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Room 102

28-12-2009

BROKEN NOTE

"Terminal Static"

Cover BROKEN NOTE

(Ad Noiseam)

Time: (74:13)

Rating : 8

Arriva finalmente il debutto sulla lunga distanza per questi due giovani produttori londinesi, attivi a livello discografico soltanto dal 2008 ma con già cinque uscite in vinile 12" alle spalle (due delle quali per la stessa Ad Noiseam, oltre ad una per la Damage e due per la Ruff, di cui una in combutta con Starkey nella formula split), oltre ad una serie impressionante di esibizioni live all'attivo. Il sorprendente mix di dubstep, drum'n'bass, breakcore ed influenze industriali, sintetizzabile nel labile ma funzionale termine 'darkstep' per via del taglio squisitamente oscuro della proposta, ha tutti i numeri per rivelarsi la 'next big thing' fra i newcomers dell'elettronica a tinte scure più eclettica, grazie ad un full-lenght di debutto estremamente corposo che racchiude non soltanto tutte le tracce incluse nei vinili di cui sopra, ma anche un nuovo brano, un remix curato per la superstar Juno Reactor e due remix affidati alle cure di nomi altisonanti come Hecq ed I Am The Sun (nuovo moniker per Enduser). I possenti bassi, fra i punti di forza del duo formato da Tommy ed Eddie, irrompono in apertura con "Mortal Bass", traccia breakkata e caotica che evidenzia nevrosi urbane a suon di samples 'alieni' ai generi qui trattati, ma subito l'atmosfera si fa più consona con l'oscura "Let 'em Hang", forte di un ritmo macchinoso davvero possente. La nuova traccia, "Mask Of Gas", si rivela più lineare ed anthemica aprendo interessanti scenari per il futuro del duo inglese, laddove la tellurica "Meltdown" sfoggia un piacevole velo di oscurità fra ritmiche possenti che ricordano l'uso della doppia cassa tipicamente metal; bene anche l'incedere cadenzato, lento e solido di "War In The Making" ed il bel crescendo d'intensità di "Zealot", cui segue una "Pyrotek" estremamente potente e ritmata. Una produzione molto curata e piena permette di apprezzare i molti dettagli di un suono ricco di sfaccettature, come dimostrano i ritmi intricati e breakkati di "Dubversion", mentre con la poderosa "Crux" si torna a parlare il linguaggio della dubstep più oscura; ottimo il remix curato dal duo per la celebre "Tokyo Dub" di Juno Reactor, mentre la frenesia breakcore irrompe nell'intensissima e concitata "The Fury", dove il titolo tiene fede alle aspettative. Chiudono l'opera i due remix di cui sopra, entrambi pregevoli e degni dei nomi che si sono occupati di confezionarli. Un debutto ammirevole che saprà conquistarsi i favori di un pubblico potenzialmente molto ampio (nonostante sia in pratica una raccolta con aggiunte ad hoc delle pubblicazioni degli ultimi due anni, già note ai cultori del vinile), per un nome del quale senza dubbio sentiremo ancora parlare: da qui in avanti, dopo simili premesse, Tommy ed Eddie sapranno sicuramente sorprenderci ancora, forti di un talento tutt'altro che comune.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.myspace.com/brokennoteuk

http://www.adnoiseam.net/