23-03-2010
DIORAMA
"Cubed"
(Accession/Audioglobe)
Time: (67:52)
Rating : 9
Sono in molti a pensare che "A Different Life", penultimo studio-album della band tedesca datato 2007, non abbia tenuto pienamente fede alle enormi aspettative legittimate dal salto di qualità fatto col precedente "Amaroid" del 2005... Attendevamo quindi al varco Torben Wendt e soci, i quali si sono presi ben due anni per concretizzare "Cubed", loro settimo album in undici anni di onorata carriera discografica. E i risultati non si sono fatti attendere: se è vero che negli anni il quartetto ha affinato il proprio stile, passando da esordi più electro-oriented ad un suono molto più ricco ed organico che ormai pare sin troppo riduttivo catalogare sotto le diciture che scindono i vari rami del panorama elettronico, è altresì vero che la completezza raggiunta col nuovo lavoro proietterà ancor più in alto la band tedesca, giunta a dei livelli di songwriting semplicemente stratosferici. L'album, prodotto magistralmente, sfodera nella sua ora abbondante una gamma di idee, soluzioni ed intuizioni senza eguali nell'ambito delle sonorità di riferimento, mettendo in fila ben tredici canzoni che sono altrettante prodezze. Se già il singolo "Child Of Entertaiment" ci aveva esaltati per la sua perfezione formale, tra melodie avvincenti, arrangiamenti impeccabili e la stupenda voce di Torben (senza alcun dubbio uno dei migliori e più completi cantanti/parolieri dell'intera scena), gli altri brani non sono certo da meno: il taglio organico della nervosa "Acid Trip", le melodie delicate ed avvolgenti dell'appassionata "Gone Gone Gone", l'elettrica solidità della title-track, il bel groove da club di "Apocalypse Later", l'efficace semplicità della diretta "Record Deal", la ricchezza degli arrangiamenti di "Alpha Animal Complex", il pompaggio ritmico dell'intensa "Golden Boy", il piglio ipnotico e suadente della notturna "Lord Of The Lies" ed il crescendo strumentale di una "Stereotype" splendidamente macchinosa sono ottimi motivi per amare profondamente il nuovo opus del combo teutonico, qui nel suo massimo splendore. Ma se ciò non bastasse, l'assoluta bellezza dei picchi dell'opera non potrà lasciarvi indifferenti: anzitutto la più electro-oriented "Ignite", forte di un piglio da club e di un refrain anthemico da brividi, poi una "My Counterfeit" giocata sul piano e sulla meravigliosa voce di Torben ed impreziosita da arrangiamenti prossimi al jazz di altissima caratura, ed infine una "Refugee" le cui melodie sognanti e pacate vengono squarciate da un refrain duro e dall'energia della chitarra (usata con grande intelligenza e versatilità in tutto l'album)... tutti momenti di una caratura fuori dal comune, prerogativa dei migliori songwriter, e la coppia Torben Wendt/Felix Marc rientra a pieno titolo nella categoria. L'enorme classe, l'indiscutibile talento, la maestria negli arrangiamenti, la duttilità stilistica, l'abilità in fase di esecuzione, la completezza della visione d'insieme e l'affiatamento della band sono oggi ai massimi livelli, e non c'è davvero più spazio per eventuali dubbi: i Diorama, la cui preparazione e sensibilità artistica sono un tutt'uno che splende come un diamante, sono uno dei maggiori motivi di vanto odierni della nostra scena, e "Cubed", lavoro ricco di sfumature irresistibili e dispensatore di forti emozioni (nonché miglior prova in assoluto del combo tedesco, se ancora non lo si fosse capito) che di certo andrà ad occupare posizioni molto alte nei bilanci di fine anno, è un gioiello semplicemente impedibile, da avere senza alcuna esitazione.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.accession-records.de/