22-02-2010
STUPRE
"Priceless"
(Cortex Records)
Time: (34:33)
Rating : 7.5
La francese Cortex Records, già nota per aver dato asilo a connazionali come Wired Brain, Neon Cage Experiment e Skoyz, gioca nuovamente in casa pescando dal nulla questi Stupre, duo di Strasburgo (nato da una costola dei F.Y.D.) che sta già mietendo parecchi consensi a livello di recensioni in giro per il mondo. E si tratta di consensi meritati, perché Narcisse (voce) e la sua controparte femminile Verge (macchine), pur senza inventare e/o rivoluzionare alcunché, nel loro disegno perverso recuperano come si conviene la lezione dei più inquietanti Skinny Puppy e quella del più malato Velvet Acid Christ (leggasi quello degli anni '90, non certo il Bryan Erickson delle recenti elucubrazioni dark-folk), ambedue citati esplicitamente dal duo francese nelle note ufficiali assieme alle vecchie cose di :Wumpscut: ed a certo black e death metal. Non quindi il solito act dal suono prevedibile, 'moderno' e schematico, bensì un duo che plasma una gelida materia elettronica in forme oscure ed inquietanti sbattendoci sopra una voce velenosa e ferale, perfetto complemento per un suono che sa essere opprimente e 'sick' come si usava negli anni '90. "Thirteenth Lover" rompe gli indugi a suon di elettronica fredda ed oscura dalle buone atmosfere, fra le quali si fa spazio la voce malvagia di Narcisse, ancor più velenosa nella seguente "In My Backroom", in alternanza con parti 'clean' alienanti; le strutture si fanno più orrorifiche con "Forlorn" e soprattutto con "Bhellamadonna", il cui motivetto horror-gotico è sfondo ottimale per la ferocia delle vocals; le cose funzionano bene anche quando queste ultime vengono passate al vocoder, come nel caso di "Forlorner", scritta assieme ai succitati Neon Cage Experiment e capace di un crescendo d'intensità ammirevole. Con episodi come "Lust Murder" e la più ritmata "Toxic" si piomba in pieni anni '90, e la memoria corre verso quell'EBM più estrosa, capace di stordire col suo piglio astutamente cerebrale; ancora ritmo con la gelida "Fingerprints", ma se un tributo ai club andava pagato, allora è "Sunset" il modo migliore per farlo, appena prima che si ritorni all'ultima decade dello scorso millennio con la conclusiva "Drag King", che vede ospite VX69 dei Punish Yourself. Come già detto la proposta degli Stupre non porta alcuna innovazione e non stravolge nessun equilibrio, ma l'ascolto di "Priceless" si rivela piacevole, sebbene per una volta tanto il minutaggio sia anche troppo ridotto (solitamente è l'esatto contrario) e la produzione mostri dei margini di miglioramento (anche se magari si tratta solo di osare di più, e quando ciò avverrà, ne vedremo delle belle...). Un debutto positivo, consigliato in primis a chi rimpiange lo spirito dell'elettronica oscura dei 90s.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.cortex-records.com/