15-04-2009
FREDRIK KLINGWALL
"Works Of Woe"
(Last Entertainment)
Time: (22:24)
Rating : 7.5
Vi abbiamo parlato per l'ennesima volta dell'attivissimo musicista svedese Fredrik Klingwall solo pochi giorni fa, in occasione del singolo di debutto del suo nuovo progetto ChansoNoir (che si va ad aggiungere ai molti altri act nei quali milita il Nostro, assieme a Rising Shadows, Anima Morte etc...), ed oggi ritroviamo questo talentuoso artista alle prese col terzo lavoro ufficiale come solista. "Works Of Woe" conclude una trilogia iniziata nel 2007 con "Chronicles In Decay" e continuata lo scorso anno con "The Resilience" (entrambi ben accolti su queste pagine), aspettando quell'atteso "Entrance" del quale da tempo si parla e che dovrebbe uscire per la titolata Cold Spring. L'atto conclusivo della trilogia del Nostro si basa sui poemi del grande Edgar Allan Poe: il tutto iniziò nel 2000, quando Fredrik pensò di creare un brano al piano quale accompagnamento per una delle composizioni letterarie di Poe (una delle passioni del musicista scandinavo), ma la cosa ebbe un seguito, al punto che queste creazioni si moltiplicarono... Oggi questi nove brani, tutti basati unicamente sul piano, vengono raggruppati in questo terzo lavoro ufficiale del Nostro, che ancora una volta si affida alle mani della Last Entertainment per la pubblicazione dell'elegante digipack. "Works Of Woe" si discosta dai due precedenti lavori per la sua prerogativa cardine, ovvero l'essere stato creato unicamente al piano, senza l'ausilio di synth dal sapore ambientale e/o neoclassico in odore di soundtrack: va da sé che gli amanti dei tasti d'avorio siano le persone più indicate, quindi, per porsi all'ascolto. La brevissima opera (meno di 23 minuti, il che ovviamente dispiace quando la qualità è alta, come in questo caso) si snoda attraverso trame pianistiche ora lugubri ("The Sleeper", "The Conqueror Worm"), ora più melodiche ("Alone", "Spirits Of The Dead"), passando per un momento piacevolmente nervoso come "An Enigma" fino ad un finale di più ampio respiro con "For Annie" ed "A Dream Within A Dream": l'intensità è sempre su livelli elevatissimi, così come il pathos, e certi decisi rintocchi pianistici si combinano alla perfezione con l'effetto-vinile presente in alcuni frangenti. In assenza di parti cantate, tocca al lavoro grafico di Petter Wallebo completare l'opera sul piano squisitamente concettuale e visivo. Se avete apprezzato gli altri due ottimi capitoli della trilogia firmata dal bravo artista svedese, vale la pena completare un trittico dall'elevato valore artistico e di grande spessore concettuale.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.lastentertainment.com/