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27-11-2007
EDGE OF DAWN
I lati oscuri della mente
di Roberto Alessandro Filippozzi
Uno dei dischi electro che più hanno raccolto consensi in questo 2007 che va a concludersi è stato sicuramente il debutto sulla lunga distanza per i tedeschi Edge Of Dawn, progetto creato nel 1998 dal musicista Mario Schumacher e completato nel 2005 dall'ingresso in pianta stabile di Frank M. Spinath, voce degli apprezzati Seabound. E vorremmo subito puntualizzare che tali consensi si sono rivelati più che giustificati, dal momento che "Enjoy The Fall" si è realmente dimostrato essere uno dei migliori dischi electro dell'intera annata, tanto che sarebbe ingiusto dimenticarsene proprio a ridosso dei fatidici poll di fine anno in favore di nomi magari più altisonanti, ma di certo non più meritevoli del duo in questione. Una puntualizzazione per noi doverosa, visto che con Edge Of Dawn riassaporiamo il lato intelligente dell'elettronica alternativa: quella che sa far ballare senza forzarci ad indigestioni di bpm, ma che sa anche spingere alla riflessione ed all'introspezione. Un disco opportunamente vario e completo sotto ogni punto di vista, praticamente privo di 'filler', e quindi merce rara in un mercato in cui si fatica sempre più a trovare lavori il cui effettivo valore vada oltre lo spazio occupato da un paio di potenziali 'club-hit'. E, proprio mentre il nuovissimo EP "Borderline Black Heart" fa capolino nei negozi specializzati, noi di DARKROOM Magazine ci siamo messi sulle tracce del duo teutonico, spinti dalla volontà di addentrarci più in profondità nel concept musicale, grafico e lirico di un disco che ha sicuramente segnato l'annata dei più attenti appassionati di musica elettronica alternativa. Ecco cosa ci hanno raccontato al riguardo i loquaci e disponibilissimi Mario e Frank...
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Mario, Edge Of Dawn nasce nel '98 come tuo progetto solista: cosa ti ha spinto a scegliere un monicker così intrigante, e cosa si cela dietro ad esso?
Mario: "Come avrai già potuto supporre, il nome Edge Of Dawn è stato ispirato dall'omonima canzone dei Covenant. Mi piace l'idea del nome di un progetto che già implichi un contrasto fra due stati: oscurità e luce, che ho anche provato ad esprimere musicalmente sin dagli inizi. Ho anche pensato che sarebbe stato grandioso avere un nome che non potesse essere immediatamente collegato ad uno specifico genere musicale, all'opposto di monicker come Front 242 o Frontline Assembly. Nondimeno, il nome Edge Of Dawn fornisce già un'anteprima di come la nostra musica potrebbe suonare per la mia mente, ma ad un livello più emozionale."
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Come detto, Edge Of Dawn nasce come un tuo solo-project, ma nella primavera 2005 hai inteso aggiungere un cantante ad esso, e la scelta è ricaduta su Frank M. Spinath dei ben noti Seabound: cosa ti ha spinto a cercare una voce per la tua creazione sonora, e come hai coinvolto Frank (che, come sappiamo, fa già parte di un gruppo di rilievo del settore) nel tuo progetto?
Mario: "Sul finire del 2004 stavo cercando delle voci ospiti per Edge Of Dawn, ed incontrai Frank dopo un grandioso concerto dei Seabound a Francoforte. Dal momento che mi piaceva la voce di Frank sin da quando sentii le prime cose dei Seabound pubblicate dalla Dependent, gli chiesi se avesse voluto contribuire con alcune parti vocali per una canzone di Edge Of Dawn; un paio di settimane più tardi gli mandai la base di 'Losing Ground', brano che scrissi espressamente per la sua voce: Frank mi rispose immediatamente dicendo che la canzone gli era piaciuta molto, ed all'istante iniziò a lavorare tanto al testo quanto ad una chiara idea della linea vocale. Lavorare insieme su questo brano fu il vero inizio della nostra collaborazione, e presto scoprimmo che Frank ed io eravamo complementari a livello musicale. Per quel che mi concerne, lui possiede realmente l'abilità di esprimere sia a livello vocale che di testo ciò di cui trattano le mie composizioni. Si tratta di una cooperazione molto produttiva e rilassata, e questo è il motivo per cui continuiamo a lavorare come una vera band."
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Hai provato ad utilizzare altri cantanti prima di Frank, oppure il progetto era esclusivamente strumentale?
