01-12-2009
THE KILIMANJARO DARKJAZZ ENSEMBLE
"Here Be Dragons"
(Ad Noiseam)
Time: (55:21)
Rating : 8
Esistono situazioni in cui la musica diventa la colonna sonora di un momento, voluto o casuale. Momenti che rimangono indelebili e, da un disco o un brano, si fissano risolutivi nella nostra memoria. Attimi che possiamo rendere unici, se lo vogliamo, e "Here Be Dragons" in tal senso riveste proprio queste caratteristiche. Provate a crearvi una situazione ritagliata tra la routine, puntando ad un ottimo vino nei giusti bicchieri, l'incenso e la fiamma viva e danzante di una candela, un/una partner e la musica dei Kilimanjaro Darkjazz Ensemble. Situazioni simili sono ciliege sulla torta spesso monotona del quotidiano esistere. Nati in Olanda come collaborazione audio e video tra il musicista Jason Köhnen (aka Bong-Ra) e Gideon Kiers (curatore del Sonic Act Festival), lentamente, ma non troppo, da semplici amanti del film muto a cui volevano dedicare suoni immaginifici e personali (dal "Nosferatu" di Murnau a "Metropolis" di Fritz Lang), gradualmente si accorgono che le loro concettualità potevano avere un corpo solido con soundscape evoluti e fascinosi. Così nel 2004 al duo si aggiungono il trombonista inglese Hilary Jeffery e la violoncellista svizzera Nina Hitz. Ciò si traduce nel debut eponimo prodotto dalla piccola label Planet Mu nel 2006. Man mano l'ensemble si arricchisce con l'ingresso di Charlotte Cegarra per dar voce alle sole partiture sonore, e nel 2008 la violinista Sarah Anderson completa un gruppo già ricco, soprattutto in occasione dei molti live. "Mutations" ed appunto "Here Be Dragons" sono le produzioni targate Ad Noiseam che vedono TKDE aprirsi totalmente nel 2009. Un ottimo disco proprio per quel tipo di atmosfera space-jazz torbida di circostanza ambigua e fumosa in stile con il cinema di Lynch, giusto per portare il parallelo verso l'arte a loro tanto cara. Un filo invisibile e malizioso lega le nove tracce, che si mantengono su questo tipo di ambient-sound nell'intero svolgimento dell'album. Noir, seduttivo ed intrigante, ma anche occhieggiante al trip-hop fragile dei Portishead come in "Embers" grazie alla morbida voce di Charlotte, succube di un suono invece apocalittico nell'incombere del trombone minaccioso; la sensazione di fragilità aggredita è molto forte, ma non è il solo momento speciale ed immediato. Meno greve ed ancor più trip-hop, "Sirocco" ha simili e comuni atmosfere con più momenti di "Era" degli In The Nursery: la voce ancor più lirica modula acuti crescenti alternati a spleen ovattati grazie a pianissimi vocali quasi dolorosi. "Here Be Dragons" ammalia anche nei momenti di sola musica: "Caravan!" è deliziosa per i virtuosismi d'archi ed i fills di batteria di Kiers, tecnici ma vivi tra le bacchette e gli echi dei piatti percossi. Sprazzi di post-rock (termine che vuol dire tutto e niente, ma noi intendiamo quello estremamente sinfonico e nordico) che evocano le maggiori band islandesi: Mùm (anche se la voce di Charlotte non è così 'cranes') e Sigur Ròs insieme all'ensemble Amiina, e "Seneca" e "The MacGuffin" sono il crescendo sinfonico che porta il dischetto alla conclusione, adagio ma carico della suggestione dell'uscita da un incubo, una grotta o una taverna di bassifondi nebbiosi e pericolosi, correndo in sintonia con il suono verso la luce che di contrasto si manifesta accecante, violenta. Ci sembrano tutti ottimi motivi per cercare una situazione d'ascolto importante e meditativa, come anche l'alter ego ambient/doom/drone di questi stessi musicisti The Mount Fuji Doomjazz Corporation, da poco recensito su queste stesse pagine, richiede. Ad Noiseam lo propone nella versione CD, LP + CD (diventerà ancor più bello quando i piccoli graffi dei solchi si uniranno al suono globale con le tipiche 'scretchate' del vinile consunto) e digital-download. Con "Here Be Dragons" abbinateci un Amarone della Valpolicella, un Nebbiolo delle Langhe od un Cabernet friulano, vini insomma che puntano diretti verso l'anima, come gli stessi The Kilimanjaro Darkjazz Ensemble.
Nicola Tenani
http://www.tkde.net/tkdenet/tkde.html