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10-04-2008
THE BIRTHDAY MASSACRE
...Nel paese delle meraviglie
di Chemnitz
Nonostante un tour estenuante e tante novità che bollono in pentola, anche per i The Birthday Massacre è arrivato un piccolo momento di pausa, e noi ne abbiamo subito approfittato per cogliere qualche impressione su passato, presente e futuro di una band che sta letteralmente spopolando ovunque. Il look ingenuo e coloratissimo dei nostri canadesi e l'apparentemente inerme carisma da 'lolita' della vocalist Chibi non devono trarre in inganno: i The Birthday Massacre non sono un gruppo per soli teenagers, perché piacciono anche ai più 'grandi' e perché scrivono ottima musica, al passo con i tempi. Un po' gothic, un po' new wave, un po' metal ed un po' elettronica: una ricetta ruffiana che è decollata con il secondo, splendido album "Violet" e che oggi ha trovato nuova linfa con il suo valido successore "Walking With Strangers", un disco più energico, più chitarroso e prodotto alla perfezione. Di tutto questo ed altro ancora abbiamo parlato con i due chitarristi Michael Rainbow e Mike Falcore e con la simpaticissima Chibi...
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Ci sono voluti tre anni per dare un seguito a "Violet", e nel frattempo avete realizzato un DVD ed intrapreso un lungo tour: come possiamo riassumere questo periodo della vostra attività?
Michael Rainbow: "È stato un periodo terribilmente intenso, se consideriamo che scrivere i nuovi brani ci ha portato via un sacco di tempo. E nel frattempo eravamo in tour e non era facile mantenere l'equilibrio tra tante cose insieme, con l'idea che, una volta finito il tour, ci attendeva lo studio di registrazione per dare il seguito a 'Violet'. Ad ogni modo, tra songwriting e registrazione, 'Walking With Strangers' ci ha tenuti impegnati per circa sei mesi, mentre il mixaggio è durato circa due settimane. Con tutta l'esperienza che avevamo accumulato in passato, molte cose sono state più facili per noi e questo è stato un punto a favore..."
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"Walking With Strangers" sembra seguire lo stesso filo logico delle precedenti produzioni, anche se bisogna sottolineare che si tratta del vostro album più aggressivo: siete d'accordo?
Mike Falcore: "Assolutamente, visto che quando abbiamo scritto i nuovi brani pensavamo soprattutto a come avrebbero funzionato dal vivo. Dopo un tour entusiasmante non poteva essere altrimenti, volevamo continuare a fare grandi concerti... quindi abbiamo indirizzato il nostro songwriting verso un sound ancor più potente, sperimentando comunque nuovi synth e nuove soluzioni ritmiche. Siamo estremamente contenti di questa nostra evoluzione!"
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Tra l'altro, si sente il peso specifico della produzione di Dave Ogilvie...
Mike Falcore: "Volevamo lavorare con qualcuno direttamente in Canada ed il nome di Dave ci è subito venuto in mente, quando andavamo al liceo ascoltavamo tutti i grandi dischi che aveva prodotto (ride, nda). È stato fantastico, lui aveva già lavorato con Ministry, Nine Inch Nails e Skinny Puppy, tutte band per noi fondamentali!! Dave ha letteralmente trasformato i nostri brani, il salto di qualità a livello di produzione lo dobbiamo soprattutto a lui."
"Quando abbiamo scritto i nuovi brani pensavamo soprattutto a come avrebbero funzionato dal vivo. Dopo un tour entusiasmante non poteva essere altrimenti, volevamo continuare a fare grandi concerti, quindi abbiamo indirizzato il nostro songwriting verso un sound ancora più potente..."
(Mike Falcore)
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...e poi, come accennavamo prima, i vostri brani sono molto più potenti già in partenza. "Redstars" ha addirittura un riff molto vicino a certe cose 'nu-metal'...
Chibi: "Infatti Mike prima ha sottolineato questo aspetto. Devo ammettere che suonare i brani più potenti è molto divertente, ci coinvolge ancora di più e coinvolge maggiormente anche il pubblico. 'Redstars' è nata dall'idea di voler mescolare una base molto 'heavy' ed alcune melodie più 'soft', volevamo creare proprio questo contrasto..."
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Invece l'ultimo episodio, "Movie", sembra uscire fuori direttamente da un tributo ai Cure di "Disintegration"...
Chibi: "Come suggerisce il titolo della song stessa, 'Movie' è quasi una colonna sonora per noi, il brano più atmosferico, e non potevamo che metterlo in chiusura del disco. Ovviamente 'citare' i Cure è stata una scelta quasi obbligata, sono uno dei gruppi che ci ha maggiormente ispirato negli anni..."
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Mi ha colpito molto un titolo come "Walking With Strangers": chi sarebbero queste 'presenze oscure' con le quali camminiamo?
Chibi: "Personalmente il titolo ha pochi significati per me. Il più importante è legato al fatto che da piccoli abbiamo sempre paura degli sconosciuti, ma, per esempio, si può applicare anche al fatto che noi, quando siamo in tour, siamo sempre a contatto con gente che non conosciamo..."
"Siamo sempre stati interessati a mettere in contrasto l'innocenza e la violenza, la luce ed il buio, un qualcosa che appartiene sia al mondo infantile che a quello degli adulti. Il bene contro il male, in poche in parole."
(Chibi)
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La figura del coniglio è ricorrente nel vostro immaginario, così come i riferimenti ad 'Alice Nel Paese Delle Meraviglie', e poi ancora gli sconosciuti di cui parlavamo prima: come è nata questa connessione tra i The Birthday Massacre ed il mondo delle favole?
