14-12-2009
WAYNE HUSSEY
"Bare"
(Echozone/Masterpiece)
Time: (77:14)
Rating : 7.5
Wayne Hussey prosegue silente nel suo pellegrinaggio musicale: dopo aver visto lentamente i suoi compagni d'avventura degli ultimi decenni intraprendere strade diverse, ha riposto in un cassetto i suoi The Mission e, afferrata una chitarra acustica, nella penombra decide di esibirsi dinnanzi al silenzio delle sue mura. Intimamente. Perchè se qualcuno volesse avanzar l'ipotesi che le novità di questa release siano solo nel cambio del monicker, sarebbe in errore. Niente di più clandestino dalla realtà. Contiene anche riarrangiamenti, ma non è un altro "Resurrection"; include una manciata di cover, ma non si chiama "Aural Delight". Niente di ciò che si ode potrebbe apparire come l'ennesima raccolta slegata: nonostante il tono variegato della proposta, l'album mantiene completamente una veste unplugged per chitarra, piano e qualche arco sparso negli angoli. Con l'enfasi di un cantautore, Wayne sorprende con 12 ballate con un filo conduttore di vago abbandono misto ad amarezza. Dalla timbrica spesso calda ("Black Mountain Mist"), donatrice di ispirazioni retrò nella semplicità di pochi accordi ben calibrati ("My Funny Valentine"). Le stesse nuove versioni dei quattro brani dei The Mission , poste al centro dell'opera, acquisiscono una nuova dimensione da questo velo di serenità serafico, piccoli passi tra le corde di una chitarra che rimbalza tra i canali ("Absolution") o in solenni violini celebranti ("Garden Of Delight"). Lo spirito degli U2 fa capolino a tratti ("Shelter From The Storm"), prima ancora di accorgerci dell'omaggio vero e proprio proposto da Wayne: la cover della celebre "With Or Without You", quasi sussurrata mentre il beat saltella e il climax umile risalta la genuinità dell'azzardo ben compiuto. Piacevole anche la decelerata "A Night Like This" dei The Cure, in pieno spirito 80s. Insomma, non si cade quasi mai nel tedio ("Stars Don't Shine Without You" è forse l'unica che zoppica), ed anzi, dinnanzi a questo lavoro semmai si corre il dolce rischio di vedere avvicinarsi una fetta di pubblico che non è mai stato ammiratore della band originaria. Questa nuova edizione ("Bare" uscì già lo scorso anno per la Eyes Wide Shut Recordings) vanta come materiale bonus ben quattro bei brani live dal concerto a Bochum, tra cui una bella cover di "Ashes To Ashes" di David Bowie. Da gustare in queste uggiose nottate invernali, magari mentre ritornate nelle vostre dimore, ma con nel cuore ancor la voglia di continuare a vagare per le strade del quartiere nudo di occhi.
Federico Francesco Falco
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