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Room 107

03-11-2009

THE MOUNT FUJI DOOMJAZZ CORPORATION

"Succubus"

Cover THE MOUNT FUJI DOOMJAZZ CORPORATION

(Ad Noiseam)

Time: (75:44)

Rating : 8

I sei musicisti che fanno capo al bizzarro monicker The Mount Fuji Doomjazz Corporation sono in pratica l'alter ego ambient/doom/drone dei più noti The Kilimanjaro Darkjazz Ensemble, e rispetto a questi ultimi hanno la peculiarità di registrare i propri lavori in presa diretta, basandosi sull'improvvisazione. Due formazioni con sede operativa in Olanda comprendenti gli stessi membri (tutti musicisti navigati e preparati), dunque, ma ben distinte fra loro: laddove i TKDE suonano decisamente più trip-hop/jazz, il sound di TMFDC assume tinte ben più scure ed opprimenti, sviluppando tuttavia un percorso simile al gruppo-madre nel suo lasciarsi ispirare dal cinema. Il lavoro in esame, infatti, è stato catturato improvvisando in studio - durante le prove per il tour dei TKDE - e visionando nel contempo la pellicola di Jess Franco "Succubus" del '69, onde conferire un particolare mood lussurioso alla musica. Il precedente "Doomjazz Future Corpses!", uscito nel 2007, suonava estremamente più pesante e drone-oriented, riverberatissimo nella sua registrazione live, mentre il nuovo album, al pari delle recenti prove dei TKDE, suona più vario, melodico e completo, complice il maggiore spazio concesso a vocals e ritmi in ambo i progetti. I TMFDC odierni si spostano quindi dal drone/ambient tout court per avvicinarsi alle sonorità dei celebrati Bohren & Der Club Of Gore, ma lo fanno alla loro maniera, sviluppando un lungo flusso sonoro che cattura l'attenzione. In più occasioni è il trombone di Hilary Jeffery a recitare un ruolo di primo piano ("Erotic Love Queen", "The Admirals Game"), malinconico nella doomy "Perverted Pleasure Party", ma è la coesione della band di Gideon Kiers (Telco Systems, batteria) e Jason Kohnen (titolare del celebre progetto Bong-Ra, basso) a colpire, ed è oggi assai più facile per la voce eterea di Charlotte Cegarra inserirsi in un tessuto sonoro sempre dannatamente oscuro, ma non più opprimente come nel precedente opus. Fra i momenti migliori troviamo il jazz spettrale di "Strange Dreams", l'oscura (dark) ambient di "The Morning After" (con protagonista il violino di Sarah Anderson), la più melodica e a suo modo 'dolce' "A Bad Trip", la seducente ed ipnotica "A Place For Fantasies" ed una "Fleeing The Scene" quasi 'luminosa', tutte racchiuse in un lavoro da gustare rigorosamente nella sua interezza. Si chiude ottimamente con le dolci vocals della magnetica "Deadly Rehearsal" e col solido crescendo d'intensità della conclusiva "Faustine". Al pari di TKDE, i TMFDC si sono fatti col tempo più 'fruibili', ed il valore artistico di ambo i progetti non è certo in discussione, anzi, oggi più che mai vale la pena scoprirne le ricercate peculiarità sonore, sempre che siate ascoltatori versatili quanto lo sono questi musicisti...

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.tkde.net/tkdenet/tkde.html

http://www.adnoiseam.net/