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Room 105

16-03-2009

SVARROGH

"Yer Su"

Cover SVARROGH

(Ahnstern)

Time: (70:34)

Rating : 6.5

Dopo due lavori decisamente neofolk-oriented, entrambi usciti per la Ahnstern, Dimo Dimov, titolare di Svarrogh, gioca, in larga parte del nuovo album, la rischiosa carta della sperimentazione, in un settore che di norma tende a rigettare i cambiamenti troppo radicali. "Yer Su" è un lavoro composto con una strumentazione ricercata che guarda alla tradizione balcanica e bulgara (zona da cui proviene l'autore, ora residente in Germania), accostata ad altre classiche presenze del repertorio neofolk, come la chitarra acustica e le percussioni roboanti, e a curiosi fiati di contorno come il clarinetto e l'ocarina. Ad assistere questa one-man band ci sono nomi di tutto rispetto, tra cui spicca Gerhard Petak di Allerseelen, vero e proprio mentore di Svarrogh, Valentina Castellani di Der Feuerkreiner e Marcel P. di Die Weisse Rose; oltre a ciò appaiono di grande interesse i testi, spesso riferiti alla mitologia e alla tradizione sia balcanica che bulgara, fatto che ricollega il progetto ad altri act industrial e neofolk intenti a riscoprire e promuovere gli aspetti magico-ancestrali delle proprie zone, e lo stesso titolo "Yer Su" ci rimanda al folklore runico e ad antichi rituali pagani. In tale contesto irrompono retaggi black metal, genere praticato e assai amato dallo stesso Dimov, che dosa con parsimonia i riff di chitarra elettrica all'interno di motivi ambientali, di ballate neofolk, o di adagi tradizionali. Ma se la fusione più evidente e riuscita tra i due universi arriva con la cavalcata "The Last Pine Trees", dove anche la voce si presta a tonalità diverse, in pezzi come "The Old Mill" e "Holy Water, Earth" la strumentazione acustica viene piegata ad una macrostruttura black dotata sì di accelerazioni forsennate, ma scandite da corde acustiche. Ne esce fuori un ibrido che si mantiene comunque più vicino ai lidi folk, con alcuni brani piacevoli, passaggi strumentali virtuosi e qualche momento sterile, perso nei meandri di una costruzione tecnica troppo elaborata. Album non per tutti i gusti e forse troppo lungo, ma quantomeno coraggioso nella proposta.

Michele Viali

 

http://www.myspace.com/svarrogh

http://www.steinklang-records.at/