08-03-2010
MINUS HEART
"Disease"
(Echozone/Masterpiece)
Time: (72:55)
Rating : 6.5
Sono trascorsi due anni dal momento in cui i tedeschi Diver e Benden uniscono suoni ed idee convergendo insieme nella genesi di Minus Heart. Echozone percepisce il talento del combo, patrocinando questo debutto. Ovviamente tutto è 'work in progress', ma già si percepiscono idee ben salde e pronte ad evolversi con gusto mettendo a regime un sound a volte ripetitivo, poiché è doveroso perdonare una maturità ancora da affermare. Eclettici: la prima sensazione, ascoltando "Disease", è quella di non doversi sorprendere durante l'ascolto. Ciò non fa che aumentare il gusto nel 'conquistarsi' l'album brano dopo brano, partendo dalla prima serie di tracce, dove l'elettronica industriale d'ispirazione old-school EBM (Nitzer Ebb e Skinny Puppy tra i maggiori ispiratori) prevale sull'ambient occulta. Si distingue "Don't Feed The Cats", ritmata al top dei giri tra la voce di Diver che declama lo slogan del titolo supportato dal sound, che qui più che altrove sposa il gusto Skinny Puppy. Ottima anche la versione remixata da Accessory, non lontana dall'originale ma carica di linee 'danceable'. L'industrial dei Minus Heart è però 'sporco' e tra le nevrosi dei synth non è difficile captare sfumature quasi post-punk americane, come in "Beat Of Innocence": tra le linee elettroniche si insinuano infatti prepotenti riff distorti di chitarra, non dissimili dal suono KMFDM. Un brano ottimo in cui le backing vocals femminili donano grazia a ritmiche veloci e ruvide. Poi la quiete: riflessive tracce 'darkeggianti' costituiscono la parte finale dell'album, in cui il precedente eccesso di noise (spesso troppo ripetitivo) rischiava di portare verso l'assuefazione. "Burning Star" è una delicata ballata dark-pop in cui la female-voice si conferma ricca di velluti sognanti. Lo stesso vale per "Icehouse", per la quale il remix di Fragment Machinery esalta il contrasto tra le due chitarre. Se una si mantiene 'slow', in piccole e delicate plettrate quasi acustiche, l'altra incide con unghiate il suono per l'ennesima ballata condotta con gusto. Questi due momenti sono così lievi e ricchi di tenerezza cercata che perdonano gli eccessi noisy precedenti, agevolando così l'ascolto della chiusura del dischetto, dove spicca tra le sue linee abrasive e dance il remix di Config.Sys del brano "Feel No Pain". Un debutto positivo per il duo proveniente dalla Westfalia, che se in seguito punterà ad amplificare le ispirazioni introspettive più cupe qui accennate, sacrificando l'eccesso di nervosismo industriale, potrà donarci negli anni buoni lavori.
Nicola Tenani
http://www.myspace.com/minusheart