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HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
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TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
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29-12-2007
TERROR PUNK SYNDICATE
L'importanza delle radici
di Roberto Alessandro Filippozzi
Foto: Magnus Eklund
Quando andremo a tirare le somme per questo 2007 che ormai si chiude, andando a guardare quali sono stati i 'newcomers' più interessanti dell'anno non potremo certamente scordarci, almeno per quanto attiene alla materia elettronica, dello svedese John David Karlgren e del suo progetto Terror Punk Syndicate, autore del brillante debut "Extended Playtime". Ancora una volta grazie all'attenzione dell'emergente label svedese Progress Productions, dopo l'eccellente comeback dei connazionali Necro Facility, un superbo disco di elettronica solida come la si faceva 15-20 anni fa - quando a spopolare erano nomi come Frontline Assembly e Skinny Puppy - trova la via del mercato, destando curiosità proprio per la scelta di andare contro quelle che sono le attuali tendenze dei club (il cui miraggio influenza pesantemente una percentuale troppo alta di gruppi odierni in fase compositiva, nella scelta dei suoni e nel mixaggio), puntando invece alla riscoperta delle radici e dei pionieri del genere in piena coscienza della loro fondamentale importanza. Tutte premesse inderogabili nel presentare al pubblico l'operato di Mr. Karlgren, grande conoscitore ed appassionato della 'old-school' elettronica, ma capace di transitare con disinvoltura dai Front 242 ai Ministry passando per l'hip-hop e il death metal in virtù di un'apertura mentale che, a conti fatti, ha solamente giovato alla sua proposta, come lui stesso ci ha illustrato. Un artista poliedrico che punta al sodo e dice quello che pensa senza pregiudizi o remore, col quale abbiamo avuto il piacere di intrattenere la lunga conversazione che segue: a voi il 'sindacato del terrore punk'...
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Partiamo dalle tue radici musicali: qual è stato il tuo primo approccio col mondo della musica, e come ti sei ritrovato ad operare in ambito prettamente elettronico?
"Il mio primo approccio con la musica fu con l'ormai antico Commodore Amiga 500 verso la fine degli anni '80: mio fratello ne aveva uno, ed aveva anche un programma chiamato Master Sound Tracker con alcuni floppy disk contenenti i relativi samples. Il mio interesse per la musica elettronica iniziò con gli esperimenti su tale computer: oggi sarebbe una tecnologia improponibile, ma all'epoca era molto divertente. Componevo musica sui quattro canali disponibili in stereo ad 8 bit, creavo le mie canzoni, le registravo su cassetta e le facevo sentire ai miei compagni di classe. Ricordo almeno un'occasione in cui, quando avevo circa 8-9 anni, portai la mia cassetta a scuola e la suonai alla classe: non credo che nessuno di loro abbia capito che quel materiale l'avevo composto io, non si aspettavano questo da un bambino di quell'età... Ero molto abile coi computer già in tenera età: uno o due anni dopo ero già molto appassionato di techno e breakbeat, e cominciai a riferirmi a me stesso come ad un 'raver'."
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Che tipo di necessità artistiche ti hanno spinto a creare il progetto Terror Punk Syndicate?
"Prima di iniziare Terror Punk Syndicate con un mio amico, spesi alcuni anni componendo nient'altro che merda techno elitaria, e me ne stavo stancando. Non mi 'dava' più nulla, ed ero piuttosto stufo dell'intera attitudine negativa ad essa legata. Mi stavo interessando sempre più alla musica synth ed industrial degli anni '80 ed al materiale che mio fratello era solito farmi ascoltare 15 anni prima, quando lui era pienamente dentro a tali sonorità. Avevo sentito roba tipo gli Skinny Puppy, ma non era materiale che all'epoca mi avesse colpito. Quando rincontrai il mio amico, col quale non parlavo da un paio d'anni, lui mi fece scoprire molte 'nuove' ed eccitanti band delle quali avevo solo sentito parlare, ma alle quali non mi ero interessato mai troppo. Ciò alimentò molto la mia ispirazione, ma stavo sperimentando sonorità della vecchia scuola synth già prima di allora, principalmente 'immaginando' come un synth dovrebbe suonare, quindi suppongo avessi bisogno di sperimentare e scoprire qualcosa di nuovo. Da allora mi dedicai al death metal, all'hip-hop e a tutti i tipi differenti di musica: ho scoperto che la techno non è tutto e che c'è qualcosa di grandioso da scoprire in ogni genere musicale."
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Hai dichiarato che il nome Terror Punk Syndicate non ha significato e che è stato suggerito da un 'band name generator'... ma che cosa sarebbe un 'band name generator' e come funziona?
