Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 102

29-03-2010

DRAINED SCORN

"Release The Hate"

Cover DRAINED SCORN

(Advoxya)

Time: (54:33)

Rating : 7

Se l'harsh-EBM è un genere che spesso e volentieri diamo per spacciato e privo di sbocchi, lo dobbiamo ad una sterminata selva di progetti non soltanto incapaci di dire qualcosa di nuovo o di tentare soluzioni differenti, ma anche a nomi sulla carta più blasonati che di uscire dai soliti schemi proprio non ne vogliono sapere. Drained Scorn, solo-project di Lagash da Cordoba, Argentina, non fa eccezione: nella formula del musicista sudamericano non si riscontra infatti alcuna sostanziale novità, ma questo suo debutto, rilasciato dall'ungherese Advoxya, mette comunque sul piatto una serie di canzoni ben congegnate ed ha il grande pregio di non risultare noioso, laddove molti altri colleghi alla quarta traccia mostrano già la corda ed invogliano a schiacciare il tasto 'stop'. Come detto, la formula è quella nota: beat ballabili e solidi, melodie infettive, di facile presa e groovy, vocals ferali e violenza a go-go, ma Lagash riesce nell'arduo compito di generare la giusta tensione all'interno di strutture sonore convincenti, in un debutto ufficiale che segue un'autoproduzione del 2006 a titolo "Violence Can Be Used For Good" rilasciata in formato digitale ed in pochissime copie fisiche fra Argentina e Brasile. Le influenze sono quelle tipiche del settore, con in testa realtà geograficamente vicine al Nostro come Hocico et similia, ed il risultato è incoraggiante: i vari brani funzionano a dovere, sia che si tratti di tipiche club-song come "Punishment" o "Time For War" che di veloci, pompate e feroci schegge come le varie "Wrong Sunrise", "If You Trust You Lose" o "Desecho", quest'ultima forte di un bel rallentamento di buon effetto. Non manca ovviamente un momento più cadenzato, rappresentato dall'intensa e pesante "Ragnarok" (in vero molto efficace), ma Lagash dà il meglio di sé soprattutto con una "Bone Breaker" potenzialmente letale sul dancefloor e con una "Stick It To Your Brain" violentissima ed indiavolata che vanta la brutale performance vocale di KBZA (singer attivo in ambito 'porno grindcore'); bene anche momenti strumentali come la più 'stomping' "Last Breath Of Humanity" e la vorticosa "Judas Is Pregnant", complice il buon uso dei samples vocali (una costante positiva dell'intero album) ed una produzione valida. Il buon remix di Truppenterror per "If You Trust You Lose", capace di esaltare la violenza insita nel brano, fa calare il sipario su di un debutto positivo ed incoraggiante. Di 'macellai' senza né arte né parte ne abbiamo ascoltati sin troppi negli ultimi anni, ma Lagash, pur senza sorprendere, sfodera un songwriting intenso con delle qualità che, se sviluppate a dovere (mettendo anzitutto in campo più varianti), potranno condurlo ad imporsi fra le nuove leve di un settore inflazionato da troppi act mediocri. Niente di nuovo, come abbiamo già ampiamente ribadito, ma se queste sonorità sono quelle con cui vi dilettate, date a Drained Scorn la chance che merita.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.myspace.com/drainedscorn

http://www.advoxya-records.com/