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Room 107

27-10-2009

IAMX

"Kingdom Of Welcome Addiction"

Cover IAMX

(61 Seconds/Self)

Time: (48:32)

Rating : 8

Il sottoscritto ricorda sempre con piacere l'incontro/folgorazione con IAMX: era il 2006 ed usciva il secondo, superlativo album dell'ex-Sneaker Pimps "The Alternative", e fu subito amore a prima vista... All'epoca fui forse l'unico in Italia a parlarne, giacché la copia del disco proveniva dalla Germania e di distribuzione sul suolo italico non si parlava; a quella estremamente positiva recensione (che non saprei dire se fu seguita meno, benché la speranza sia legittima) seguì un passaparola lento ma costante, ed il nome IAMX cominciò a circolare anche qui da noi ('giro dark' incluso), al punto che il tour pre-album della scorsa primavera toccò l'Italia per ben due date, peraltro con una buona partecipazione di pubblico (in vero molto eterogeneo). Ed inevitabilmente, visto il succedersi degli eventi, è arrivata anche la distribuzione italiana, pronta a portare anche da noi il terzo, attesissimo album del geniale Chris Corner "Kingdom Of Welcome Addiction". Tre anni sono trascorsi fra promozione e concerti, e la maturazione umana del poliedrico artista inglese (ormai stabilmente residente a Berlino) ha portato ad un approccio compositivo più intimista, in cui la forza, l'estro e l'irruenza dei momenti migliori di "The Alternative" hanno ceduto il passo ad una maggiore riflessività dalle tinte malinconiche, sorretta da quell'incredibile intensità emotiva che il Nostro riesce facilmente ad infondere in ogni brano. Il groove ammaliante, sensuale ed irresistibile di "Nature Of Inviting" apre le danze, seguito da una sofferta title-track che esprime con forza il proprio messaggio; l'irruenza electro-rock del precedente opus la ritroviamo nella spigolosa "An I For An I" e nel travolgente primo singolo estratto "Think Of England", mentre i successivi due singoli svelano altri lati della sensibilità di Chris: se "Tear Garden" sfrutta un drumming tribale per esprimere tutta la propria malinconia, "My Secret Friend" spinge invece sulla delicatezza, esaltata nell'incontro fra le voci del mastermind e dell'ospite Imogen Heap (di fama Frou Frou). Quel gustoso lato teatrale, il cui manifesto fu la splendida "President" nel precedente album, viene oggi convogliato in maniera più sottile, dando voce alle emozioni anziché puntando ad un'estetica sonora ad effetto: i risultati di ciò sono tangibili tanto nella drammatica "I Am Terrified" quanto nella dolce ballad "The Stupid, The Proud", ennesime riprove di come la voce di Chris, bellissima e più che mai toccante, sia l'elemento fondamentale per la riuscita di un disco che descrive come nessun altro i profondi drammi interiori dell'uomo moderno. Echi di wave fra melodie orientali nella trascinante "You Can Be Happy" ed ancora tanta intensità in una "The Great Shipwreck Of Life" che sa essere ritmata con stile, prima che "Running" chiuda i giochi col piglio malinconico che meglio si addice ad un 'arrivederci'. Forse alcuni (e fra essi sicuramente il sottoscritto, lo ammetto) continueranno a preferire la forza e l'estro del precedente lavoro, ma è innegabile il valore artistico di una terza fatica in studio che a livello di emozioni dispensate ed intensità sprigionata non ha eguali nell'indie-rock odierno, men che mai in un ambito difficile come quello che si propone di fondere l'impeto del rock e la raffinatezza dell'elettronica, binari paralleli che Chris è in grado di percorrere instillando magiche alchimie teatrali con risultati senza eguali. Un grandissimo autore sulla cui opera non è più consentito nutrire alcun tipo di dubbio.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.iamx.eu/

http://www.myspace.com/iamx