"Abbiamo speso circa due anni per trovare un nome decente, ed ero ormai pronto a strapparmi i capelli dalla frustrazione... Tutti i nomi buoni erano già presi, così decisi che ci serviva qualcosa di unico, qualcosa che fosse una combinazione fra le parole. Sono un programmatore, quindi ho scritto un piccolo programma per computer in grado di prendere dei nomi da una lista e di metterli insieme casualmente. Per esempio, se inserisci parole come 'dark', 'god', 'machine' e 'future', ti suggerirà nomi come Machine God, Dark Future, Dark Machine etc... Abbiamo riso così tanto da rischiare di cadere dalle nostre sedie quando nomi come 'Goblin Insult Program' sono comparsi sullo schermo (risate generali, nda)! Sebbene un nome come quello sarebbe stato probabilmente più divertente da usare rispetto a Terror Punk Syndicate, c'era qualcosa in quest'ultimo che lo rendeva perfetto. Sin dal momento in cui è apparso sullo schermo è rimasto con me."
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Come sei entrato in contatto con la Progress Productions e come siete giunti a trovare un accordo?
"Conoscevo la Progress attraverso i Necro Facility, che vivono nella mia stessa città e sono stati uno dei primi gruppi a firmare un contratto con questa etichetta. Poi anche gli Sturm Café, anch'essi fra le mie conoscenze, vennero messi sotto contratto alcuni mesi dopo, e mi sembrò un'etichetta popolare e produttiva. Tuttavia non mandai il mio demo ad alcuna label svedese fino a circa un anno dopo... La Progress fu la prima a contattarmi, e lo face via telefono il giorno dopo che spedii loro il mio pacchetto: quella fu la conferma di cui avevo bisogno, e sapevo che qualcosa bolliva già in pentola. Parlammo per qualche mese ed imparammo a conoscerci meglio, dopodiché decidemmo di realizzare insieme un album di Terror Punk Syndicate. È accaduto tutto molto velocemente, il che è grandioso."
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Oggi abbiamo fra le mani il debut-album "Extended Playtime", ma il tuo esordio doveva avvenire con un EP nel 2005, mentre invece la cosa è divenuta un full-length due anni dopo...
"Il motivo per cui inizialmente volevo fare un EP fu perché volevo far uscire qualcosa immediatamente, qualcosa ADESSO. Mi ci vuole un'eternità per scrivere e registrare le mie canzoni, così volevo iniziare con qualcosa di ridotto, non con un album, che all'epoca sembrava un'impresa epica. Parlammo di questo quando venni in contatto con la Progress, ma realizzare un EP non era una buona cosa dal punto di vista dei profitti per via del download selvaggio etc... La gente vuole gli album, e vogliono cose esclusive come adesivi, autografi, bonus-CD e via dicendo... qualcosa da collezionare. Diversamente, si limiteranno a scaricare da internet. Ero un po' contrariato, ma penso di aver fatto la cosa giusta aspettando di avere pronto un full-length: gli ascoltatori hanno più musica per i soldi spesi, e questo è ciò che vogliono; diversamente non la comprerebbero, ed io non sarei stato in grado di metterla in commercio."
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Il titolo "Extended Playtime" è quindi un modo per ironizzare sul fatto che l'album sarebbe dovuto uscire come EP due anni prima?
"Sì, esatto (ride, nda). La sigla EP sta per 'extended play', o per l'occasione 'Extended Playtime'..."
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Scegliendo di non iniziare con un EP hai preso una direzione contraria ai trend attuali, dal momento che in effetti sono in molti in ambito electro a debuttare con EP zeppi di remix e solo un paio di brani originali... Forse l'hai fatto anche per distinguerti dal resto della scena?
"No, volevo io stesso che il mio debutto fosse un EP, ma la politica della mia etichetta è quella di far uscire solo full-length: ogni altra cosa è destinata a scopi promozionali, come gadget gratuiti nei club etc... La questione è cambiata da allora, ma è ancora un grosso rischio far uscire un EP, specialmente per un'etichetta indipendente: alcuni possono vendere bene, ma continuo a pensare che gli album attraggano maggiormente l'attenzione proprio per via del modo in cui appare oggi la scena."
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La Progress ha paragonato il tuo sound a quello delle vecchie scuole elettroniche sviluppate grazie al fondamentale ausilio di etichette come la Wax Trax e la Antler Subway, e tu stesso citi come fonti d'ispirazione nomi quali Mussolini Headkick, KMFDM, Ministry, A Split Second, Nine Inch Nails, Skinny Puppy, Cabaret Voltaire, SPK, My Life With The Thrill Kill Kult, Front 242, Cat Rapes Dog, Pure Pain, Public Enemy, Clock DVA, Prodigy, Cultivated Bimbo etc... Riconosci te stesso nelle due scuole sopraccitate e, soprattutto, ti senti legato all'elettronica di fine anni '80/inizio anni '90?
