28-07-2009
FAQ
"Whitechapel"
(FAQmanagement)
Time: (71:07)
Rating : 8
Non era il quartiere ideale per vivere Whitechapel, nei malfamati sobborghi di Londra di fine '800. Proprio lì Jack 'The Ripper', il noto squartatore, commetteva i suoi omicidi entrando nella storia nera delle cronache di fine secolo. Prostitute trovate con petto e gola squarciati, organi asportati, brutalità di un'indole che va oltre la bestialità umana. È la cornice dell'album dei FAQ, e qualcuno potrebbe supporre di incontrare un sound degno della miglior harsh-electro di Johan Van Roy, ma il commando dei Nostri mira ad altri suoni, donandoci quattordici tracce di squisito goth elettronico in sintonia con i migliori lavori del Clan olandese di Ronny Moorings nel suo momento più legato all'elettronica (vedi "Farewell"). Chitarre dal vigore manifesto senza estremismi e tastiere votate al dancefloor sono la ricetta su cui punta il trio, già in odore di cronaca alcuni anni fa per un album, "Is Pornography Art?", in cui compariva la diva hard Jenna Jameson. La sensazione di "Whitechapel" invece è tutta centrata sulla musica, con una gamma di tracce su cui puntare nel volere portare il popolo oscuro in pista. Formule semplici ed immediate su cui il trio svizzero (ex-Carpe Diem), per la cronaca composto da Philip Noirjean alla voce, basso e chitarra, Thomas Daverio tra sampler e synth e Pille all'altra chitarra, punta decisamente. Due chitarre perfettamente inserite tra i beat elettronici sempre composti da basi eteree, su cui riff e droni impongono un ritmo costantemente alto dal quale spiccano "Grapes", "Absinthe & Laudanum" o "Dear Boss". Brani immediati ed in stile con gli ultimi Xymox, gli Aportygma Berzerk (con cui i nostri in passato sono andati in tour) oppure gli ottimi Frozen Plasma. Scelta comunque ardua se dietro una consolle devi decidere in frazioni di attimo un brano, ed il dischetto ne ammicca più d'uno. Concessioni anche alle introspezioni rallentate come la simil-Rotersand "The 4th Dimension" o l'ancor più atmosferica "From Hell", sognata ed oscura fino al momento in cui cresce verso mondi industriali per la comparsa improvvisa di chitarra e synth, ma romantica nella voce di Philip, più allineata alla vecchia wave piuttosto che al synthpop odierno. Stesso dicasi per "Buck's Row", che nel suo rimando agli Apoptygma di "Unicorn" o "Kathy's Song" accresce la rabbia per quel periodo escluso dal sound contemporaneo. Noi ci consoliamo con i FAQ di oggi, perchè quel mix così irripetibile di synth, chitarre, melodie e ritmi veloci nati per ballare è un patrimonio esclusivo dell'elettronica dark; Stephan Groth vada tranquillo per la sua strada: noi abbiamo ancora necessità di questi suoni, e con "Whitechapel" per oltre un'ora passeggiamo ballando con i FAQ.
Nicola Tenani
http://www.myspace.com/faqofficial