15-03-2010
IONIC VISION
"Complete Isolation"
(Machineries Of Joy)
Time: (60:01)
Rating : 4.5
Nel parlare dei molti act dediti al recupero delle sonorità EBM più marcatamente old-school, troppo spesso si citano gruppi di recente formazione (Autodafeh in testa) e ci si dimentica di chi la scuola di DAF e Nitzer Ebb la frequenta da molto più tempo, come gli Ionic Vision, trio belga i cui esordi su cassetta risalgono al lontano 1992. Uno dei tanti gruppi che non sono mai usciti dai solchi tracciati dai mostri sacri di cui sopra, ma con una militanza nella scena decisamente più importante rispetto alla concorrenza e attivo da molto prima che la cosa diventasse un trend. L'ultimo album della band, "Bitter Isolation", risale all'estate del 2008, dopodichè è iniziato il saccheggio del medesimo sotto forma di EP, singoli, digital download e remix-album vari: "Club Isolation", "David Carretta Isolation", "Fan Isolation", "Sweet Isolation", "Erotic Isolation" ed infine questo "Complete Isolation", ultimo e definitivo compendio di remix di brani del succitato full-lenght. Dei 14 remix presenti ben sette sono già stati presentati in altre release (quelle di cui sopra), ma il problema è un altro: nessuna delle manipolazioni in scaletta riesce a sorprendere, ed anzi, molte di esse (quelle firmate da Ad:Key, Club Amour, ADAC 8286, Orange Sector, gli stessi Ionic Vision, R010R e persino DJ Stamba) non intendono affrancarsi minimamente o più di tanto dalla matrice EBM delle versioni originali, limitandosi a qualche acceleratina qua e là o a qualche puntatina verso lidi dance ... Meglio le rielaborazioni firmate da Northborne (una "New Breed" pompata e danceable che funziona), Autodafeh (che tramutano "She Is" in un pezzo cadenzato, elettrico e 'fracassone'), The Horrorist ("Die Macht" qui gode di un piglio dance ossessivo e minimale che sfocia in un bel crescendo finale), Travailleur En Trance (bene la loro versione di "Bitter Isolation", potenziata nel groove), David Carretta ("Sleep" nelle sue esperte mani diviene un'autentica 'marpionata' dance) e Komputer (con una lettura ossessiva e vintage di "Bitter Isolation"), ma ripetiamo: niente per cui strapparsi i capelli. In definitiva siamo di fronte ad un remix-album che, oltre a basarsi solamente su cinque delle dodici tracce di "Bitter Isolation" e a riutilizzare materiale già noto, non aggiunge nulla di significativo alla discografia del trio, con l'aggravante di non fornire neppure materiale appetibile per i DJ: consigliamo pertanto anche ai fanatici della band di passare oltre.
Roberto Alessandro Filippozzi
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