"Sì, specialmente alle uscite della Wax Trax ed ai gruppi menzionati dal periodo coldwave. Quando iniziammo con Terror Punk Syndicate ero molto interessato ai Frontline Assembly ed all'EBM/proto-trance in genere, poi mi spostai verso Skinny Puppy e l'industrial noise più strano; infine ci furono i Ministry ed i KMFDM, che ritengo potresti definire come la mia ultima fermata prima di 'aver sentito tutto'. Sono un grande fan di tutte e tre le direzioni prese dai gruppi menzionati, ma quella che sembro ascoltare con più frequenza è il viscido mix fra elettronica e rock di cui i Ministry sono stati i pionieri. Anche i Godflesh facevano quelle cose, ma erano più duri: niente di male con ciò, infatti sono anche un loro grosso fan, ma ho sempre trovato i Ministry più 'orecchiabili'. Ci sono chitarre in tutti i pezzi del mio disco, ma più in alcuni e meno in altri: non è un disco coldwave al 100%, ma più un 'best of' di tutto ciò che ho fatto sinora. Mi ci sono voluti quasi tre anni per terminare tutte le canzoni, ed ho attraversato molti diversi periodi musicali in quel lasso di tempo."
"I gruppi erano molto migliori negli anni '80 e '90: era tutto più bizzarro, più fresco ed originale... Gli Hocico non sono affatto come i primi Leæther Strip: le bassline di Claus erano così affilate da poter tagliare un carro armato! Le cose oggi non sono altrettanto dure nello stesso senso: c'è solo distorsione, rattoppi di Virus e gente che si veste come se stesse andando ad un gioco di ruolo con vampiri..."
(John David Karlgren)
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Cosa provi per quei gruppi di fine anni '80/inizio anni '90 menzionati poc'anzi, e cosa pensi di essi quando li paragoni a quello che offre l'attuale scena elettronica alternativa?
"I gruppi erano molto migliori negli anni '80 e '90: era semplicemente tutto più bizzarro, quelle band suonavano più fresche ed originali. Gli Hocico non sono affatto come i primi Leæther Strip: le bassline di Claus erano così affilate da poter tagliare un carro armato! Le cose oggi non sono altrettanto dure nello stesso senso: adesso c'è solo distorsione, rattoppi di Virus e gente che si veste come se stesse andando ad un gioco di ruolo con vampiri. Suppongo che la cosa debba essere popolare, altrimenti la gente non lo farebbe, ma non fa per me. Penso che una delle ragioni stia nel fatto che è diventato più facile fare musica: chiunque abbia un computer può scaricare Cubase e qualche synth VST ed iniziare a comporre immediatamente. Anni fa avresti dovuto prendere un synth, un campionatore, un banco di mixaggio etc... dovevi spendere molto tempo per capire il funzionamento di tutto e per farlo suonare nel modo giusto. Forse le cose venivano fatte con più precisione e ragionamento dietro... In più, la musica elettronica era molto differente all'epoca, mentre oggi è tutto elettronico: qualsiasi cosa, da Britney Spears a qualsiasi artista hip-hop. Qual è la differenza fra la musica di Britney Spears e ciò che, per esempio, facevano gli Eurythmics all'inizio degli anni '80? La musica mainstream ha cominciato a suonare più come quella alternativa, quindi cos'è 'alternativo' oggi?"
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Buona osservazione... Tornando a noi, prima abbiamo menzionato molti gruppi, inclusi quei Frontline Assembly che erano rimasti esclusi dalla lista sul booklet del tuo album: un caso, oppure davvero non li consideri fra le tue influenze primarie?
"Sono grandiosi, e sebbene abbiano messo in piedi alcuni side-project piuttosto stupidi e poco interessanti nel corso degli anni, 'Artificial Soldier' ha dimostrato come abbiamo ancora qualcosa da offrire. Ovviamente non sono validi come lo erano all'inizio degli anni '90, ma non lo sono nemmeno gli Skinny Puppy o qualsiasi altra band dell'epoca ancora in attività. Eccetto i Ministry: penso che 'Rantology' sia il loro miglior disco di sempre, anche includendo il vecchio materiale. È un peccato che si ritirino: non mi stanco mai della loro musica, e purtroppo li ho visti dal vivo una volta sola."
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Le tue influenze musicali sono evidenti, e tu non le nascondi. Trovo però che tu non ti sia certo limitato a copiare quei gruppi, preferendo interpretarne la lezione trovando una tua strada con personalità...