Mario: "Prima che Frank completasse la line-up degli Edge Of Dawn fui io ad occuparmi di fornire le voci a diversi brani, ma, specialmente nei primi anni, il progetto fu principalmente strumentale. Fornisco ancora qualche parte vocale ai pezzi degli Edge Of Dawn di quando in quando (in 'Beauty Lies Within', 'Isolation' e nella nuova 'Split Second [Undertow], ad esempio), ma in prima istanza non mi considero un cantante."
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Di certo l'arrivo di Frank ha cambiato moltissime cose: che cosa ha portato quest'ottimo artista nella musica di Edge Of Dawn, e come hai mutato il tuo approccio alla composizione per adattarti al suo modo di lavorare?
Mario: "Anzitutto, Frank ha portato nella nostra musica un tipo di emozione che è più diretta di quella che può essere trasportata dagli strumenti. Lavorare con un cantante cambia di certo il modo in cui produci musica: provi ad adattarti al suo modo di cantare e lo metti sotto la luce più adeguata. Quando abbiamo iniziato a lavorare insieme, Frank mi ha detto che era facile lavorare con me perché sono solito lasciare spazio per le parti vocali in una canzone. Nondimeno, credo di stare lavorando in maniera più orientata alla forma-canzone adesso, ma forse si tratta anche del risultato dell'evoluzione delle mie capacità come produttore ed arrangiatore."
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Frank, essendo tu verosimilmente molto impegnato coi tuoi Seabound, come hai lavorato insieme a Mario sui brani dell'album? Si è trattato di un autentico lavoro a quattro mani, oppure avete sviluppato le idee in separata sede?
Frank: "Con Edge Of Dawn esploro nuovi territori quando si parla di creazione delle canzoni, poiché Mario ed io lavoriamo più a contatto sui brani di quanto io sia solito fare nei Seabound. Per me è un modo molto rinfrescante e d'ispirazione per essere creativo, ed il termine 'sinergia' ha assunto un nuovo significato in tale contesto. Ovviamente Mario si occupa del programming, mentre io mi curo della maggior parte dei testi e delle linee vocali, e per gran parte del tempo lavoriamo separatamente, ma abbiamo anche preso l'abitudine di incontrarci almeno una volta durante la lavorazione di un brano per lavorare assieme sui problemi strutturali, e talvolta anche sui suoni. Finora la mia impressione è che queste ore passate a contatto abbiano sempre spinto più avanti i rispettivi brani."
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Frank, la tua presenza ha di sicuro favorito i continui paragoni coi tuoi Seabound, non foss'altro che per la tua inconfondibile voce. A parte questo, vedi altri punti di contatto fra il sound degli Edge Of Dawn e quello dei Seabound? E come hai inteso mutare il tuo approccio vocale per differenziarti dalla tua band principale?
Frank: "Ho sviluppato più confidenza nelle mie doti di cantante principalmente negli ultimi due anni: ciò è anzitutto dovuto al mio coinvolgimento negli Edge Of Dawn, che iniziò verso fine 2004 e prese il largo nel 2005. Coi Seabound ho realizzato 'Beyond Flatline' ad inizio 2004, ricevendo responsi molto positivi, sebbene alcuni fans abbiano lamentato il fatto che la parti vocali non erano abbastanza alte nel mixaggio finale. Ho riascoltato il disco, ed ho sentito che avevano ragione... interessante notare come non avvertissi nulla di sbagliato mentre lavoravamo all'album. Guardando indietro, lo prendo come un segno del fatto che non avevo piena confidenza con la mia performance vocale all'epoca, e ciò è andato mano nella mano con il sound vocale vagamente anemico dei Seabound. La cosa è diventata una specie di marchio di fabbrica per Seabound, ma con Edge Of Dawn ho accolto l'opportunità di adattarmi ad uno stile espressivo più diretto: Mario mi ha anche incoraggiato a provare ad urlare, ad esempio. Alla fin fine questo miglioramento si è rivelato vantaggioso per entrambe le band, e ciò appare chiaramente ovvio sia quando ascolti 'Double-Crosser', ultimo disco di Seabound, che quando senti il nostro 'Enjoy The Fall'."
"Personalmente parlando, non porto rancore verso gli amici musicisti solo perché essi soddisfano le richieste del pubblico: ciò non ha molto a che fare con la mia comprensione del termine 'arte' o degli artisti, ma questa è un'altra storia... Alla fine, ogni scena o sottocultura ha la musica che si merita."
