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10-05-2023
ELANE
Oltrepassata la valle nera
di Roberto Alessandro Filippozzi (foto: Tabea Boden)
Chi ci segue sin dagli inizi potrebbe ricordare che nel nostro primo anno di vita, ovvero il 2007, intervistammo proprio gli Elane, all'epoca autori - nel settembre 2006 - dell'eccellente album "Lore Of Nén", che ovviamente ci colpì positivamente. Tanti anni sono passati da quella nostra prima incursione nel mondo fantasy/folk della band tedesca, un mondo di suoni che evoca visioni forti e senza tempo, e dopo lunghe pause, tante peripezie e qualche lavoro dalle differenti prerogative, è un grande piacere ritrovare il quartetto in pienissima forma con "Blackvale", ennesimo album di alta caratura e pregiata fattura che alza ulteriormente un'asticella già molto alta in ogni senso, ed in particolar modo in termini di maturità e sicurezza dei propri mezzi. Anche stavolta, come sedici anni fa, sono Nico, Skaldir e Joran i nostri cordiali interlocutori in questa piacevole chiacchierata a quattro...
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Dopo "The Silver Falls" (2008), avete realizzato alcuni album più tematici: i due "Arcane", ispirati ai lavori dello scrittore Kai Meyer (con una pausa di sei anni fra di essi), e "Legends Of Andor", che è la soundtrack di un gioco da tavolo. Come riassumereste questa particolare decade per gli Elane?
Nico: "Parli di un periodo molto turbolento nella storia della band. Gli anni tra il 2011 ed il 2014 sono stati probabilmente la fase più critica per il nostro gruppo sin qui. Abbiamo realizzato che lavorare con un importante partner di vendita non era più possibile per noi, ma allo stesso tempo dipendevamo ancora da lui. Senza scendere nei dettagli, possiamo dire che la situazione era enormemente insoddisfacente e stancante. C'erano già molte canzoni inutilizzate e demo dal periodo di "Arcane 1", ma la situazione incerta ha agito come un blocco creativo per noi. Rilasciare un nuovo album senza fidarsi del più importante partner di distribuzione era impensabile.
Nel frattempo, ci siamo votati al progetto di una colonna sonora. Michael Menzel, l'inventore del gioco da tavola "The Legends Of Andor", aveva bisogno di una soundtrack di lunga durata per il suo gioco. Si è trattato di qualcosa di completamente nuovo per noi, una sfida. In più, per questo progetto eravamo slegati dal corrente conflitto distributivo, e quindi ci siamo focalizzati su di esso. Il risultato non è stato un CD, ma un vero e proprio DLC per il gioco.
È stato solo alla fine del 2014 che abbiamo trovato una soluzione per la nostra spiacevole situazione distributiva e siamo passati al nostro attuale partner commerciale, col quale siamo molto felici sino ad oggi. Firmare questo contratto è stato come una liberazione per noi. Ma sarò onesto: se ciò non fosse accaduto, non penso che oggi la band esisterebbe più. Il business uccide la musica.
Col conflitto risolto, l'energia è tornata. Immediatamente dopo aver firmato il contratto, abbiamo deciso di costruire un ponte tra il primo ed il secondo "Arcane" con l'EP "More Stars" nel 2015. "Arcane 2" è uscito nel 2017. La spinta era tornata per gli Elane. E siccome ci eravamo così affezionati ai pezzi della soundtrack di "The Legends Of Andor" ed ora avevamo di nuovo la possibilità di farlo, abbiamo pubblicato la colonna sonora come album di Elane nel 2019. E si adatta molto bene alla nostra oeuvre musicale."
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Possiamo dire che, con "Blackvale", avete realizzato un lungamente atteso e "più regolare" album di Elane, giacché non avete dovuto adattare la scrittura ad alcun tema in particolare come per i summenzionati lavori?
Nico: "Sì, assolutamente. Lavorare con autori come Kai Meyer e Michael Menzel è un'opportunità follemente grandiosa per una band come noi e siamo molto grati per la collaborazione, principalmente perché entrambi sono brave persone. Scrivere album basati su libri, personaggi o mondi di fantasia preesistenti è molto diverso dal comporre o scrivere un disco "libero", dove puoi deviare dai corridoi narrativi dati. Dopo tre album collegati a lavori d'autore, "Blackvale" era esattamente il concept giusto al momento giusto, perché non aveva vincoli."
