16-03-2009
PLASMODIVM
"Paradise Under Fire"
(Caustic/Masterpiece)
Time: (72:20)
Rating : 7.5
Da anni ormai diamo per spacciato il panorama harsh-electro, il quale sarà pure effettivamente in debito d'ossigeno ed incapace di rinnovarsi come si conviene, in quanto infestato da troppi cloni dei soliti noti, ma è pur vero che di segnali incoraggianti ne arrivano ancora, anche se magari certe valide uscite godono di poco risalto perchè sovrastate dall'hype che etichette più abbienti creano ad arte per focalizzare l'attenzione su lavori spesso e volentieri privi di reali motivi d'interesse. Questo sarà probabilmente anche il caso di Plasmodivm, progetto spagnolo tenuto a battesimo per il debutto ufficiale dalla connazionale Caustic, etichetta consolidata e già capace di estrarre dal cilindro nomi interessanti (citiamo Pail per rimanere nel medesimo ambito sonoro), ma di certo impossibilitata ad imporsi sul mercato alla maniera delle case discografiche più blasonate. Il progetto Plasmodivm, condotto il solitaria da Sandro V., si fa trovare preparato all'appuntamento con l'esordio ufficiale, regalandoci un'opera decisamente più interessante rispetto alla media del settore harsh-electro, peraltro ben confezionata in un gradevole digipack. Definire innovativa la proposta del musicista spagnolo sarebbe errato, poiché la formula di base è quella già nota ai più: beat solidi, voce iper-distorta e melodie dark-electro, come da copione. Ma ci sono dei fattori che depongono a favore di Plasmodivm: anzitutto una maggiore abilità nel far funzionare gli elementi di cui sopra al momento di combinarli assieme sotto forma di canzoni, e questo grazie ad un songwriting sufficientemente completo ed a capacità rimarchevoli in fase di arrangiamento, e poi un gusto per la melodia decisamente superiore a quello di moltissimi colleghi ed una spiccata bravura nell'incastonare i samples vocali all'interno dei vari brani, alla maniera del primo Dioxyde o del :Wumpscut: più ispirato. Se a ciò uniamo una produzione decisamente valida e la capacità nel far convivere certe influenze della scorsa decade all'interno di un sound assolutamente al passo coi tempi, non possiamo che ribadire come Plasmodivm risulti superiore alla media del settore. E le canzoni di questo debutto ne sono la più chiara delle dimostrazioni: la grande intensità, che rappresenta un punto di forza importante, è frutto anzitutto di un ottimo lavoro a livello di bassline, ed il groove sprigionato risulta efficace dall'intro all'outro (ovvero le due parti di "Mi Vida Se Apaga"), con punte di eccellenza da non sottovalutare. Nonostante l'ampia durata risulta difficile trovare veri e propri momenti di stanca, ed a prevalere nettamente sono gli episodi degni di nota, come la granitica "Be Impure Stay Impure", la velenosa "Life As Slave", la pesante ed opprimente "Fade Away", la pompata "El Sistema Se Ha Vuelto Extraño", la macchinosa e sofferente "Sufrimientos" (capace di infiammarsi benissimo in chiave danceable), la cadenzata e violenta "My Ghosts Are Being Fed By Fear", l'incisiva "Soul Destroying" (forse il vero apice del dischetto) e l'altrettanto efficace "Ruptura Inminente". Si tratta, quindi, di un disco che funziona bene e che scorre senza particolari cedimenti, pensato prima per l'ascolto che per il dancefloor (al contrario di quanto fanno troppi colleghi, interessati solo ai club) e capace di regalare bei momenti, pur senza stravolgere i canoni del genere: se è pane per i vostri denti, non negategli le dovute attenzioni.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.myspace.com/plasmodivmproject
http://www.causticrecords.com/