13-12-2010
FRONT LINE ASSEMBLY
+ Mind.In.A.Box
Revolver, San Donà Di Piave, 23/10/2010
di Roberto Alessandro Filippozzi
foto Max Firinu, PH Elena Bars
Setlist MIND.IN.A.BOX:
Remember
Fear
Certainty
Stalkers
Change
Whatever Mattered
8 Bits
Setlist FRONT LINE ASSEMBLY:
I.E.D.
Circuitry
Angriff
Resist
Plasticity
Prophecy
Shifting Through The Lens
Millennium
Bis 1:
Liquid Separation
Mindphaser
Bis 2:
Bio-mechanic
I ritardi degli ultimi mesi nel redigere gli articoli da parte del sottoscritto mi costringono in taluni casi, nello specifico quando si parla di reportage dal vivo, a tornare su di un evento a mente più che semplicemente fredda. Ed è decisamente questo il caso, perché il ritorno in Italia dei Front Line Assembly, a tantissimi anni dalla loro prima volta nel Bel Paese, risale ormai ad un sabato sera di fine ottobre... Quel 23 ottobre la nostra piccola delegazione si mette in viaggio presto nel pomeriggio, onde coprire una distanza che supera i 400 Km, perché l'appuntamento è di quelli che contano, vista inoltre la piacevole aggiunta in qualità di support-act degli ottimi Mind.In.A.Box, fra le più belle rivelazioni electro degli anni 2000. Le aspettative sono alte, sia per quel che riguarda il concerto che per l'affluenza di pubblico, perché il lodevolissimo sforzo degli ammirevoli ragazzi di E/K Organization non deve consegnare agli annali l'ennesima occasione persa per una scena italiana che non vuole saperne di decollare, ma anzi, deve essere di grande esempio per tutti, nessuno escluso. Poco più di un anno fa i VNV Nation avevano fatto il miracolo in quel di Moncalieri (TO), riempiendo il locale e coinvolgendo un pubblico per una volta tanto fortemente partecipe e non imbambolato o intento a ciarlare d'altro con gli amici, e confesso che stasera vorrei vedere ripetersi tale scena, a prescindere dalla differente area geografica. Quando attaccano gli austriaci MIND.IN.A.BOX, però, il locale è ancora semivuoto, ed è un peccato, perché si sperava che il pubblico italiano avesse imparato a conoscere ed apprezzare questa importante realtà della scena electro, che dallo studio di registrazione ci regala sempre lavori intelligenti e di grande qualità... O magari è 'solo' quell'odiosa abitudine tristemente italiana di 'fare i preziosi' ed arrivare tardi ai concerti, sbattendosene del gruppo d'apertura? Ci chiediamo a cosa serva continuare a stigmatizzare certi comportamenti, se dall'altra parte contano solo cocktail colorati, vestiario in PVC e singoli di 10 anni fa da ballare ogni sabato... La band, che dal vivo si completa di una vera e propria sezione ritmica, oltre alla chitarra, si esibisce davanti ad un pubblico poco numeroso e quasi per nulla partecipe, ed è un peccato, perché la scaletta, seppur nel formato ridotto da show d'apertura, è interessante... Tuttavia non c'è da stupirsi se i Nostri non sono riusciti a smuovere alcunché: la strumentazione organica impiegata in sede live, pur avendo reso possibili arrangiamenti intriganti (che sottolineano quanto interessi agli austriaci offrire un concerto genuino al posto di una specie di karaoke), fa fatica a funzionare con la qualità di suoni destinata al gruppo d'apertura, e se probabilmente invertendo questa situazione penalizzante la band avrebbe svelato un lato di sé ammaliante, nelle condizioni di stasera non riesce invece a toccare gli animi... Peccato davvero, perché sicuramente i novizi si saranno fatti un'idea completamente sbagliata di Mind.In.A.Box, ma questo è quanto... Nel frattempo, in vista del piatto forte, la gente comincia a confluire nel locale, ed alla fine l'affluenza di pubblico risulta accettabile, anche se sotto le mie personali aspettative. Ed alla fine ci siamo: i FRONT LINE ASSEMBLY entrano sul palco accolti con calore dai presenti, e subito attaccano con la title-track dell'ultimo full-length. La prima impressione è quella di una band solida, e d'altronde, nonostante i 25 anni di onorata carriera, lo stesso "I.E.D." ha sottolineato l'ottimo stato di forma dei Nostri, tutt'altro che al capolinea creativo. Eppure, man mano che lo show prosegue tra nuovi brani e grandi classici del passato, ti accorgi che Bill Leeb è sì un consumato professionista, ma questo suo 'mestiere' gli impedisce di convogliare nella performance quella dirompente fisicità che canzoni simili evocano per parole ed impeto. Sarà la serata in sé, o chissà quale altra ragione che non saprò mai, ma la vedo così da qua sotto, magari sbagliando... Il suono è comunque nitido e poderoso ed esalta le roboanti sessioni percussive, con tutti i membri del gruppo intenti a pestare sui tamburi in un tripudio di colpi. Ma poi, quando si torna ai brani, ed in particolare a quelli più recenti, quel soffermarsi sul suono e sull'esecuzione si rivela un'arma a doppio taglio per lo spettatore più accorto: a detta di qualcuno che tecnicamente ne sa ben più del sottoscritto, l'unico elemento realmente suonato live sarebbe la batteria, e se davvero così fosse (e l'impressione è proprio questa), personalmente la considererei una grossa delusione... Passi per l'intreccio di synth e basi varie, ma da un gruppo così longevo e fondamentale certe cose si possono esigere a pieno titolo, come ad esempio una chitarra che sia davvero suonata live (perché quella così incredibilmente chirurgica sentita stasera non può esserlo, con tutta la buona volontà), ma stasera l'impressione è addirittura quella che Bill, soprattutto nei pezzi nuovi, canti sopra ad una linea vocale pre-registrata (o qualcosa di simile), e non so agli altri, ma a me tutto ciò lascia perplesso... A ciò si aggiunga il fatto che i Nostri, a tratti visibilmente scocciati dalla sonnolenza del pubblico (solo le prime file hanno fatto la loro parte), hanno proposto la miseria di undici brani per un'ora scarsa di concerto: davvero troppo poco per un gruppo che ha rivoluzionato il suono elettronico, facendo scuola per 25 anni. Esco quindi dal locale con l'amaro in bocca, perché mi aspettavo una grande serata di musica, ed invece torno a casa con un sacco di interrogativi...