26-01-2009
SIRENIA
"The 13th Floor"
(Nuclear Blast/Audioglobe)
Time: (42:43)
Rating : 7.5
La nuova stagione discografica inizia splendidamente per tutti gli amanti del gothic metal più radiofonico, grazie al ritorno dei norvegesi Sirenia. Artefice di numerosi dischi di buona fattura, soprattutto per quanto riguarda il lato più sinfonico e romantico di questo genere musicale (ricordiamo più che volentieri gli anni trascorsi tra le fila dei Tristania), ma spesso e non a torto tacciato di ruffianeria e mediocrità, il mastermind del gruppo, alias Morten Veland, tenta oggi il cosiddetto 'salto di qualità', tirando fuori dal proprio cilindro tante buone idee, una manciata di canzoni orecchiabili e coinvolgenti ed una carismatica vocalist, motivata e pronta ad accompagnare la band verso la sua consacrazione definitiva. "The 13th Floor", frutto di un anno e mezzo di gestazione, è un album che segue sostanzialmente la scia del suo predecessore (quel "Nine Destinies And A Downfall" che già aveva insegnato ai Nostri a controbilanciare nel migliore dei modi la componente epica e maestosa del proprio sound e l'anima spiccatamente easy-listening insita nella nuova formazione), amplificandone tuttavia l'impatto emotivo per mano di strutture più complesse e di sonorità finemente elaborate che alle volte ricordano i tempi degli esordi, quando Morten amava inserire piccole dosi di raffinata darkwave nell'amalgama sonoro della sua creatura. La nuova arrivata Ailyn, con il suo timbro candido e zuccheroso, si destreggia più che discretamente tra episodi devoti alla facciata mainstream del gothic metal, canzoni che sembrano essere state scritte appositamente per la sua voce gradevole ma priva di pretese: stiamo parlando del primo singolo estratto, la robusta ed atmosferica "The Path To Decay", e della spensierata "Lost In Life", in un certo qual modo vicina al sound delle recenti hit di casa Nightwish. Gli altri pezzi si fanno invece notare in virtù della loro ottima resa sonora (complice una produzione di prim'ordine), della qualità intrinseca del songwriting (Veland è ormai un veterano in questo campo), nonché per la presenza di maestosi cori operistici ed ammalianti arrangiamenti orchestrali, spesso eseguiti al violino dall'ospite Stephanie Valentin, così com'è richiesto dalla miglior tradizione 'female fronted'. In particolare svettano "The Mind Maelstrom", per il rabbioso crescendo affidato alle growling vocals del padrone di casa e ad un accattivante tripudio di sinfonie e cori gotici, la barocca "The Seventh Summer" e la tormentosa "The Lucid Door". Da questo compatto insieme di brani possiamo dunque trarre una sola conclusione: la squadra di Morten Veland, avendo ormai capito a quali armi ricorrere per conquistare il proprio fan-medio, si dimostra anno dopo anno sempre più vivace ed affiatata. L'unico elemento che, purtroppo, è da sempre venuto a mancare in questo progetto è la voglia di osare e di sperimentare nuove soluzioni (se escludiamo i continui cambi di vocalist): questo 'ingrato' compito Morten ha preferito lasciarlo nelle mani di qualcun altro (agli ex compagni di squadra Tristania, autori di dischi ben più audaci di quest'ultimo lavoro dei Sirenia, tanto per fare un esempio). Per una volta tanto, se saprete accontentarvi di quanto vi viene offerto, potrete sicuramente ritenervi soddisfatti. Se non ci riuscite proprio, passate tranquillamente oltre ed attendete pure l'arrivo di un nuovo Messia...
Marco Belafatti