06-04-2009
KATZENJAMMER KABARETT
"Katzenjammer Kabarett"
(Projekt/Audioglobe)
Time: (47:23)
Rating : 8
La musica dark più classica si divide in due grandi scuole: le voci maschili che traggono ispirazione dal lavoro di Robert Smith (ed è la maggior parte dei riferimenti odierni) e quelle femminili che in Siouxsie & The Banshees rifanno l'eco, in maniera più o meno simile. I Katzenjammer Kabarett guardano a Siouxsie ed al suo post-punk 'macchiato' di wave, ma caratterizzando il proprio sound. L'album eponimo uscì nel 2005 prodotto da Subterfuge Records, seguendo di un anno un ampio EP (sempre della stessa label) e riportando dallo stesso più di una traccia. Successo immediato: un po' l'atmosfera Banshees, che nel mondo oscuro attira come una carta moschicida, un po' l'uso del teatro canoro e musicale nel periodo in cui Dresden Dolls erano il fenomeno del momento, ed ecco che i Nostri si ritrovarono da perfetti sconosciuti a band da copertina in tutta Europa, e non solo. La Projekt ripropone il full-length di debutto nel momento in cui esce per la stessa etichetta di Sam Rosenthal il nuovo lavoro, "Grand Guignol & Variétés", recensito sulle nostre pagine poco tempo fa. Sarà l'atmosfera di istintiva ed immediata presa, sarà la sorpresa per l'uscita di un lavoro così interessante in un momento vuoto di proposte, ma le 14 tracce di questo dischetto si sono rivelate un piacere immediato. Attenzione: se l'atmosfera 'siouxsiana' è presente , come nel caso di "Gemini Girl Song" o "Lies Suck Not" (che ricordano la nevrosi di "Scream" e di brani come "Playground Twist" od "Helter Skelter"), vi sono altre anime nei quasi 50 minuti di questo album. Energie garage maculate di suoni quasi da soundtrack 'seventies', con la tastiera ingiallita nei toni 'vintage' di "Katzenjammer Kids" e il suo rimando a classici brani degli Stranglers. Oppure nella bellissima performance vocale di Mary Komplikated in "Genuine, A Fantastic Revue", pulita e limpida nel cantare tra i riff di Herr Katz, senza nascondersi dietro effetti di mascheratura campionata per occultare i limiti. L'anima francese si esalta in "Three Sketches", in linea con il mood 'coldwave' transalpino nelle quieti strumentali di synth, fino alle esplosioni di chitarra sempre su stilemi quasi death-rock, in questo affini ai conterranei Jabberwock. In questo brano risalta una soluzione che i Katzenjammer spesso usano: una partenza 'ambient' su orecchiabili atmosfere gotiche in stile Elfman (compositore di quasi tutte le soundtrack di Tim Burton), quindi con movimenti lenti e leggermente ritmati dai synth, per poi esplodere in spleen vocali ed acustici tra chitarra e basso, ed "Eve At The Mansion" ne è un esempio lampante, ma non solo essa... I due momenti di superiore impatto sono due song apparentemente trascurabili ma di ampio valore artistico: "The Crowd Around" e "8 & 9". Il teatro gotico evocato in questi due episodi si esalta nella voce carezzevole, erotica nel farsi condurre dal piano e dalla sei corde che l'accompagna; il post-punk di cui sono intrise si colora di wave, toni grigi non scurissimi, malinconici. Una menzione le meritano pure le tracce "Intro" ed "Outro" dell'album: spesso i momenti iniziali e finali sono trascurabili e leggeri orpelli, non oltre, mentre in questo caso rappresentano due porzioni strumentali di notevole impatto e valore. I synth elaborano un suono 'vetroso' e lentamente, in entrambe le situazioni, nasce una suite di danza, minuetti gotici ed evocativi nei quali ognuno può vedervi ciò che vuole: una ballerina tra le nebbie di un cimitero, in una chiesa illuminata dalle fioche luci di candele, sotto una luna piena come una creatura mitologica, una silfide... È il potere della musica e di "Katzenjammer Kabarett", un disco che da subito ha generato entusiasmo: chi non lo avesse può ora procurarselo in questa riedizione in digipack, con libretto interno completo di testi che vi aiuterà nel capire la lirica dei francesi.
Nicola Tenani
http://www.katzenjammer-kabarett.com/