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Ora addentriamoci in "Blackvale", partendo dal suo suggestivo titolo e dal suo artwork, che ritrae Joran bendata mentre impugna una spada...
Joran: "L'oscuro tema è ispirato da un lato alle carte dei tarocchi, e dall'altro porta con sé il quasi onnipresente disegno mistico che sempre vuol fluire attraverso me."
Nico: "Nei tarocchi, il simbolo "Due di Spade" raffigura una donna bendata vestita di bianco. In ognuna delle sue mani, che sono incrociate sopra al suo petto, tiene una spada. Questa carta rappresenta grande dubbio, una spada a doppio taglio, ed incertezza riguardo a quale decisione sia quella giusta. In contrasto ad essa c'è la "Regina di Spade". Lei è la padrona dei propri pensieri. Nei tarocchi, questa carta indica la perfetta comprensione ed armonia fra conoscenza e sentimenti. L'illustrazione di copertina di "Blackvale" mostra Joran nei panni di una Regina in divenire nel mezzo del processo di cambiamento: fuori dai tempi bui del dubbio e dell'incertezza, in uno stato di chiarezza mentale e bilanciamento emotivo."
"È stato solo alla fine del 2014 che abbiamo trovato una soluzione per la nostra spiacevole situazione distributiva, firmare questo contratto è stato come una liberazione per noi. Ma sarò onesto: se ciò non fosse accaduto, non penso che oggi la band esisterebbe più. Il business uccide la musica."
(Nico)
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A proposito di artwork, avete riposto molta cura in una confezione di alta qualità, laddove sempre più artisti si convincono che "nessuno compra più i CD" e che "la musica è per le piattaforme". Pensate che anche curare questo aspetto vi aiuti a fare la differenza?
Joran: "Alcuni dei nostri ascoltatori comprano ancora i dischi, ed abbiamo voluto dar loro un'altra opportunità di possedere una copia particolarmente nobile."
Nico: "Credo ci siano tipi differenti di pubblico. Alcuni ascoltano streaming per genere e singoli brani che convogliano il mood. Gli altri sono fans di un particolare artista ed hanno un forte interesse a completare la loro collezione personale. Troviamo importante servire entrambi i tipi di ascoltatori. Pensiamo anche che la sensazione di tenere la nostra musica fra le mani come un "lavoro" sia grandiosa."
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"Blackvale" è indubbiamente il vostro lavoro più complete e maturo, e credo rappresenti molto bene le bellissime definizioni date alla vostra musica: fantasy folk, fantasy pop, mystic folk. È il frutto di un momento di particolare ispirazione, e cosa vi ha effettivamente ispirati nella scrittura?
Nico: "Grazie mille. Beh, siamo tutti invecchiati, ed ovviamente questa maturità confluisce anche nel songwriting. Le canzoni dell'album sono sorte nel corso di molti anni da situazioni di vita che ci hanno messi alla prova. Separarsi dalle certezze, lasciare casa e perdere affetti ci ha guidati attraverso una profonda e nera valle di disperazione, prima che la vita potesse continuare. Ma ci sono molti raggi di speranza che ci mostrano la via avanti e ci ricompensano alla fine del difficile viaggio. Non c'è scorciatoia per l'equilibrio emozionale. Dobbiamo tutti attraversare una "valle nera" ad un certo punto, prima di poterci trovare in uno stato di pace interiore."
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Più di ogni altra cosa, trovo che "Blackvale" mostri quel magnifico taglio cinematico che renderebbe la vostra musica perfetta per un Colossal ambientato nei tempi antichi. Pensate che questo taglio filmico elevi la vostra musica?
Nico: "Sì, la penso così. Tutti associamo le soundtrack con momenti tremendamente emozionali sul grande schermo. La musica orchestrale ben composta va dritta al cuore e all'anima, ed Hollywood capitalizza su ciò. Ma l'intera cosa funziona anche nell'altro senso: quando ascolti musica che suona un po' come un film hollywoodiano, improvvisamente immagini epocali appaiono di fronte al tuo occhio interiore. O almeno, questa è la mia personale teoria al riguardo (ridendo, nda)!"