(Frank M. Spinath)
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Avete esordito molto bene verso fine 2005 con l'eccellente EP "The Flight (Lux)", lasciando intendere che a breve sarebbe seguito l'album, che invece ha poi visto la luce solo nel 2007. Come mai?
Frank: "È vero che il tempo trascorso fra l'album e l'EP è stato più lungo del previsto, ed in particolare la nostra etichetta non ne è stata affatto felice, ma siamo riusciti a finire 'Enjoy The Fall' solo nel 2007. La ragione principale per tale ritardo sta nel fatto che non volevamo accettare alcun compromesso: avevamo un'idea piuttosto chiara di come avrebbe dovuto suonare ogni canzone, e volevamo diversità musicale nel disco. Ovviamente tutta la musica di Edge Of Dawn può essere etichettata come 'dark electro', ma in questa nicchia ci possono essere molte variazioni, e noi esploriamo tali sfaccettature nell'album. E, ad ogni modo, questo è un processo che prende tempo: sputare fuori dieci brani che suonano tutti uguali sarebbe stato più veloce, ma non rappresenta ciò che siamo. Se l'idea ti piace, ogni brano di 'Enjoy The Fall' è come un singolo pezzo di gioielleria confezionato a mano: ci vuole molto tempo per limarlo a dovere tenendo a mente l'idea del risultato finale, di modo che l'ascoltatore provi un generale senso di 'adattamento' alle singole tracce."
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"Enjoy The Fall" è uscito a Maggio: il responso di media e charts è stato molto positivo, ma voi che tipo di feedback avete avuto dal pubblico?
Frank: "La gente apprezza l'attenzione ai dettagli che è stata messa nell'album, e sembrano anche essere realmente interessati alla storia psicologica dietro ai testi. Alcuni considerano 'Enjoy The Fall' come una specie di concept-album, e sebbene all'inizio non fosse stato pianificato così, sento che si tratta di una percezione corretta. Ciò che inoltre sentiamo spesso dire è che ai nostri fans piace l'artwork ed il personaggio femminile nel suo abbigliamento da femme fatale/film noir. Alcuni hanno anche ripreso il tema del disturbo borderline e ci hanno posto delle domande al riguardo, oppure ci hanno detto che sentivano come fosse giusto parlare apertamente di questo argomento. Ci sono molte più persone che hanno un comportamento simile al disturbo borderline di quanto tu possa pensare..."
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Ora addentriamoci nell'album: suppongo che in molti abbiano usato il termine 'future-pop' per descrivere il vostro sound, sebbene in esso ci sia di fatto molto di più. Forse dovremmo definirla semplicemente 'melodic intelligent electro'?
Frank: "È una descrizione lusinghiera, quindi perché no (ride, nda)? Onestamente, non penso che le etichette contino così tanto una volta che hai ascoltato la musica. È importante descriverla alle persone che ancora non hanno idea di cosa si tratti: per quella gente probabilmente aggiungerei 'dark', quindi finiremmo col chiamarla 'dark intelligent melodic electro' o, per semplificare, 'dim electro' (risate generali, visto il gioco di parole con 'dim', che significherebbe invece 'opaca'... nda)!"
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Credo realmente che ciò che fa la differenza fra il vostro sound e gli standard dell'elettronica alternativa odierna stia nella raffinatezza, nell'eleganza e nell'efficacia dei suoni, delle soluzioni e degli arrangiamenti che avete orchestrato nelle vostre composizioni: che ne pensi?
Frank: "Non avrei saputo esprimerlo meglio! Dovremmo collegare direttamente questa domanda al tuo precedente quesito circa la lunghezza dei tempi per pubblicare l'album, che è stato creato con particolare devozione per i dettagli e per la qualità."
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Sebbene voi non siate assolutamente uno di quei gruppi che provano esclusivamente a scrivere una club-hit ogni volta, di certo non vi siete scordati dell'aspetto danceable nei vostri brani, e mi riferisco in particolare ad episodi come "Black Heart", "The Flight (Lux)", "Elegance" e "The Nightmare I Am". Quanta importanza date all'aspetto danceable nel vostro sound?