"Sono stato attento a non 'sottrarre' troppo, e comunque non da una singola fonte, il che è invece un errore comune a molte band. Ovviamente è impossibile non prendere nulla in prestito dagli altri, ma anche se la sottrazione non era intenzionale l'influenza ci sarà sempre, e può essere rintracciata se ascolti con attenzione. Ma, ad esempio, c'è una band piuttosto popolare al momento che copia palesemente in tutto ciò che fa i Nitzer Ebb (se si riferisce al suo Paese, ce l'ha senz'altro con gli Spetsnaz... nda), persino per quanto concerne gli artwork: la loro musica può anche essere buona a volte, ma c'è ancora qualcosa di molto goffo riguardo all'intera vicenda, specialmente quando costoro iniziano a sentirsi cazzuti per tutto ciò e sputano merda sulle altre band. Io non sono così, e nemmeno voglio esserlo: ho solo fatto un disco di canzoni mescolando tutte le mie influenze provenienti da tutti i generi che ascolto, assicurandomi di prendere il meglio da tutti i mondi. Non ho mai voluto essere una certa band, semmai ho sempre voluto essere TUTTI i miei gruppi preferiti (ride, nda)."
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Una delle cose che fanno la differenza fra te e le altre band sta nel tuo particolare gusto per la melodia, estremamente importante anche in un sound solido e 'ruvido' come il tuo...
"Le melodie possono essere talvolta piuttosto strane quando si gettano improvvisamente in ambienti musicali non comuni, ed è una cosa che ho voluto sperimentare. Una melodia può creare un aggancio, ma c'è qualcosa che solitamente ritroveresti nella musica pop, e non così tanto in quella 'industrial'. Io volevo distaccarmi da ciò, non volevo che le mie canzoni fossero solo una drum-machine ed una bassline: c'è così tanto che può essere fatto solamente con quei suoni, ma buttaci dentro una qualche melodia qua e là, ed avrai creato un intero range di variabili che possono essere intrecciate all'infinito. Mi sono divertito molto a lasciar suonare una melodia mentre io smanettavo coi miei synth per vedere quale suono volevo: a volte ho lasciato suonare una sequenza su due differenti canali MIDI indirizzati a due synth distinti e li ho registrati come fossero una cosa sola, mescolando due suoni assieme per crearne uno interamente nuovo."
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Come parecchi dei gruppi menzionati prima, ami usare le chitarre combinate all'elettronica. Apprezzo molto il modo in cui le hai integrate: pensi che possano aiutarti ad ottenere un suono più organico? E come intendi svilupparne l'utilizzo in futuro?
"È verità affermare che sono un grande fan della chitarra elettrica, poiché è uno strumento talmente grandioso! Non è divertente come un synth, visto che può dar vita solo ad 'un' suono alla volta, ma è molto più espressiva. Se c'è un gap da colmare in una traccia o se senti che manca qualcosa, buttaci semplicemente dentro una chitarra distorta ed andrà tutto a posto: è eccellente per colmare i vuoti e per legare il materiale assieme. Ciononostante non sono un buon chitarrista, nemmeno un novizio, quindi mi limito a suonare dei semplici power chords e poi li mando in loop con Cubase. Mi piacerebbe esplorare maggiormente le possibilità della chitarra in futuro: un giorno creerò un nuovo progetto musicale usando principalmente chitarre e samples, e farò questa sorta di ultra-heavy near-death extreme metal (alla faccia della definizione! nda) come non avete mai sentito prima!"
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Ora addentriamoci nell'album: ritengo che il tuo mix di ritmi solidi, bassline possenti, chitarre taglienti, melodie esplosive e vocals sempre varie ed efficaci sia LA chiave che permette al tuo sound di imporsi così prepotentemente...
"La musica è sempre stata più importante, le vocals vengono dopo. Solitamente parto con basso e batteria quando creo una traccia dal nulla, e poi ci aggiungo altre cose: non passo troppo tempo a pensare a quale parte sia la più importante. Solitamente mi lascio trasportare dal sentimento, ed aggiungo altre parti che sento come mancanti: potrebbe essere una traccia di synth o di chitarra, delle percussioni in più, dei campioni o qualsiasi altra cosa. Qualunque cosa funzioni per la canzone."
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Quale concetto si cela dietro al minaccioso coltellaccio posto in copertina?
