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Room 102

13-04-2010

STRANGE2

"Ciclos"

Cover STRANGE2

(Lovethechaos)

Time: (53:47)

Rating : 7.5

Il pianoforte come residuo terreno di un romanticismo senza tempo che può e DEVE ancora esistere, anche quando, come in "Ciclos", è contrapposto a geometriche mutazioni progressive di sintetizzatori. Può accadere allora che lo spartito ed il pentagramma coesistano con i software e su siffatti dualismi contorti poggi la musica composta dal catalano David Jornet, a.k.a. Strange2. Le nuove strade percorse da Mr. Jornet si inquadrano su moderni concept striscianti in ambito 'intelligent sound' che portano in sé non più solamente evoluzioni acrobatiche da consolle in chiave psycho-noise ma, anzi, ambient music partner dell'IDM più pura, tendenza da cui anche noi ci lasciamo sedurre. Se il risultato trova simili simbiosi sonore, è immediato esaltare tutto ciò che si potrà ancora costruire senza limiti mentali. Un ottimo debutto nel 2006 con l'album "Partes De Un Todo" (sempre tra le file della piccola Lovethechaos, label votata all'elettronica), ma è con "Ciclos" che scopriamo un Jornet capace di presentare un nuovo lavoro di raffinata seduzione compositiva. L'ascoltatore può sostare fra tracce dal pathos pianistico energico, nel duello con space-sound digitali in cui si magnifica la fantasia combinabile e modulare per nuove soluzioni manipolate e manipolabili. Da subito godibile, "Despacio" è leggerezza e vaporosità per merito proprio del pianoforte, che lega il suono fisicamente al cielo giocando tra nubi, crescendo all'interno di un digital-world che in "Jammapes" si conferma ora tra deformabili glitch. Partiture di IDM in cui la cibernetica è figlia di dimensioni spazio-tempo inesistenti ma probabili, con suoni che non si collocano così lontani dagli ultimi lavori dei Kraftwerk per la vitale coesistenza di macchine irrazionali e regnanti in mondi asettici, colorati da tavolozze ricche di algidi toni e cromatismi perfetti nel sublimare il cristallo più che il pathos emotivo e cromatico. I samples impiegati per "Nada" servono proprio ad inneggiare al gelido regno digitale che nel cupo mood di "Arte Y Espectador" tramuta il suono in immagine, il drone in input visivo ed il rumore in equilibri stabili, surreali ma plausibili. Per la sua trance velata alcune tracce, tra cui l'ultima menzionata, possono anche essere ballabili e connotabili in quel meraviglioso mondo di trance corporea creato dai This Morn' Omina di "The Drake Equation". Similitudine ancor più forte in "La Primera Impresiòn", brano accelerato ed angoscioso in cui una voce filtrata dal vocoder è l'unica testimonianza in un mondo governato da entità non antropomorfiche ma che, probabilmente, del cervello 'sapiens' avranno sempre bisogno per esistere nel tempo, anche sotto forma di schiavitù aurea. Per ora l'unico giogo dolcemente portabile è quello musicale di David Jornet e del suo nuovo lavoro: un ottimo ritorno che non mancherà certo di stimolare chi già ha amato Tapage, Aphorism od altri progetti di grande valore in ambito IDM/ambient come Flaque, suoni che nascono in Terra ma, usandoci come catalizzatori energetici, volano verso ogni mondo che saprete costruire.

Nicola Tenani

 

http://www.myspace.com/strange2project

http://www.lovethechaos.net/