Frank: "Lo ritengo importante. Personalmente gradisco gli album che alternano momenti più quieti ad altri più potenti e ritmati: i Covenant sono un grande esempio di come bilanciare ciò al meglio. Si tratta solo di essere multidimensionali, anziché solo unidimensionali. Quando abbiamo discusso della possibilità di realizzare un secondo EP, abbiamo ovviamente considerato attentamente l'opzione dei club: ecco perché 'Black Heart' ha ricevuto un traino maggiore assieme al produttore e mastermind Olaf Wollschläger (noto per aver lavorato con In Strict Confidence e Melotron, fra gli altri) ed è diventata la title-track del nuovo EP 'Borderline Black Heart'. Assieme a due versioni molto danceable di 'Black Heart', l'EP offre tre nuovi brani, dei quali uno è rappresentato da un duetto con Charlene April dei Blind Faith & Envy e parla di una relazione destinata a fallire. È stato il mio primo vero duetto in un nostro brano, e penso che abbia funzionato molto bene."
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Come abbiamo detto, voi non siete il tipo di band che punta solo alle facili club-hit, e brani come "Damage", "Descent", "Beauty Lies Within", Pray For Love" e "Isolation" provano come il vostro songwriting sia principalmente guidato dalle emozioni, che siete in grado di trasmettere sia nei momenti più melodici che in quelli più ritmati: concordi?
Frank: "È una considerazione molto accurata. Le emozioni sono uno degli ingredienti principali nelle nostre canzoni, quindi forse dovremmo aggiungere 'emotional' ai termini descrittivi che abbiamo messo assieme prima, rendendo la definizione 'dark intelligent melodic emotional electro', o più semplicemente 'dime electro'... hey, sto solo scherzando (risate generali, anche perché così verrebbe fuori qualcosa di traducibile come 'electro da due soldi'! nda)!"
"L'innata oscurità del disturbo borderline della personalità è una delle ragioni per cui trovo piuttosto naturale parlare di tale argomento sul disco di una band che, come noi, si delizia nel creare musica elettronica tanto oscura quanto potente."
(Frank M. Spinath)
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Ritengo che la migliore arma nelle vostre mani sia la varietà del vostro songwriting, unita ad idee sempre interessanti, suoni di livello superiore, mirabili intuizioni, grande intensità, un notevole pathos ed abilità di scrittura che pochi oggi possono permettersi. Concordi, e cosa pensi faccia davvero la differenza fra gli Edge Of Dawn ed il resto della scena secondo te?
Frank: "Penso che dovresti scrivere tu le nostre note ufficiali per la stampa (ride, nda)! Scherzi a parte e onestamente parlando, ci hai di nuovo preso. Riguardo alla scena, davvero non mi interessa cosa il resto dei gruppi faccia: a volte ci ridacchio sopra, altre volte mi rattrista che parte della musica che ovviamente vende bene manchi anche solo di un minimo di autenticità. Personalmente parlando, non porto rancore verso gli amici musicisti solo perché essi soddisfano le richieste del pubblico: ciò non ha molto a che fare con la mia comprensione del termine 'arte' o degli artisti, ma questa è un'altra storia... Alla fine, ogni scena o sottocultura ha la musica che si merita."
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Uno dei brani che più mi ha impressionato è di certo "Chamber Six", al punto di farmi scrivere che pochissimi altri sarebbero in grado di scrivere una canzone simile nell'intero panorama elettronico... C'è qualche storia interessante dietro a questa canzone?
Frank: "Mario iniziò a scrivere questo brano strumentale usando il titolo provvisorio 'Torture Chamber': aveva un chiaro tono sommesso orientale, e quando pensai ad una possibile storia da unire a questo schema musicale, di colpo mi venne in mente una stanza nella quale è conservato il giudizio finale su di un individuo. In più, c'è da dire che gli occidentali a volte mostrano una certa paura, anche solo di contatto, quando si parla di tradizioni orientali e dell'idea di 'onore' in alcune di quelle culture. Ho voluto confrontare un individuo del mondo occidentale con una giuria di quello orientale per portare il conflitto agli estremi: questa è parte della storia dietro a 'Chamber Six'. Un'altra influenza è di sicuro venuta dalla 'stanza 101' di '1984' di George Orwell."
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Oltre ad essere ben distanti da tutti quegli 'hitmakers' là fuori, siete anche molto concettuali, infatti sembra esserci un preciso concept che parte dal titolo e passa dalla grafica per giungere, ovviamente, ai testi: diteci qualcosa in più al riguardo...