"Non mi sono occupato io dell'artwork, ma si suppone che tale immagine debba riflettere parte dei testi ed il tema del serial killer psicopatico a cui si fa riferimento in alcune canzoni del disco. Ma, dal momento che mi oppongo a tutte quelle schifezze di sangue e vampiri che molte band oggi usano come loro 'immagine', inizialmente non mi piacque e ne volevo un'altra. Abbiamo finito con l'avere una discussione seriamente animata al riguardo, ed ho dovuto accettarla nonostante l'avessi odiata al primo impatto, ma mi è stato concesso di lavorarci sopra con Photoshop, ed alla fine penso sia venuta fuori piuttosto bene. È molto migliore quando la vedi sul booklet fra le tue mani se paragonata ad un file jpeg."
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I tuoi testi sembrano riferirsi a problemi tanto politici quanto individuali: in quale modo tali liriche possono essere considerate come una riflessione sul mondo in cui viviamo?
"Beh, le opinioni che esprimo nei miei testi sono altamente soggettive e potrebbero non essere condivise dagli altri, ma penso che la maggior parte della gente sarebbe d'accordo sul fatto che c'è molta stupidità al mondo e che, talvolta, è molto facile sentirsi frustrati a causa di ciò. Questo è ciò che ho tentato di riflettere in 'Wish I Was Retarded' e 'T.V.': non so davvero cosa pensare quando vedo qualcuno in un gioco a premi televisivo credere onestamente che l'Europa sia una nazione... Ma le restanti canzoni sul disco parlano principalmente di problemi ed argomenti individuali, ed alcune liriche sono assolutamente prive di senso."
"C'è una band piuttosto popolare al momento che copia palesemente in tutto ciò che fa i Nitzer Ebb, persino per quanto concerne gli artwork: la loro musica può anche essere buona a volte, ma c'è ancora qualcosa di molto goffo riguardo all'intera vicenda, specialmente quando costoro iniziano a sentirsi cazzuti per tutto ciò e sputano merda sulle altre band..."
(John David Karlgren)
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Sembra esserci molta ironia nei tuoi testi: è forse il tuo modo per combattere i problemi frontalmente?
"Sì, ironia e cinismo. Probabilmente sembrerei un piagnucolone se non aggiungessi un tocco di cinismo o un senso di ironia alla mia prosa, ma ciò aiuta anche a presentare un problema in una forma più umoristica ed a renderlo ovviamente stupido. Ma ciò fa parte della mia persona, e chi mi conosce bene me lo dice di continuo: probabilmente sono un tipo molto negativo, ma nemmeno essere ingenui ogni volta aiuta. È semplicemente parte del mio meccanismo di difesa."
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Con testi come quelli di "T.V." e "Wish I Was Retarded" critichi ferocemente la società, descrivendola come un mondo popolato in larga parte da stupidi zombi, e personalmente concordo. Vedi una qualche via d'uscita da questa situazione?
"No, e posso affermare con certezza che la cosa peggiorerà addirittura in futuro. Vivere sta diventando più facile anno dopo anno per noi che stiamo qui nella parti 'sicure' del mondo, mentre veniamo costantemente nutriti con sempre più informazioni e sommersi dai prodotti di consumo. Non dico che dovremmo tornare all'età della pietra o cose simili, ma forse dovremmo fermarci per un secondo e pensare a dove stiamo andando: in quale tipo di mondo vogliamo vivere? Ma ciò che più mi disgusta è il sessismo che vediamo ovunque, ma del quale nessuno sembra essere conscio. È ovunque: nella musica, nei film, nelle riviste, in TV, nelle classifiche, negli spot pubblicitari... ovunque. E le donne pensano che sia tutto giusto perché ormai ci sono abituate... È sbagliato, dovrebbero essere fottutamente arrabbiate per questo: siamo quasi nel 2008 e ancora trattiamo di merda le donne."
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Sembra che la scena elettronica alternativa stia riscoprendo i messaggi politici, basti vedere al riguardo l'operato di nomi come Leæther Strip, Skinny Puppy, Spetsnaz e molti altri: la ritieni una cosa importante, oppure pensi che la musica dovrebbe limitarsi all'intrattenimento?
"La musica è un modo grandioso per esprimere sé stessi, quindi non cambierei questo approccio, ma non scelgo di ascoltare certe cose in virtù di alcun messaggio nei testi o di alcun più grande significato dietro ad essi. Non è qualcosa che mi interessi granché. So che ciò è in qualche modo contraddittorio, dal momento che spendo molto tempo a rifinire le mie liriche e ad assicurarmi che abbiano un senso, ma la cosa è diversa quando ascolto musica altrui. Comunque sì, i testi dovrebbero per lo meno essere qualcosa di più di un generico 'oh baby, yeah, baby baby, oh yeah' (ride, nda): tutto tranne quello... ve ne prego!"
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Qual è l'atmosfera o la situazione migliore per apprezzare al meglio un disco come "Extended Playtime"?
