23-03-2010
IN STRICT CONFIDENCE
"La Parade Monstrueuse"
(Minuswelt Musikfabrik)
Time: (49:37)
Rating : 6.5
Diversi settaggi nella line-up e l'act di Dennis Ostermann torna in pista (metafora esemplare) con un album inedito e nuove mire all'interno della scena darkwave-elettronica europea. Ora il fronte canoro femminile è orientato verso soluzioni diverse ed il microfono vede protagoniste Antje Schulz (già eterea figura nei Chandeen pre-split) e la rivelazione Nina De Lianin, sconosciuta ai più e poco sfruttata in questo full-lenght, ma potenzialmente in grado di lasciare linee tangibili in futuro se avrà la possibilità di esaltare la sua voce. HayDee Sparks debutta come chitarrista (soprattutto nelle session live) e questo trio di donne, per Ostermann, ha il compito di aumentare il valore soprattutto estetico della band, affiancando il tastierista Jörg Schelte ed il drummer Stefan Vesper. In realtà se le virtù fashion-estetiche degli In Strict Confidence aumentano di caratura (Ostermann non nasconde rappresentazioni stuzzicanti delle sue neo-muse sensuali e provocanti, soprattutto nelle sezioni fotografiche dei vari siti web), dal punto di vista della resa artistica però "La Parade Monstrueuse" è un'altalena di ottimi momenti, anche tra loro diversi e surrogabili, con altri al limite dell'anonima resa stilistica (specialmente nella seconda parte del dischetto). Bello subito, l'album - dopo un'intro di cabaret recitato - offre col singolo "My Despair" un reale gioiello di darkwave (proprio così, darkwave di livello finissimo) simile ai migliori Mission, e la voce di Ostermann, carica di colori ombrati e roventi, è felina nel porgersi, tra suoni morbidi di chitarra e tastiere in secondo piano. Il livello è davvero quello del migliore Wayne Hussey, e raramente si incontra una voce che possa competere con la leggenda inglese. Rimane però una traccia isolata, nonostante il dischetto si offra bene per altri aspetti. Il problema insorge dopo l'ascolto di "My Despair": uscire ancora affascinati da un ascolto cullante per poi essere aggrediti dalla voce più caustica di Dennis e dalle chitarre 'teuto-metal', non più dispensatrici di carezze sonore ma di schiaffi. La parte coordinata dai synth salva la seguente "Silver Bullets" (secondo singolo estratto), che riesce a rimanere 'dancy' e sinuosa come nello stile del passato recente dei tedeschi. Alla fine il suono ISC è questo: tra Melotron (un synth aggiunto è governato appunto da Andy Krüger della medesima band) e ruvido goth germanico, vicino ad Unheilig se aggredisce con le sei corde o ai Project Pitchfork se prevalgono le strumentazioni digitali in linee oscure. Bisogna attendere la parte centrale dell'album per godersi anche le voci femminili, ed il risultato paga: ottime strutture electro-dark in "Set Me Free" e "This Is All", e tra i regni di droni dei synth e le galoppate di chitarra si inseriscono bene i duelli di voci ruvido-maschile o attraenti e femminee. Brani che, quando si pongono impetuosi, rimangono idonei anche per il solo ascolto. Poi d'improvviso l'album si perde in tracce troppo lente (preparate gli accendini se andate al Wave Gotik Treffen) o dall'atmosfera di 'frettolosa' stesura, creando un senso di forzatura per un album che meritava, come in "SnowWhite" o in "I Surrender", maggiore studio. Rimane il dubbio che i nuovi inserimenti siano utili più che altro per appagare un front-stage esteticamente 'trendy', perché alla fine entrambe le vocalist sono davvero poco impiegate nell'economia dell'album. In Strict Confidence ha sempre avuto un sound grosso modo parallelo ai Terminal Choice, ma ora Dennis Ostermann deve imparare a coordinare meglio questo nuovo assetto per confermarsi riferimento per questa scena tipicamente mitteleuropea, ma che cattura ascolti in larga parte dal 'pianeta goth' (come in passato con album dal fascino indiscutibile quali "Love Kills!" o "Mistrust The Angels"). Chris Pohl può essere maestro in ciò, e se il 'principe nero' Ostermann saprà dare più spazio alle voci di Antje e Nina, aumenterà ulteriormente le credenziali di un act che, parola nostra, lo spettacolo sa garantirlo!
Nicola Tenani
http://www.instrictconfidence.de/