18-12-2007
ORKUS INTERNATIONAL FESTIVAL
LONDON AFTER MIDNIGHT + KIRLIAN CAMERA + Dope Stars Inc. + Lola Angst
Milano, Music Drome, 06/11/2007
di Roberto Alessandro Filippozzi
foto Belgica Urriola
Gli americani London After Midnight li aspettavamo al varco da ormai 11 anni non solo per la latitanza discografica (colmata, finalmente, dal recente e discusso "Violent Acts Of Beauty"), ma anche perché esattamente ad 11 anni fa risale il loro unico passaggio sui palchi italici, segnatamente al Condor di Modena nel giugno del '96... Fortunatamente l'Orkus International Festival, tour europeo patrocinato dalla ben nota Trisol (etichetta di 3 dei 4 gruppi presenti nel pacchetto del tour stesso) che vede come headliner proprio la band di Los Angeles, tocca anche l'Italia con la data milanese di cui andremo a parlare. Purtroppo le premesse non erano delle migliori: il giorno infrasettimanale ed un biglietto dal costo elevato hanno infatti limitato le presenze a circa 200 unità, e francamente, visti i numeri in cartellone, era lecito attendersi qualcosa in più...
Sono da poco passate le 21:00, ed è già tempo di dare inizio alle danze: ad aprire la serata troviamo i LOLA ANGST, unico gruppo a non far parte della scuderia Trisol (il loro ultimo album "Schwarzwald" esce infatti per l'altro colosso Out Of Line), di provenienza tedesco-croata. Nonostante la rete ci riveli che alla band si sono aggiunte due ballerine (di cui una italiana), sul palco milanese ritroviamo la formazione tipo a due col leader Alexander Goldmann di spalle ed il suo fidato compare Reiner Schirner che fa capolino da una specie di pulpito, anche se forse faremmo meglio a parlare di 'trio', dal momento che il bizzarro strumento dotato di canne in stile organo (che pare possano sputare fiamme fino ad 8 metri!) e denominato proprio Lola Angst viene considerato alla stregua di un componente del gruppo! Bizzarrie di un personaggio che bizzarro lo è davvero: stiamo parlando del buon Alex, che si presenta sul palco scalzo, con occhiali da sole ed un bel simbolo della Mercedes al collo (sarà un idolo del Jovanotti che faceva sempre festa e se ne sbatteva della politica?), ci dà le spalle, blatera parolacce in un italiano appreso qualche ora prima dell'esibizione, dedica le canzoni a sé stesso e fa tutto il possibile per porre l'accento sulla goliardica follia che pervade la sua stessa musica. L'electro-sound dei Nostri sa essere originale, curioso, incalzante e solido, ma sono in pochi a conoscerli, e nonostante qualche simpatia siano riusciti ad accattivarsela, la loro folle mezz'oretta di show (per lo più incentrata sull'ultima fatica in studio) non ha scosso più di tanto gli astanti.
La serata entra nel vivo con l'ingresso sul palco dei romani DOPE STARS INC., i quali, a differenza della volta scorsa (Dark Celebration festival), si presentano con un chitarrista in meno, con la seconda sei corde affidata al frontman Victor Love. Sorretti da una cospicua schiera di sostenitori, i ragazzi incappano purtroppo in quella che potremmo solo definire come 'serata no': i problemi di sound, sia per quanto riguarda la sala che per ciò che la band dovrebbe sentire sul palco, non si risolvono in breve tempo, minando irrimediabilmente la performance di Victor e soci. Tali problemi, paradossalmente, trovano la via della soluzione solo sul finale di concerto, dopo che la band è stata costretta a lunghe soste forzate e la pazienza (come dimostrato dall'eloquio di Victor) è già andata a farsi benedire... Inutile sottolineare come nessun pezzo sia riuscito a spiccare nella spiacevole situazione in cui si è venuta a trovare la band, che in vero è riuscita ad esprimersi a dovere forse soltanto nella conclusiva e indiavolata cover di "Ace Of Spades" dei Motörhead (eseguita con l'ausilio del drummer dei London After Midnight)... Una serata da dimenticare per Victor e compagni, i quali purtroppo nulla hanno potuto di fronte ai troppi inconvenienti tecnici (che hanno anche costretto a tagliare la setlist) occorsi nei 40 minuti a loro disposizione. Il pubblico si è mostrato comprensivo, ma è una magra consolazione...