"Credo da soli con le cuffie, mentre ci si focalizza su qualcos'altro. Ho sempre pensato alla mia musica come ad un qualcosa da ascoltare quando sei da solo: mentre stai andando da qualche parte, mentre sei sul bus, mentre giochi ai videogiochi o qualsiasi altra cosa. Non penso che andrebbe bene se suonata ad alto volume in qualche club, non è semplicemente mixata per quel tipo di situazione. Alcune tracce lo sono, ma ho intenzionalmente tenuto bassa la batteria perché non la volevo troppo alta; per lo scenario di un club, vorresti l'esatto opposto. Nonostante ciò ho creato 'Respect' con la mente ai club, ma non è propriamente mixata al 100% per essi."
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Una delle cose che più ho apprezzato sul tuo album è proprio l'uso dei ritmi, che secondo me fa la differenza fra te e tutte quelle band che, inseguendo solo i club, usano sempre i medesimi beat... Come hai lavorato per ottenere questo risultato?
"Niente di così difficile, a dire il vero: provo semplicemente a rendere il ritmo un po' più funky come nella musica rock, piuttosto che nell'eurotechno del 1992. Se c'è qualcosa di più fiacco del classico beat standard in 4/4 cassa-rullante-cassa-rullante con un hi-hat 909 aperto buttato lì in mezzo, devo ancora sentirlo. Non so perché mai l'EBM sia rimasta impantanata in quella palude: i Front 242 non hanno mai fatto ciò nei loro vecchi studio-album, e pure i Nitzer Ebb si sono presto allontanati da quelle cose. Tutto ciò suona così scarso e privo di ispirazione, ed io non volevo che questo accadesse anche a me."
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Infatti nessuno dei tuoi brani si adatterebbe agli standard odierni dei club (dove le sedicenti 'hit' sono decisamente più semplici rispetto alle tue strutture sonore), e pertanto vorrei chiederti quale importanza rivestono per te i club, considerato che lavori in un'altra direzione...
"Credo semplicemente che tutto abbia a che fare col proprio gusto e le proprie preferenze: se comporre una club hit significa comporre una canzone meno ispirata, prodotta peggio, più minimale e monotona, allora non sono semplicemente interessato alla cosa. La maggior parte dei brani da club sono mixati per suonare duri ed incisivi quando li suoni a volumi davvero alti, ma se ti siedi e li ascolti con le cuffie, presto scoprirai che sono a malapena nella media. Ma cos'è realmente una 'club hit'? Forse 'Assimilate' (degli Skinny Puppy, nda) non è una club hit? Quel pezzo ha più di 20 anni, ma è ancora più complesso a livello sonoro della maggior parte del materiale odierno. Suppongo sia solo per moda che tutto oggi deve essere in 4/4 e distorto fino a non poterlo più riconoscere per avere successo come club hit: presto o tardi la gente dovrà pur stufarsene."
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Il termine 'industrial' è stato largamente abusato nella scena elettronica degli ultimi anni, e mentre la musica industriale dovrebbe essere anzitutto rumorosa, oggi i giovani credono che sia Marylin Manson ad essere 'industrial'... Che ne pensi? Collegheresti la tua musica al termine 'industrial'?
"Sì, ma solo per descrivere genericamente quale tipo di musica faccio. La mia musica non ha niente a che fare con Throbbing Gristle o SPK, quindi definirla 'industrial' è ovviamente non interamente esatto, ma visto che molte persone si riferiscono a qualsiasi cosa stia tra i Front 242 ed i Nine Inch Nails come a musica 'industrial', in qualche senso ciò aiuta a descriverne il sound. Non ho mai realmente capito cosa sia realmente l'industrial... se sia il modo in cui la musica suona, o se sia il modo in cui viene fatta, oppure se c'è qualche altro pensiero dietro ad essa. Quando qualcuno si riferisce ai Ministry o ai Nine Inch Nails come a gruppi 'industrial rock', penso sia corretto perché è musica fatta con computer e campionatori, in opposto ad una band che suona in studio. Una chitarra può venire registrata solo per pochi secondi e poi mandata in loop per l'intera traccia, quindi è 'machine music', sebbene possa suonare non elettronica. Non so, davvero..."
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Guardando la lista del tuo equipaggiamento, si arguisce come tu prediliga macchine più datate per creare la tua musica: qual è il motivo, e cosa pensi dell'attuale software musicale che permette a chiunque di fare musica elettronica?
