating : 7.5
Nonostante una crisi del mercato discografico sempre più tangibile l'americana A Different Drum non molla, continuando a sfornare talenti in ambito synthpop & affini e confermandosi label di riferimento per tali sonorità, specie se si intende uscire dal giro dei soliti noti. Gli ammirevoli sforzi dell'etichetta (che ha dato una meritata chance anche ai nostri Blume e che offre le sue valide produzioni a soli 12 dollari cadauna) conducono spesso e volentieri gli acquirenti alla scoperta di nuove realtà di assoluto valore: è il caso degli Access Zero, quartetto di Phoenix (Arizona), qui al debutto sulla lunga distanza dopo il singolo apripista dello scorso settembre "Lost Among The Reign". Parlare di debutto vero e proprio è però fuorviante, poiché siamo di fronte a musicisti la cui esperienza parla chiaro: il tastierista Steven Laskarides è stato fra i fondatori dei The Azoic ed ha lavorato sia per un videogioco della XBOX che per uno show di MTV, la tastierista russa Yana K. (che vanta un passato da violinista in un'orchestra sinfonica) ha suonato anch'essa coi The Azoic, il drummer Nick P. è noto per il suo solo-project Sang.Ræl ed il frontman Elias Lewter ha registrato tre album e due singoli coi Dubok, oltre ad essere stato batterista nei Pressure:Penetration e tastierista nei Manda And The Marbles. L'unione fra questi quattro esperti musicisti ha partorito un progetto decisamente open-minded che si muove agilmente fra il dinamismo del future-pop, le malizie della cosiddetta 'indietronic' e la ruvidità di certa elettronica in odore di industrial, mescolando il tutto con una versatilità fuori dal comune ed una freschezza che manca a gran parte della concorrenza europea: Elias è un cantante che sa il fatto suo, abile nello strutturare i cantati e capace di prodursi in refrain sempre intriganti, ed in questo è ben supportato dai suoi colleghi, maestri nel creare trame groovy e spesso acide con le quali il suddetto frontman va letteralmente a nozze, fra suoni sempre interessanti e ben prodotti. La musica di Access Zero gode di una solidità che manca a molti colleghi, e lo si evince subito sia dalle iniziali "These Things They Fell Apart" e "Little Stranger", energiche e danceable (soprattutto la seconda, ottima nel suo spingere maggiormente verso un intenso future-pop), che soprattutto dall'acida e ruvida "Broken", capace di un refrain durissimo, a testimonianza di come i Nostri non si pongano limitazioni di sorta. Non mancano episodi più leggeri (una "Going Nowhere" dai tratti indie-pop all'altezza del refrain, la più melodica e synthpop-oriented "Away" ed il succitato singolo "Lost Among The Reign"), sebbene groove e ritmo non manchino praticamente mai, ma l'energia riemerge in momenti più tonici e spiccatamente future-pop come le oscure "Draw The Line" e "In These Dreams"; se l'inacidita cover dell'immarcescibile "Tainted Love" lascia il tempo che trova, il quartetto riesce invece a mostrare tutta la sua abilità compositiva con "Let It Go", struggente ballad pianistica che vede il bel duetto fra Elias e Rian Miller (female vocalist nella primissima formazione dei Flesh Field), prima che synth enfatici e ritmi curiosi ben integrati irrompano elevando la caratura del brano. Access Zero è una band ancora giovane (l'anno di formazione è il 2006), ma l'esperienza e le capacità dei suoi componenti hanno favorito la riuscita di un debutto molto interessante che lascia ben sperare per il futuro, quando la coesione interna raggiungerà livelli ancor più alti e permetterà di andare ben oltre quanto di buono è già stato detto sinora: dategli la chance che si meritano.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.adifferentdrum.com/