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Room 101

19-11-2009

SININE

"Butterflies"

Cover SININE

(Accession/Audioglobe)

Time: (45:26)

Rating : 8.5

Negli ultimi tempi la tedesca Accession ha preferito portare avanti i discorsi iniziati tempo addietro coi nomi storici legati al proprio roster, evitando di lanciare newcomers in un momento di dura crisi del mercato. Se l'etichetta di Adrian Hates (Diary Of Dreams) è tornata sui suoi passi, mettendo sotto contratto un nome sin qui perfettamente sconosciuto come Sinine, progetto dell'artista estone Mauno Meesit, ciò è sicuramente dipeso dall'indiscutibile qualità della proposta. Il musicista di Tallinn, infatti, dopo svariate esperienze come chitarrista in gruppi rock e sperimentali, dal 2003 in poi ha speso ben cinque anni nella concretizzazione delle proprie mire artistiche, giungendo all'esordio ufficiale con un lavoro le cui qualità parlano da sole. Impegnato alle vocals, alle chitarre e nel programming, nonché coadiuvato da una serie di ospiti per backing vocals (fra cui Anders Melts dei Forgotten Sunrise), violino e violoncello, il Nostro si produce in un sound che sarebbe estremamente limitativo catalogare semplicisticamente come synthpop (magari abbinando il termine alla dicitura 'elettroacustico'), dal momento che l'enorme passionalità espressa esula fortemente dall'accezione media del genere, visto spesso come qualcosa di leggero, frizzante e disimpegnato. La matrice elettronica è ben presente nella musica di Mauno, ma il suo intrecciarsi con archi e chitarre (spesso e volentieri acustiche) ed una voce fra le più passionali del settore (assieme a quella di Janosch Moldau) permette al sound di andare ben oltre certe riduttive etichette, per un'opera di rara bellezza in un panorama al quale troppo spesso manca la sensibilità dei migliori cantautori. "Inglid" apre impetuosa, evocativa e sontuosa, a mò di introduzione per "Our Green", intenso e vorticoso brano fondato su beat scattanti ed un groove vorticoso, inframezzato da break dal sapore quasi bucolico. Cominciare con delicatezza è la prerogativa di quasi tutti i brani del disco, ma l'arpeggio dolce di "Our Green" sa farsi da parte quando le ottime e perfettamente contestualizzate esplosioni elettriche dal taglio metal (con tanto di vocals dure alternate al tipico cantato melodico di Mauno) prendono il sopravvento, fino a sfociare in una possente e roboante cavalcata di grande impatto. La tenue raffinatezza di "Loner" viene abilmente squarciata da maestose e drammatiche impennate elettro/sinfoniche, laddove "Tonight" si mantiene dolce e impalpabile lasciandosi guidare dal piano e da una chitarra leggera ed ariosa. Se già abbiamo avuto avvisaglie di come Sinine sappia anche esprimere forza con estrema classe, "Empty Me Of Emptiness" ribadisce il concetto a suon di incisivo synthpop dal groove sapiente, mantenendo alta la sensibilità grazie all'apporto di impeccabili linee vocali femminili; anche "This Girl" non manca di accendersi all'altezza del passionale ed intenso refrain, prima che la drammatica "Hello" chiuda come si conviene col suo pregiato finale a base di piano e synth. Canzoni splendide e pregne di sentimento, indiscutibili doti esecutive, arrangiamenti impeccabili, melodie avvincenti, una produzione ottimale, testi profondi, trame strumentali estremamente raffinate ed un booklet tutto da ammirare: difficile chiedere di più da un debutto, specie se si considera il fatto che un progetto di questo spessore mancava in un genere mediamente (anche se a torto) ritenuto 'usa-e-getta'. Fra le rivelazioni più fulgide di questo 2009 ormai agli sgoccioli, e se il debutto è di cotanto spessore, è lecito credere che Sinine ci regalerà altre grandi prove in futuro, imponendosi meritoriamente all'attenzione dei palati più fini.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.sinine.org/

http://www.accession-records.de/