06-10-2009
EXT!ZE
"Hellektrostar EP"
(Trisol/Audioglobe)
Time: (28:00)
Rating : 4.5
Sull'onda del successo dei furbastri Nachtmahr la Trisol, ormai sempre più interessata all'immagine ed all'hype che ai contenuti artistici veri e propri (sui quali, 'persi' per strada Yendri e Kirlian Camera, la celebre etichetta pare aver messo una pietra sopra), fa esordire questo quartetto tedesco, nato come one-man-project nel 2007 ed ampliato nell'organico lo scorso anno. Tanta immagine - a cui segue la fatidica poca sostanza - in salsa cyber/harsh sin dalla (pessima) copertina di questo EP d'esordio, che in poco meno di mezz'ora svela quali siano le mire degli Ext!ze: sbancare i dancefloor con ciò che definiscono 'cyber trance industrial', che nella realtà si traduce in forsennata harsh-EBM al fulmicotone annacquata dalla trance più accademica, a grandi linee nel solco di quei Nachtmahr cui accennavamo poc'anzi ('tematiche' a parte). Di 'cyber' c'è senza dubbio il look esagerato e fluorescente di quattro fenomeni che si sono scelti 'nomi di battaglia' quali Cyberella, Cyberslut, Cybercore e Ionic Matrix; di trance c'è quel frenetico piglio danceable galvanizzato da ossessive casse drittissime, mentre di industrial... niente, a ben vedere. In compenso c'è quel flavour tipicamente harsh che permea il suono e i ritmi, ma non troppo le vocals, più 'psicotiche' della media del settore ma fondamentalmente inermi. Ovviamente l'unica vera prerogativa di band simili è il suonare smaccatamente tamarre e cafone, sfoggiando un pompaggio smisurato che fa da trampolino a quel groove esasperato che si riscontra, appunto, in molta roba trance-oriented da consumare (e gettare) nell'arco di una notte... Così è la title-track, groovy e intensa ma tamarra oltre misura, e lo stesso si può dire di "100% Pure Cocaine" (dai titoli si può talvolta evincere lo 'spessore' di certe band...), dove i classici samples da film sostituiscono le inutili vocals, ma la cafoneria raggiunge nuove vette nei synth ed in certi stacchi di "Red Water (Rusted Land Edit)", song in cui la voce funziona ancor meno che nei restanti momenti... Chiudono il quadro tre remix (due per la title-track, tra cui uno firmato Reaper, ed uno per "100% Pure Cocaine", curato - guarda caso! - dai Nachtmahr), tutti stra-pompati come da copione, con Reaper che si distingue per aver profuso quell'oscurità che alla musica degli Ext!ze manca completamente. Una band che lascia il tempo che trova e che nasce unicamente per invadere le piste a suon di 'hit' parossistiche nel loro approccio alla danza, senza peraltro denotare particolari abilità in fase di scrittura, nel senso che ci vuole ben altro per lasciare ai posteri qualcosa di significativo, o anche solo per impressionare un minimo: sarà l'imminente album il vero banco di prova, ma la funzione di questi ragazzi sembra unicamente quella di far dimenare nei club quei cyber-modaioli dal drink facile avviluppati nel pvc che i dischi non li comprano e la musica non la conoscono (in quanto surrogati pseudo-dark dei tipici avventori delle discoteche trendy), ai quali sapere cosa stiano ballando frega meno di zero...
Roberto Alessandro Filippozzi