Le cose fortunatamente migliorano coi KIRLIAN CAMERA, che tornano sul palco dell'ex-Transilvania a pochi mesi di distanza dal succitato Dark Celebration Festival che li ha visti nel ruolo di headliner. La band di Angelo Bergamini si presenta con una formazione a quattro comprendente, oltre ovviamente ad Elena Alice Fossi, Andrea Savelli e Sarah Crespi, e sin dalle prime battute si evince come stasera i Nostri siano perfettamente in palla, come una macchina oliata alla perfezione. Angelo e Andrea restano sullo sfondo, intenti a 'domare' le macchine, e solo Sarah, nuovamente protagonista col suo violino (che ha impreziosito non di poco diversi brani firmati Kirlian Camera), ruba parzialmente la scena ad Elena, indiscussa protagonista di uno show sicuramente fra i migliori regalatici dalla band in tanti anni di carriera. Elena, assoluta dominatrice del palco, è una frontwoman assolutamente perfetta, capace di unire la sua indiscutibile sensualità femminile ad una bravura esecutiva e ad una forza interiore difficilmente eguagliabili nel panorama odierno, ed ammalia letteralmente i presenti con una performance da manuale, coadiuvata a dovere da un ambiente in cui tutto sembra funzionare alla perfezione. Ottima la scaletta, che nell'ora a disposizione si divide bene fra grandi classici ("Erinnerung", "In The Endless Rain", "Edges", "Heldenplatz" e l'immancabile "Eclipse") ed i momenti migliori degli ultimi due eccelsi album (nonostante l'assenza di "Dead Zone In The Sky" si sia fatta sentire), anche se l'apice dell'intero show, almeno per chi vi scrive, è stato sicuramente rappresentato dall'esecuzione del classico dei Pink Floyd "Comfortably Numb", eseguito in una versione favolosa (così si fa una cover!!!) e guidato con assoluta, travolgente ed irrefrenabile forza da una maestosa Elena, stasera letteralmente stellare. Un'altra performance memorabile per la punta di diamante della scena elettronica italiana: grandi. E il pubblico tributa i dovuti, calorosissimi applausi.
Giunge finalmente l'ora dell'atto conclusivo, ovvero della performance dei LONDON AFTER MIDNIGHT, tornati in Italia dopo 11 anni per queste due date del tour europeo. Il recente "Violent Acts Of Beauty" non ci ha riconsegnato una band di gotici-romanticoni (come qualcuno poteva legittimamente inquadrare gli autori di classici del goth come "Sacrifice", "Your Best Nightmare" o "Spider And The Fly"), bensì un gruppo di goth/glam rockers vagamente 'stradaiolo' e 'alternativo' che all'immaginario goth stile 'amore e morte' sembra oggi preferire una critica frontale verso una qualche forma di 'fascismo', scoprendosi politicamente impegnato forse un tantino in ritardo sul miliardo di altri colleghi che già hanno dato in tal senso... Ma stasera siamo qui soprattutto per vagliare in sede live i nuovi brani, che in vero su disco hanno destato più di una perplessità, a prescindere dalle tematiche che Sean Brennan ha deciso di trattare (copertina in stile 'rivoluzione russa' inclusa). La band americana si presenta in formazione a tre, introdotta da una qualche marcetta bolscevica di dubbio gusto (davvero qualcuno riesce ad associare un gruppo come questo ad una qualche reale militanza politica? Personalmente nutro forti dubbi...), ed attacca subito con le nuove "Feeling Fascist?" e "Republic", episodi politicizzati sin dal titolo che fanno il paio con la stellina rossa sulla maglietta ed il pugnetto chiuso di Sean, ma nonostante il pubblico acclami con vigore il trio ad ogni pausa, le vere ovazioni sono tenute per classici come "Your Best Nightmare" e "Kiss"... La performance è ovviamente incentrata sull'ultimo album (bene "Heaven Now", che spicca sul resto), dal quale provengono molti estratti, e nonostante la volontà/necessità di imporsi col rinnovato sound, la band rappresenta alla perfezione l'equazione 'molto fumo, poco arrosto': la sezione ritmica è affidata a due gregari tutt'altro che insostituibili dal look perfettamente anonimo e l'ampio uso di basi preregistrate suscita più di un dubbio, mentre Sean, nonostante l'esperienza e la fama, si rivela frontman svogliato, poco incisivo e persino poco carismatico (nonché chitarrista tutt'altro che efficace), a dispetto di chi lo vorrebbe come una sorta di 'icona' (quanto avranno influito in tal senso i servizi fotografici dei momenti d'oro di metà anni '90?) del gothic. Manco a dirlo, nei bis si guarda soprattutto al passato, e la chiusura spetta di diritto a "Sacrifice", indiscusso apice creativo di una band la cui prolungata assenza non ha giovato affatto sul piano artistico. Forse un po' di umiltà farebbe bene a Brennan e soci, che evidentemente non hanno più i numeri per eccellere in un panorama che nel frattempo è andato avanti benissimo anche senza di loro (e la sufficienza mostrata sul palco milanese parla chiaro in tal senso). Il pubblico, comunque, mostra di gradire e tributa alla band grandi applausi durante tutta l'esibizione. Noi non siamo tra quelli che si sono spellati le mani, ed anzi, speriamo di vedere i London After Midnight in ben altra forma senza per questo dover aspettare altri 11 anni... Certo è che una mia cara amica, ormai persa nelle lande olandesi, non riconoscerebbe più quel gruppo che tanto affettuosamente chiamava 'le mie bamboline'...
Si conclude così una serata che, nonostante i problemi tecnici e degli headliner rivelatisi per lo meno sopravvalutati, si ricorderà soprattutto per la strepitosa performance dei nostri Kirlian Camera, i quali, in questo stato di forma, avrebbero da soli meritato almeno un centinaio di spettatori in più, fermo restando che l'intero evento avrebbe necessitato di una più degna cornice di pubblico. Replicando in un weekend, possibilmente con headliner un nome in grado di fornire garanzie di professionalità e presenza scenica ben superiori rispetto ai deludenti London After Midnight (vogliamo parlare di quei Diary Of Dreams che non hanno previsto date italiane nel tour del 2008, oppure di quei Girls Under Glass e Deine Lakaien che in vent'anni di carriera non sono mai sbarcati in Italia?) e con un biglietto meno salato, si otterrebbero di certo risultati più soddisfacenti per tutti...