05-08-2009
DAVID E. WILLIAMS
"Every Missing Duck Is A Duck Missed"
(Disques De Lapin)
Time: (55:27)
Rating : 7.5
L'eclettico David torna a comporre un album dopo diversi anni di silenzio (è del 2004 l'ultimo disco "Hope Springs A Turtle") e poco dopo l'uscita della compilation "The Appeal Of Discarded Orthodoxy", tributo alla sua opera musicale. Il movente che dà il la al lavoro è quanto mai triste: la dipartita della compagna di Williams, Jennifer, portata via dalla leucemia nel maggio del 2007. Quella morte, chiamata spesso in causa nei testi del compositore americano, si trova a vivere beffardamente da protagonista in questo nuovo lavoro, ragion per cui il sarcasmo nero viene messo da parte per dar luce ad una disperazione che emerge dalle piccole situazioni, giocata su ricordi e frammenti dell'ultimo periodo di vita di Jennifer. Una sequela di istantanee commentano momenti personali pregni di disperazione e introdotti dal pezzo d'entrata "Ich Hatt Einen Kameraden", classico motivo funebre risalente all'inizio dell' '800 e usato di norma per funerali militari: un tocco di anticonformismo che ci aiuta a capire, tramite una sottile metafora, quale importante funzione aveva Jennifer nella vita di David e all'interno di una società osservata da entrambi con grande irriverenza. Affiancato dall'immancabile Jerome Deppe e da altri ospiti, tra i quali svetta Thomas Nöla, Williams da forma alla sua tristezza costruendo ballate minimali e struggenti, di norma usando l'immancabile piano, a volte affiancato dalle tastiere ("Closing Suite For My Deceased"), ma non mancano soluzioni più folk e rock ("Do I Love You As Much...", "Kill Yourself In Cape May" e "The Unconscious Is Cold") o puramente vocali nella cover "Hello Young Lovers", scritta da Rodgers e Hammerstein. Menzione a parte meritano la bella "Save A Chair For Jennifer", un brano electro-pop dal forte gusto vintage, e l'ispirato inno al 'genio' del dittatore ugandese Idi Amin, uno dei rari momenti in cui il menestrello americano torna agli sberleffi feroci di un tempo. La resa audio è spesso volutamente dimessa e in tono minore, fondamentale per creare un personale requiem pop, dove la morte è sinonimo di vera contrizione, scevra da qualsiasi futile manierismo. Un autore come sempre fuori da ogni schema, in questo caso anche da quelli che gli sono abituali.
Michele Viali
http://www.davidewilliams.com/