19-11-2009
VV.AA.
"Auto-Reverse"
(BOREDOMproduct)
Time: (73:56)
Rating : 7.5
Capita a tutti di scegliere un disco perché affascina, a volte ci aiuta a riflettere, a volte commuove. In questo caso siamo di fronte ad una classica raccolta per non pensare ma lasciarsi andare, senza troppi coinvolgimenti emotivi. Frizzante e brioso, il sampler della Boredom propone due filoni principali d'ascolto: il primo è il futurepop più classico, coinvolgendo tutto ciò che vi viene in mente dai Colony 5 agli State Of The Union, dagli Assemblage 23 ai Covenant, con lievi sfumature personali che si rivelano nelle individualità dei singoli gruppi; tale confine difficilmente è superato a beneficio dell'ascolto, che non smarrisce mai l'attenzione. Ottimi momenti li offrono in questa direzione i francesi Dekad, cresciuti nella scuderia della Boredom stessa, con il brano "This Aching Kiss", come i quasi debuttanti Normograph e la loro "Discordance". Oppure eccellente "Club Devil" dell'ennesima band esordiente Destillat, particolare come proposta per il suo muoversi tra linee cupe e ritmi dance che possono ricordare i nostri Syrian o i migliori And One, quindi palpito veloce che però 'poggia' su basi ambientali particolarmente 'dark'. Il secondo 'spirito' che anima il dischetto è invece proiettato su suoni electroclash e loop '70 di dance psichedelica. Client, Ladytron, o i Daybehavior del periodo "Devil In Me". Questo sentiero è percorso da più band presenti, ed ottimi momenti li offrono gli inglesi Komputer con "Incommunication" (spalle ben coperte dalla Mute) come i Sista Mannen På Jorden (ovviamente dalla Svezia) con la proposta "Två Fregadar", oppure "Transation Of Love" dei neofiti Missing In Action. Un po' sottotono, e da loro ci si aspetterebbe di più, i brani dei The Three Cold Men e soprattutto dei padroni di casa Foretaste, che sulle nostre pagine hanno avuto le dovute lodi con l'album "Terrorist TV", ma che nel brano scelto per il sampler, "Down Below", si appiattiscono nel suono generale senza spiccare. Una compilation che negli esordienti dà il meglio di sé, ed il caso degli Sci-Fi Maniax è ammirevole: ascoltate la loro "Last Second", una piccola elaborata perla di scuola Anne Clark per il diversificato uso dello stesso tema, elettronico ma non statico. Nel finale il sampler si rilassa verso toni meno 'dancy' e tra le tracce spuntano due preziosi momenti, inaspettati, di wave psichedelica ed elettronica minimale: "Missing Words" dei Telegraff e "It Needed An End" dei File Not Found. Entrambi hanno lo stesso gusto di uso delle tastiere degli Wire o di John Foxx nel loro ultimo periodo artistico: due brani che meritano un'attenzione maggiore ed un futuro rimando in occasione di eventuali uscite di lavori completi. Diciassette tracce per oltre 70 minuti di buona musica, sempre spumeggiante ed oculata nelle scelte in successione, con buone soluzioni tra un brano e l'altro. La Boredom, nel proporsi in un mercato pieno di proposte, fa della sua caratteristica 'easy' transalpina il proprio punto di forza ad un prezzo appetibilissimo (7 euro). Il risultato? Il corpo lentamente inizia a muoversi seguendo la musica... il resto scopritelo voi!
Nicola Tenani
http://www.boredomproduct.online.fr