"Separarsi dalle certezze, lasciare casa e perdere affetti ci ha guidati attraverso una profonda e nera valle di disperazione, prima che la vita potesse continuare. Dobbiamo tutti attraversare una "valle nera" ad un certo punto, prima di poterci trovare in uno stato di pace interiore."
(Nico)
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Parliamo del prezioso contributo della violoncellista Anna Stuart: come l'avete coinvolta nelle registrazioni? Avete in mente di lavorare ancora con lei, che sia in studio o dal vivo?
Nico: "Oh, lo abbiamo già fatto! Ad inizio aprile, Anna è tornata nel nostro studio. L'avevo prenotata come violoncellista per l'imminente album del mio progetto solista Two Words In Japanese, e visto che Joran, Skaldir ed io avevamo già composto anche tre nuovi brani di Elane, Anna ne ha registrato le sue parti direttamente. Non siamo mai stati sul palco insieme finora, ed al momento non abbiamo nessun piano concreto al riguardo, ma è sempre un gran piacere lavorare con lei! C'è così tanto sentimento nel suo modo di suonare il violoncello, è un'amica di lunga data della band ed abbiamo lavorato assieme sin dall'album "Arcane 2"."
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Parlando dei singoli brani, quello che mi ha impressionato di più è senza dubbio "Home Is Where You Are", una vera gemma che ha in sé la bellezza senza tempo di un traditional. Possiamo ritenere la musica tradizionale come parte del vostro DNA musicale?
Skaldir: "Grazie, ho la tua stessa sensazione. Ricordo, mentre scrivevo la canzone, che continuavo a chiedere a me stesso "perché questa non è stata già fatta da qualcun altro?"... Suona decisamente come se fosse un traditional. Abbiamo sempre avuto motivi tradizionali sparsi attraverso i nostri album in passato. Questo tipo di suono è sicuramente una parte del sound di Elane."
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Rimanendo in tema di musica tradizionale, rendete omaggio ad un altro antico gioiello come la ben nota "Scarborough Fair", ricordandoci delle vostre radici nel folk acustico: cosa rappresenta per voi questo brano e cosa rende così efficace il vostro arrangiamento?
Skaldir: "Penso che gli ascoltatori verranno portati indietro ad altri tempi ascoltando questo motivo. Ha un particolare estro che si è connesso con la gente centinaia di anni fa, e che ancora lo fa.
C'è questo ben noto arrangiamento di Simon & Garfunkel, che loro presero da Martin Carthy, ma non volevo fare una cover della loro versione, volevo offrirne una nuova con una differente armonizzazione. In seguito vi abbiamo aggiunto anche alcune influenze ambient/elettroniche. È divertente dotare un vecchio motivo di un arrangiamento unico."
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Con canzoni come "Searchlight" e "Keyhole", ritengo abbiate creato due potenziali hit molto particolari che suonano davvero come la vostra visione di come la musica "pop" dovrebbe essere: niente che non abbiate mai fatto prima, ma pensate che questi due brani possano infrangere ancor più barriere per gli Elane?
Nico: "Questi due pezzi hanno in primo luogo portato a controversie interne alla band. Questo suona ancora come Elane? Possiamo davvero aspettarci che i nostri ascoltatori dicano addio al suono folk ed indie mostrato fin qui? Sono molto lieto che abbiamo deciso di includerli nell'album. È sempre importante per me provare cosa è possibile per Elane. Personalmente, trovo attraente spingere i confini un po' oltre con ogni album e provare qualcosa di nuovo ancora e ancora, ma ovviamente senza essere rimandati dall'innovazione."
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Curiosamente, il videoclip per "Something Else" è uscito due anni prima del nuovo album: perché questa particolare scelta? E, sul versante visivo, possiamo aspettarci ulteriori mosse?
Skaldir: "Abbiamo rilasciato questa song come singolo digitale prima dell'album. Abbiamo pubblicato mole canzoni come singoli in prima battuta, quindi ci è voluto un po' di tempo prima che il disco uscisse. Col video volevamo visualizzare l'oscuro tema della canzone. Non tutti gli argomenti sono così facili da trasporre in video."
