19-01-2009
SPIRITS IN AMBIENCE
"Sahara"
(Aurora Blue Records)
Time: CD1 (55:50) CD2 (52:04)
Rating : 7.5
Dopo la parentesi dance/oscura con l'EP "SIA" del 2007, il musicista e produttore Mark Peacock torna al sound che contraddistinse i primi due full-length del progetto Spirits In Ambience, spingendo però maggiormente verso le sonorità etniche mediorientali e la world music, come il titolo della nuova fatica ci suggerisce. Per "Sahara" l'artista di Los Angeles si attornia di una rosa di altri otto musicisti, fra i quali figurano personaggi di grande esperienza, alcuni dei quali in passato già attivi nel progetto Spirits In Ambience come J'Anna Jacoby (viola e violino) e Michael Tovar (chitarra, cautro). Con questa line-up a nove il buon Mark, autore di tutti e 19 i brani inclusi nei due dischetti dell'opera in esame, riesce a conferire il taglio desiderato ad un lavoro pienamente votato alla ricerca di quelle suadenti atmosfere da oasi sahariana in stile 'mille e una notte', complice una produzione capace di dare il giusto spazio ad ogni strumento. E stiamo parlando di molti strumenti: duduk, sax baritono, percussioni, chitarre, balalaika, viola, violino, batteria, tastiere, santur, cautro e basso fretless si fondono in un suono compatto ed armonico, sul quale si staglia la splendida voce della bravissima Roxanne Morganstern. Il primo dischetto vive di suoni squisitamente desertici, ma le suadenti melodie mediorientali sanno tingersi di scuro nell'intensa "The Sheltering Sky", farsi più ambientali in "Makeda" e venarsi di riflessi rock in "From Dusk Till Dawn", prima che Roxanne salga sugli scudi per la conclusiva "Salome", regalandoci una prova da brividi. Il secondo dischetto predilige la forma strumentale, spingendo sul tipico groove avvolgente ed evidenziando la grande abilità di Mark nel condurre gli arrangiamenti (e non è cosa da poco integrare così bene tanti strumenti differenti), spostando il baricentro verso lidi prossimi al prog nelle tracce conclusive. Personalmente avrei gradito un coinvolgimento costante di Roxanne, vero valore aggiunto del disco in esame, ma "Sahara" dimostra comunque di riuscire pienamente nel suo intento, e va riconosciuta al suo creatore una notevole abilità nello spaziare fra le sonorità senza incappare in scarse fortune. Perfetto per chi ama la raffinatezza di generi come chillout, world music, new age ed i suoni etnici dal taglio squisitamente mediorientale.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.myspace.com/spiritsinambience