"Ero così stufo di sedermi al computer per fare musica coi soliti vecchi schifosi programmi che ho usato per anni, ed avevo bisogno di una nuova esperienza. Così ho iniziato a leggere di MIDI e di come funzioni, poi ho acquistato dei synth ed altre cose: è stato come una forte assuefazione, ed ho cominciato a comprare un sacco di equipaggiamento finché non mi sono sentito soddisfatto ed ho avuto abbastanza macchine per fare la musica che volevo. In seguito ho dovuto mollare tutto, poiché mi sono spostato in un appartamento dove potevo tenere solo il computer. Ciò che ho scoperto da allora è che ci vuole molto più tempo a comporre usando il MIDI ed i synth piuttosto che avvalendosi solo del computer, ma il risultato finale è MOLTO migliore. L'album è un mix 50 e 50 di hardware e software: alcune tracce sfruttano il meglio dei due mondi, mentre per certe altre ero di fretta ed ho dovuto appoggiarmi al software."
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Cosa pensi del fatto che molti di quei metalheads dediti alle cose più 'estreme' si interessino all'elettronica anzitutto con nomi come :Wumpscut:, Suicide Commando ed Hocico, nonché con progetti che incorporano massicce dosi di chitarra come Terror Punk Syndicate? Pensi che la tua musica possa essere un buon 'ponte' per traghettare quei ragazzi verso l'elettronica?
"Penso che a quegli 'extreme metalheads' piaccia in genere la musica dura e rumorosa, e :Wumpscut: ed Hocico hanno molto da offrire in tal senso, anche per le vocals urlate e viscerali, o forse è solo il tema: morte, scheletri, corpi etc... c'è molto di quelle cose anche nel death metal. Nonostante ciò, non penso che alcun vero metallaro gradirebbe Terror Punk Syndicate: ho suonato il disco ad alcuni di essi che ho incontrato, e non mi sono sembrati molto interessati. Non era abbastanza 'oscuro', suppongo (ride, nda)!"
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Tornando all'album, c'era un bonus-CDr a 5 tracce incluso nelle prime 200 copie: sicuramente un bell'omaggio per i primi acquirenti, ma perché non hai inteso integrare più materiale, come ad esempio ulteriori remix?
"Il bonus-disc è stato compilato dalla mia etichetta, e c'è stata un po' di fretta nel farlo, ma alla fine è solo quel che è: un bonus-disc. Non vale la pena spendere troppo tempo ed energie su di un CDr che solamente 200 persone riceveranno, è solo un regalo per i fans più ferventi ed i collezionisti, ma penso che cinque canzoni siano sufficienti, poiché è anche più di quanto avresti da un EP in vinile. Se ci fossero state altre cinque tracce, sarebbe stato più come avere un doppio album."
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Il bonus-CDr include, fra l'altro, una cover del classico degli Apoptygma Berzerk "Burning Heretic": perché proprio questa canzone?
"Buona domanda, non ricordo esattamente... L'ho realizzata tanto tempo fa, e non riesco davvero a ricordare la ragione per cui ho voluto coverizzare proprio quello specifico brano. C'è stato un periodo in cui ascoltavo molto gli Apoptygma Berzerk, ma non ricordo 'Burning Heretic' come una delle mie preferite: suppongo sia stato perché sembrava facile da coverizzare, perché aveva una melodia piuttosto semplice ma orecchiabile e perché non c'erano nemmeno troppe parti vocali. Penso che sia proprio per quest'ultimo motivo che ho deciso di coverizzarla: odio registrare le vocals, quindi meno ne ho da fare meglio è."
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Venendo alla tua scena locale, la Svezia continua ad offrire nuovi talenti in ambito elettronico, così come faceva nel metal a cavallo fra gli anni '80 e '90. Secondo te, qual è la ragione per cui il 'vivaio' musicale svedese continua a sfornare nuove e positive sorprese?
"Perché la Svezia spacca (ride, nda)! Come altro potrei spiegarlo? No, onestamente non ne ho idea. Ero dell'impressione che fossero migliori la Germania e l'Inghilterra quando si trattava di consegnare al pubblico nuova musica electro e rock interessante, o almeno, quella è la mia opinione, ma so per certo che gli svedesi sono molto più conservatori degli altri quando si tratta di scegliere quali gruppi ascoltare: deve essere materiale politically-correct ed accordato all'attitudine che abbiamo qui nella nostra scena. Quindi siamo ancora qui ad ascoltare gruppi degli anni '80 e primi anni '90, e non ci siamo mai spostati da ciò se non quando si va nei club, ma anche lì molta gente continua a lamentarsi di come essi dovrebbero focalizzarsi maggiormente sul materiale old-school e meno sulla 'hellektro'. Quindi, quando qualcuno forma una nuova band, le influenze saranno prevalentemente le radici... i pionieri. Sai, intendo gruppi come Frontline Assembly, Nitzer Ebb, Front 242, Skinny Puppy etc... Non ci stanchiamo mai di loro, e penso che nessun altro al mondo lo faccia, nonostante costoro possano essersi spostati verso gruppi più nuovi. Non ho mai pensato che in Svezia ci sia più talento che negli altri paesi, ma è possibile che la nostra fonte d'influenza possa differire da quella di altre nazioni... beh, è solo una teoria."