Joran: "Dovrebbe uscire il video musicale di "Aura", presa da "Arcane 2". Per lo meno, parti di esso sono state filmate anni fa."
Nico: "Oh sì, hai ragione! La canzone si svolge sulla "Isola dei Morti", memore del dipinto di Arnold Böcklin. Ho già costruito un ampio modello del paesaggio per questo, ed in seguito Skaldir ha fatto delle riprese col drone. Spetta a me personalmente completare il video, perché mancano ancora le mie registrazioni vocali. Avevo in mente di registrare in una villa antica o in un luogo sperduto, ma non sono mai stato in grado di trovare il posto perfetto. E questo è esattamente il punto di stallo in cui ci troviamo ora, a parte il fatto che siamo due album avanti. Ma almeno abbiamo un "making of" del video, nel caso qualcuno fosse curioso (https://www.youtube.com/watch?v=5cNSwbVi4O0)..."
Joran: "È sempre un grande sforzo produrre un video, quindi niente di grosso è pianificato. Per quale song ti piacerebbe un video?"
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A costo di ripetermi, dico di nuovo "Home Is Where You Are", ma le opzioni sarebbero molteplici e tutte intriganti. Tornando a "Blackvale", i consensi sono sin qui unanimi: come continuerete a promuoverlo? Ci sarà la possibilità di vedervi dal vivo?
Nico: "Non è certo un segreto che, come band, non siamo amanti dei concerti dal vivo. La performance da palco e la sua pianificazione ci mettono sotto stress, ed hanno un forte impatto sulla vita privata. Quindi non ci sarà alcun tour per "Blackvale", forse un concerto singolo in futuro, ma in quel caso le condizioni generali devono essere quelle giuste per noi.
Per fare in modo di non sparire completamente come musicisti agli occhi dei nostri ascoltatori, abbiamo pubblicato un podcast nel quale parliamo regolarmente di cose riguardanti la band e lasciamo intuire elementi del nostro processo lavorativo."
"Tutti associamo le soundtrack con momenti tremendamente emozionali sul grande schermo. La musica orchestrale ben composta va dritta al cuore e all'anima, ed Hollywood capitalizza su ciò. Ma l'intera cosa funziona anche nell'altro senso: quando ascolti musica che suona un po' come un film hollywoodiano, improvvisamente immagini epocali appaiono di fronte al tuo occhio interiore."
(Nico)
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Bene, siamo in chiusura. Con Elane, avete creato un vostro mondo fantasy unico: è questo il modo migliore, sia per l'artista che per l'ascoltatore, per fuggire dalla realtà? E questa "fuga" può essere vista come una specie di missione per quei veri artisti che non si riducono ad una mera rappresentazione della mediocrità quotidiana, come invece avviene nell'odierna musica "pop"?
Nico: "Questa è una domanda difficile. Trovo che la musica stessa, a prescindere dal genere, sia LA fuga. E sì, puoi scrivere delle cose di tutti i giorni, non la vedo come una cosa riprovevole. Musica e testi sono mezzi di espressione, spesso forme di elaborazioni psicologiche. E se aiuti altre persone ad elaborare i loro problemi, che sia distraendoli da essi o mostrando delle prospettive, allora è un valido contributo alla vita. Ad alcuni piace più profondo, ad altri più morbido. È ok."
Joran: "Fondamentalmente mi vedo come una compositrice new age, per quanto riguarda il mio messaggio e le intenzioni. Nella maggior parte dei casi, voglio incoraggiare le persone a ricordare la magia e i miracoli. La musica è un intenso mezzo di fuga verso mondi ed umori differenti, una ricetta segreta che io stessa dovrei usare di più."
Skaldir: "La musica può essere una fuga dalla realtà, ma può anche essere altre cose per me. Di fatto può essere tutto, e sono sicuro che anche gli ascoltatori traggono differenti emozioni da essa innescate. Ci sono state persone che ci hanno scritto di avere più o meno sperimentato nelle proprie vite ciò che accade in alcuni brani di "Blackvale". Ciò dimostra che creare musica e testi non è solo intrattenimento, ma a volte può essere una cosa piuttosto seria."
https://fantasyfolk.de/elanesworld/
https://elanemusic.bandcamp.com/