22-03-2010
THE JOY OF NATURE
"The Empty Circle Part II: Rastos De Sangue E Fragmentos Da Tradição"
(Ahnstern)
Time: (65:11)
Rating : 7
Piccole isole nell'Atlantico di speciale bellezza paesaggistica: le Azzorre di Luís Couto sono velate protagoniste di questa seconda costola di una trilogia oramai quasi giunta a compimento. Isole generose di suggestioni e di leggende mitologiche che, tra i solchi dell'album (così come si solca il mare per navigare), si legano alla costa portoghese a cui appartengono ed ai miti di viandanti tra colline e tradizioni popolari dell'occidente iberico. Musica che durante il peregrinaggio incontra il neofolk epico dei Sangre Cavallum e quello più celtico degli Àrnica, diramando il proprio transumare fino alle antiche vie che conducono verso il mare Ligure dei nostri simili Tears Of Othila (che combinazione fantastica quando il mare e la montagna si sposano...), per poi arrivare su al Nord dove nasce il folk romantico dei Nature And Organisation figli della grande mente compositiva di Michael Cashmore, ottimo ispiratore - anche involontario - di Couto. The Joy Of Nature (perso il finale 'And Discipline' originario che ne componeva per intero il monicker) appartiene a quel nuovo movimento dell'Iberia atlantica, forte di nuove figure come gli act sopra citati (in questo album, tra l'altro, Couto si avvale proprio delle collaborazioni di R. Coutinho e Bruno Ardo dei Sangre Cavallum), come pure dei Dwelling o di altri progetti che dalle terre lusitane si espandono con benevolenza verso l'Oriente europeo, portando i suoni e le leggende del loro patrimonio culturale all'interno del folk-noir. Anche nei suoi maggiori side-project (su tutti Acquarelle, Moving Coil o Teatro Grotesco) Couto, grazie alle autoproduzioni nell'arco di tempo che va dal 2002 al 2009, ha impresso nelle sue composizioni un marchio di credibile filologia culturale. Ma è con The Joy Of Nature che si esalta la bellezza della sua musica. Il primo capitolo "Swirling Lands Of Disquiet And Catharsis" ha in "Rastos De Sangue E Fragmentos Da Tradição" un degno seguito che rende merito lo spirito del roster di casa Ahnstern, tra culture germaniche capeggiate da Allerseelen o Werkraum, balcaniche con gli Svarrogh ed iberiche tra il Nostro ed i Sangre Cavallum, giusto per dare uno spessore anche geografico e non solo produttivo alla label austriaca. Suoni spesso mantrici e percussivi dove il bodhran governa con le chitarre tra samples che portano spaccati di antica flora, oggi sofferente e non più forte del suo ferito esistere. Sensazioni di riti arcaici mai sopiti che proprio nella parte centrale del dischetto, in "Sombras Dos Nossos Ancestrais" e "A Senhora Do Almortão E A Criança Esventrada", danno senso al simbolismo di una stupenda frontcover: un angelo crudele con lo scudo templare e la musica che risente di un medioevo di sangue e dolore, di un Cristo crudele che nella metafora uccide le culture pagane, legate alla Terra ed ai suoi spiriti. Ere in cui nel sangue si è consumata la credibilità di una Chiesa terribile. Così "Cavalos Correm Nas Minhas Veias" ne diventa emblema: la chitarra, ora elettrica (quasi tra progressive e doom per la cupezza psichedelica), è un demone che si insinua tra il terrore ed il popolo, nell'allegoria immaginata dei flauti e delle percussioni, che creano un meraviglioso contrasto nel coesistere tra strumenti arcaici ed elettrici. The Joy Of Nature è un act di impatto immediato (già lodammo la presenza di Couto all'interno della compilation "My Dear Freaks Vol. 2" curata da Caustic Records), ma se possibile già dalla prossima prova l'attenzione a non far perdere 'mordente' all'ascoltatore deve diventare priorità: alcuni momenti che nel tempo lento si emulano abbassano il tono di un album bello nei contenuti sonori, corposo tanto nel booklet che nella sua totalità. D'altronde è un problema comune a più formazioni iberiche, che siamo convinti necessitino solamente di più attenzione mediatica ed esperienza, ma soprattutto della convinzione di non essere ai margini di un genere che vede nel cuore europeo il proprio unico baricentro, ma che invece anche in quelle regioni diventa un importante avamposto che appartiene - e la moltiplica - alla varietà culturale di un popolo musicale che vuole sentirsi interamente Europa.
Nicola Tenani
http://joyofnature.221design.com/
http://www.myspace.com/ahnstern