06-10-2009
VNV NATION
+ Rotersand + Solar Fake
Fabrik, Moncalieri (TO), 12/09/2009
di Roberto Alessandro Filippozzi
foto Belgica Urriola
Setlist VNV NATION:
Pro Victoria
Tomorrow Never Comes
Darkangel
Fearless
Further
Sentinel
Chrome
Illusion
Homeward
The Farthest Star
Nemesis
Bis:
Standing
The Great Divide
Epicentre
Beloved
Perpetual
Seconda apparizione torinese per i blasonati VNV Nation a distanza di circa quattro anni da quella prima volta all'Hiroshima Mon Amour, per quello che fu un concerto magari sotto le aspettative a livello di presenze (il solito 'problema'...), ma sicuramente molto intenso e gradito da ambo le parti. Stavolta il duo britannico passa dall'Italia per due date (la sera prima è toccato a Roma) a supporto della nuova fatica "Of Faith Power And Glory", lavoro che ha diviso la critica ed ha lasciato un alone di scetticismo nei confronti dei Nostri... Ma stasera non è più tempo di analisi e disamine: c'è solo da godersi la nuova performance di una band che dal vivo sa davvero il fatto suo, e come gustosissimo contorno ci sono le esibizioni dei Solar Fake e, soprattutto, dei grandiosi Rotersand, freschi dell'EP "War On Error" e prossimi alla pubblicazione del quarto album "Random Is Resistance". A dispetto del tipico costume italico, stasera l'organizzazione funziona bene ed i concerti iniziano con grande puntualità, e la leggerezza di credere che anche oggi un minimo di ritardo fisiologico ci sarebbe stato ci porta a raggiungere con (troppa) calma il locale, giungendo soltanto per gli ultimi... ehm, 30 secondi dello show dei tedeschi SOLAR FAKE, sul quale quindi non ci possiamo pronunciare, ma che comunque pare non aver destato grandi impressioni tra i presenti, segno di come il progetto electro del cantante Sven Friedrich (ex-Dreadful Shadows, Zeraphine) non abbia mai realmente fatto breccia presso gli appassionati del settore. Non passa molto tempo e finalmente i ROTERSAND salgono sul palco del Fabrik, aprendo le ostilità col loro primissimo singolo "Merging Oceans": l'incognita era rappresentata dal grado di conoscenza del trio tedesco da parte del pubblico italiano, che fortunatamente ha subito mostrato familiarità con la musica di Gun, Krischan e Rascal, e di questa positiva sorpresa non ci si può che rallegrare. Lo show procede benone con le varie "Dare To Live", "Lost", "I Cry" ed "Exterminate Annihilate Destroy", tutte apprezzate e spesso anche cantate dai presenti, che cominciano a stipare la sala come si conviene; c'è spazio anche per le nuovissime "War On Error" e "We Will Kill Them All", ed a quest'ultima si lega uno dei due piccoli appunti da farsi in tutta la serata (l'altro è legato all'assenza di transenne, che ai fotografi avrebbero fatto molto comodo): il pubblico italiano deve imparare, prima o poi, che momenti più delicati come le ballad (e questa è una) non meritano di essere soffocati dal chiacchiericcio, e che per le chiacchiere ci sono le pause fra un concerto e l'altro, oppure l'intero dopoconcerto, o ancora tutti gli altri giorni di vita che ad ognuno rimangono da vivere... oppure basta spostarsi nell'area bar e ristoro del locale... Si chiama educazione e rispetto per gli artisti e chi li vuole ascoltare, grazie. Lo show si rivela comunque apprezzato, merito soprattutto di un frontman come Rascal che sa coinvolgere il pubblico, anche a costo di scendere fra i presenti mentre continua a cantare; spiace che con soli 45 minuti a disposizione debbano sparire classici come "Almost Violent", "Electronic World Transmission", "The Last Ship", "Almost Wasted" etc., ma verrà il giorno in cui i Nostri saranno headliner... Questa sera, invece, non ci sono dubbi: gli headliner sono i VNV NATION, di ritorno a Torino a quattro anni da una prestazione maiuscola sicuramente ancora nella memoria dei presenti quella sera, tanto che oggi quell'afflusso di gente pare raddoppiato. Quello fra Torino ed i VNV è un legame particolare, nato dal caso ma destinato a crescere, e stasera siamo qui anche per coltivare questo sentimento. Il duo inglese, come da copione, sul palco si allarga a quartetto con Vasi Vallis (ex-Namnambulu, Reaper, Frozen Plasma) ed un ulteriore tastierista, ma il mattatore indiscusso è uno solo: Ronan Harris. Il carismatico frontman ricorda bene il calore manifestato dal pubblico torinese quattro anni prima, e stasera dà il meglio di sé: oltre a tenere bene tutto il concerto a livello vocale (e si è sfiorata l'ora e tre quarti), il Nostro ha sfoderato una simpatia ed una carica a dir poco travolgenti, scherzando ripetutamente con un pubblico tenuto letteralmente in una sola mano, incitando una folla festante che ha cantato e ballato fino alla fine e regalando siparietti esilaranti, come quando ha ribattezzato 'Mr. No Microphone' un ragazzo che riusciva a farsi sentire in tutta la sala! Raramente, per non dire mai, in Italia si è visto un pubblico così partecipe e gioioso: Ronan, Mark e soci hanno reso possibile questo grazie ad una scaletta sicuramente non impeccabile (tralasciare completamente "Praise The Fallen" è un piccolo delitto ed il confronto fra singoli "Standing" vs "The Great Divide" ci dice che il passato dei Nostri è ben più intrigante del presente), ma portata avanti con partecipazione totale, anche in un momento particolarmente toccante come "Illusion", 'dettaglio' che nessun pubblico potrebbe trascurare, e che i presenti stasera hanno apprezzato unendosi in un corpo solo con la band. Un autentico tripudio al termine del quale nessuno è rimasto scontento, e siamo sicuri che la prossima volta, quando Ronan ci dirà (come ha fatto anche stasera) che quella torinese è stata la miglior data del precedente tour, nessuno si sognerà di dubitarne.