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La scena svedese ha da offrire nomi come Interlace, Severe Illusion ed i tuoi label-mates Necro Facility, che sono di sicuro fra i più interessanti della frangia più dura dell'elettronica odierna: ti senti vicino a queste realtà del tuo Paese?
"No, non paragono me stesso a nessuna di quelle band: non penso che ci sia granché in comune fra i nomi che hai citato (infatti non parlavo di somiglianze nette, bensì di contesto globale, ma tant'è... nda), eccetto per il fatto che proveniamo dalla stessa scena. Suoniamo tutti in direzioni musicali differenti, e mi piace credere di aver trovato la mia e di essere solo con essa fin qui."
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Cosa ti piace ascoltare attualmente e quali dischi/artisti hanno letteralmente cambiato la tua vita?
"Scopro nuova musica continuamente, ma al momento mi dedico a Queen, Public Enemy, Chemlab, Perry Farrel's Satellite Party, Gary Numan, Godflesh e perfino ai Within Temptation (che all'inizio odiavo assolutamente finché non ho sentito 'Ice Queen'), quindi i miei gusti attuali includono molti generi diversi. Penso che gli artisti che mi hanno cambiato la vita debbano essere stati Prodigy, Aphex Twin, Skinny Puppy, Ministry, The Doors, Velvet Underground e Michael Jackson: quest'ultimo è stato il primo fra tutti a coinvolgermi, quando avevo circa 5-6 anni."
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Tornando a Terror Punk Syndicate, c'è qualche altro progetto nel tuo futuro del quale vorresti informarci?
"Non ho alcun solido side-project al momento, ma ho fatto delle cose che non si adatterebbero molto a Terror Punk Syndicate: alcune canzoni sono in pratica synthpop leggero, mentre altre sono esperimenti nel metal estremo, quindi dovrò vedere cosa accadrà più avanti. Al momento sto remixando altri due gruppi per i loro prossimi EP, ma non posso dire quali finché tali release non saranno annunciate. Sto anche lavorando ad un videoclip per uno dei brani dell'album: se non da altre parti, probabilmente lo si vedrà su YouTube."
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Ti esibirai dal vivo per promuovere il tuo debutto?
"Se ne sta parlando, ma nulla è ancora certo al riguardo. Ho fatto pratica suonando alcune canzoni insieme ad un mio amico musicista e la cosa suonava dura, ma era anche molto difficile da riprodurre dal vivo, quindi dovremo lavorarci sopra molto di più prima di poter calcare un palco. Non ho idea di come potrebbe essere il nostro show... Al momento non credo che sarebbe qualcosa in grado di catturare troppa attenzione, quindi preferisco evitare di programmare alcun concerto finché non sarò assolutamente certo di avere qualcosa di interessante da mostrare."
"Ciò che più mi disgusta è il sessismo che vediamo ovunque, ma del quale nessuno sembra essere conscio. È ovunque: nella musica, nei film, nelle riviste, in TV, nelle classifiche, negli spot pubblicitari... ovunque. E le donne pensano che sia tutto giusto perché ormai ci sono abituate..."
(John David Karlgren)
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Bene, siamo giunti al termine: seriamente, cosa ti aspetti da "Extended Playtime" ed a cosa miri con Terror Punk Syndicate?
"Il mio obiettivo principale è sempre stato quello di divertirmi ed essere in grado di fare la musica che mi piace di più. Creo musica principalmente per me stesso, ma se piace anche ad altra gente è fantastico, anche se non voglio cambiare il mio stile solo per compiacere altre persone. Ho bisogno di amare la mia musica: se così non fosse stato, non sarei stato capace di realizzare alcun full-length. Sono passati pochi mesi dall'uscita di 'Extended Playtime', e sembra che sia andato piuttosto bene: chiunque l'ha sentito sembra averlo apprezzato, in qualche modo. Ha preso recensioni positive ovunque e non ho mai visto un solo commento negativo al riguardo, quindi sono molto felice dei responsi ottenuti e spero di essere in grado di realizzare un altro disco, un giorno. Non ho alcun'altra aspettativa nei confronti del mio esordio al momento. O, aspetta... sì, ce l'ho: mi aspetto che chiunque abbia letto quest'intervista esca fuori adesso e vada subito a comprarselo (risate generali, nda)!"
http://www.terrorpunksyndicate.org/
http://www.progress-productions.com/