Chibi: "Per quanto riguarda il coniglio, è una sorta di guida, soprattutto se vai sul nostro sito, per passare da una pagina all'altra: una sorta di 'follow the rabbit'. Insomma, è diventato un trademark per noi, come del resto è accaduto per i colori della copertina, nero e viola! Noi siamo sempre stati interessati a mettere in contrasto l'innocenza e la violenza, la luce ed il buio, un qualcosa che appartiene sia al mondo infantile che a quello degli adulti. Il bene contro il male, in poche in parole. Ovviamente tutto questo è anche uno sguardo indietro alla nostra fanciullezza, quando vivevamo solo di fiabe, giochi ed immaginazione, una sorta di ricordo romantico di tutto quel passato."
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Tra l'altro questo rapporto tra fanciullezza ed età adulta viene anche ripreso nelle liriche, vero?
Michael Rainbow: "Sì, questa volta parliamo anche di scuole, posti di lavoro ed ospedali. In questo modo siamo riusciti a rappresentare i tre importanti momenti della crescita di un individuo: quando si è bambini, quando si è adulti ed, infine, quando si è anziani. La fanciullezza è comunque il periodo sul quale ci siamo soffermati di più, perché proprio in questo periodo si imparano tante cose, soprattutto le regole sociali che poi bisognerà applicare da grandi... la nostra personalità nasce qui!"
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Cambiamo decisamente argomento. Quando vi vidi all'opera nel 2006 al 'M'Era Luna' rimasi favorevolmente impressionato dalla vostra presenza sul palco. Cosa ricordate di quell'evento e qual è il concerto che vi è rimasto maggiormente impresso in questi ultimi anni?
Chibi: "Troppi, troppi concerti (ride, nda). Sarebbe impossibile elencarli tutti, dai più intimi a quelli realizzati nei grandi festival, compreso il 'M'Era Luna' di due anni fa! A me non interessa l'ampiezza del posto: io guardo l'entusiasmo della gente, il coinvolgimento, il divertimento..."
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Cosa vi riserverà il 2008 sotto questo punto di vista?
Chibi: "Sono tre anni consecutivi che suoniamo in Europa, e come sempre non vediamo l'ora di ritornarci. Tu non puoi immaginare quanto ci piacerebbe suonare in Italia (promoters, fatevi sotto! nda), ho sangue italiano da parte di mia madre, sarei troppo contenta di vedere come sarebbe un nostro show lì da voi. Comunque, se succederà se ne parlerà in autunno, quando ritorneremo nel vecchio continente, mentre per adesso ci aspettano nuove date in Canada e negli States."
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...e per quanto riguarda le novità dal punto di vista musicale, dobbiamo aspettarci qualcosa?
Chibi: "Sì sì, a Maggio sarà fuori un nuovo EP, 'Looking Glass', che includerà anche un videoclip. Il video è stato realizzato di nuovo con Daniel Oulette, che già aveva prodotto quello di 'Blue'."
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Avete mai pensato di approdare alla corte di qualche major? Senza ovviamente vendere la vostra anima in senso commerciale...
Chibi: "Credo che ogni band che approdi nel roster di una major si ritrovi davanti aspetti positivi ed altri negativi. E credo anche che si possa lavorare con una major senza dover per forza cambiare approccio, perché quello che conta di più è comunque continuare a suonare con la propria anima, senza dover rinunciare alle proprie prerogative. Ad ogni modo, non bisogna neppure lamentarsi se una band diventa più 'commerciale': oggi i dischi non li compra più nessuno, mi chiedo se un gruppo può andare avanti così! Certo, suonare senza guadagnarci nulla è una cosa così romantica, ma difficilmente applicabile di questi tempi..."
"Non bisogna lamentarsi se una band diventa più 'commerciale': oggi i dischi non li compra più nessuno, mi chiedo se un gruppo può andare avanti così! Certo, suonare senza guadagnarci nulla è una cosa così romantica, ma difficilmente applicabile di questi tempi..."
(Chibi)
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In che cosa vi sentite diversi rispetto al vostro stesso passato? In quale aspetto siete cresciuti maggiormente?
Chibi: "Hmmm... in molte cose, suonare in giro per il mondo non è una cosa da poco! Io per esempio, come gli altri, credo di essere migliorata tantissimo dal vivo: un tempo ero sempre nervosa, piuttosto timida ed impacciata, credo di essere stata terribile, me lo dicevano in primo luogo gli amici (risate, nda). Ma adesso sono cresciuta, ho imparato tantissimo, e ogni volta che salgo sul palco tutto è davvero più semplice! Ho preso confidenza con me stessa: la cosa migliore che mi potesse accadere."
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Chiudiamo con una curiosità: c'è una band in particolare con cui vi piacerebbe dividere il palco?
Mike Falcore: "Quest'inverno siamo stati in tour con una grande band, i The Start, un gruppo che rispettiamo tantissimo e ottime persone, tra l'altro. Però non ti nascondo che ci piacerebbe aprire uno show per i Nine Inch Nails, siamo dei grandissimi fan di Trent Reznor! A me, personalmente, piacerebbe suonare anche con i The Faint, che mi hanno ispirato tanto, oppure con IAMX, magari in Europa (allora vi veniamo a vedere di corsa! nda) oppure qui in America, dove ancora non hanno un grandissimo seguito."
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Speriamo di vederci presto, allora...
Michael Rainbow: "Lo speriamo anche noi! Nel frattempo ne approfittiamo per ringraziare tutti i nostri fan, chi ci supporta, chi ci viene a vedere dal vivo, chi compra i nostri dischi e chi ci aiuta a diffondere la nostra musica. Se stiamo facendo le cose al meglio, è soprattutto grazie a voi..."
http://www.thebirthdaymassacre.com/
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