08-02-2010
THE DIELECTRIC
"Rapid-Eye - Volume-3"
(thedielectric.org/URBCOM)
Time: (20:20)
Rating : 8
Terza ed ultima parte della trilogia "Rapid-Eye Assemblage", scritta e realizzata fra il 2008 ed il 2009 dall'inglese J. Hookens (meglio noto per il suo progetto Jerico One) in combutta con un autentico cast all-stars, del quale hanno fatto parte a vario titolo artisti e produttori come Mona Mur, Ann-Mari Thim (Arcana), Karen King (Killing Ophelia), Kristopher Collins, Kenji Siratori, Michael Pfirrmann (Odradek), Vladislav Buben, Dave Escott (Awax), Martin Lewis e Daniel Erhardt, nonché Keir Stewart, bassista degli storici The Durutti Column. Registrato tra Germania, Inghilterra ed Olanda, il dischetto si compone di cinque tracce che sviluppano un'elettronica sensuale, avvolgente, ombrosa, intensa e lontana da schemi precostituiti, segno evidente di come lo sforzo collettivo sia stato unilateralmente votato alla creazione di un suono personale, per un lavoro curato sin nei minimi dettagli. "Corridors" apre fra suadenti nevrosi urbane hi-tech, col freddo apporto narrante di J. Hookens e di Michael Pfirrmann, laddove "Flight" si fregia dello sfuggente ed evanescente contributo vocale di Ann-Mari Thim, la cui voce s'intreccia con quella di Hookens in un contesto ancora dominato da ritmi urbani, ma più proiettato verso scenari futuristici. Ann-Mari è nuovamente protagonista in "Directiv", traccia fortemente suadente che, grazie al contributo di Dave Escott, rimanda ai migliori Delerium; bene anche l'intreccio strumentale di "Exteria", ancora fra ritmi urbani e ruvide nevrosi paranoiche, mentre la conclusiva "Lucid", che apre inquieta per poi farsi altamente sensuale, si fregia del fondamentale contributo di Vladislav Buben e, soprattutto, delle vocals sfuggenti di Karen King, che nell'intrecciarsi col recitato di Hookens disegnano atmosfere ammalianti. Si chiude nel migliore dei modi una trilogia affascinante e riuscita, ma a rallegrarci sono soprattutto le notizie sui The Dielectric: Hookens sta infatti costituendo una line-up stabile per il suo progetto (anche in prospettiva live), e verso fine anno dovrebbe vedere la luce il primo lavoro sulla lunga distanza. Nel frattempo, aspettando gli sviluppi, l'invito è quello di iniziare a conoscere già da ora un progetto altamente intrigante, avvincente ed originale, che sa plasmare l'elettronica senza imporsi inutili e limitanti paletti stilistici con la maestria che compete ai migliori.
Roberto Alessandro Filippozzi