Frank: "L'intero concept dell'album verte su di una persona affetta dal disturbo borderline della personalità (Borderline Personality Disorder). Quando Mario ed io stavamo lavorando al materiale di 'Enjoy The Fall' ed ho iniziato a cercare un tema comune tanto alle canzoni quanto ai testi, ho realizzato che molti di essi ricadevano nella categoria di comportamenti che è tipicamente associata al disturbo borderline della personalità, i cui sintomi comprendono umore instabile, perdita di autostima e comportamenti compulsivi. L'innata oscurità del BPD è una delle ragioni per cui trovo piuttosto naturale parlare di tale argomento sul disco di una band che, come noi, si delizia nel creare musica elettronica tanto oscura quanto potente."
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A tal proposito, questa 'caduta' a cui accennate nel titolo suona come una metafora per un crack psicologico, ma ricorda anche una modalità di suicidio: qual è la verità?
Frank: "È tutto questo e anche di più. La storia narrata nel booklet, tuttavia, fa più pensare ad un omicidio che ad un suicidio."
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Frank, i testi sono opera tua, e tutti ti riconosciamo fra i migliori parolieri della scena elettronica alternativa: quanto della tua esperienza come professore di psicologia hai messo nel concept di "Enjoy The Fall"?
Frank: "Sono sempre stato affascinato dagli interessanti fenomeni psichiatrici del mondo umano. Sebbene io non lavori nel campo della psichiatria o della terapia, non trovo nulla di più intrigante e stimolante della mente umana, specialmente quando essa presenta delle disfunzioni. Il mio campo di specializzazione è la genetica del comportamento, il che comporta studi gemellari. Uno dei maggiori scopi in questo campo è capire perché le persone differiscono e come ci sviluppiamo negli individui che siamo oggi. È un po' come essere un detective che investiga nel passato: non sarebbe incredibile se potessi osservare il sentiero della tua vita da una collina dentro alla tua testa e vedere tutte le connessioni, tutti gli eventi inattesi, ma anche il marchio stabile che lasci come persona dotata di una personalità? Provo a scoprire un po' di questo mistero attraverso la mia ricerca."
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Qual è la più grande lezione che possiamo trarre dal concept lirico di "Enjoy The Fall"?
Frank: "Questa è dura (si ferma a pensare per un attimo, nda)... Mi piacerebbe poter dire una cosa come 'vivi ogni giorno come se fosse l'ultimo', ma questo suonerebbe più come un problema che come una (buona) lezione. Non saprei, davvero... più probabilmente è qualcosa tipo 'il nemico è all'interno'."
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Sul disco figura una voce femminile persiana, ad opera dell'ospite Firoozeh Aryaie-König: ci sono prospettive concrete per sviluppare ulteriormente simili collaborazioni in futuro?
Frank: "Le registrazioni della voce di Firoozeh sono state una collaborazione singola, ma posso facilmente immaginare che continueremo a lavorare con altri artisti, o più semplicemente con persone che possiedono un talento che soddisferà le richieste dei futuri brani. Sono molto aperto mentalmente verso questo genere di cose, e so che lo stesso si può dire per Mario."
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Trattandosi di un lavoro molto concettuale, qual è la migliore situazione e/o atmosfera per apprezzare pienamente "Enjoy The Fall"?
Frank: "Servono una mentalità aperta ed un buon impianto stereo, oppure le cuffie. Prendetevi del tempo libero per tuffarvi dentro la musica. L'ascolto in ore notturne può essere d'aiuto, ma non è strettamente necessario."
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Quali gruppi e/o artisti hanno realmente influenzato il vostro songwriting, e quali i nomi che vi hanno influenzati come musicisti nella vostra carriera?
Mario: "Direi che Nine Inch Nails, Skinny Puppy, i primi Frontline Assembly ed i Covenant sono sempre stati un'influenza importante. Ho gusti musicali piuttosto diversi tra loro, quindi traggo ispirazione da numerosi generi: electro, rock, il pop ben confezionato, le colonne sonore, IDM, ambient etc..."
Frank: "I miei tre nomi preferiti in assoluto sono Kissing The Pink, Skinny Puppy e Nicole Blackman."
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Ci sono alcuni inediti che avete riservato al vostro sito per il download gratuito: sfruttate questo modo di pubblicare canzoni per poter usufruire di quel materiale che non avrebbe senso aggiungere alla fine del disco come 'bonus-tracks'?
Frank: "Esattamente! Per me un buon album deve avere una certa 'gestalt' (forma o figura, nda) ed una sua integrità, con una tracklist molto ragionata ed un degno artwork a corredo. Non puoi semplicemente aggiungere un quantitativo arbitrario di materiale bonus e considerare la cosa un 'valore aggiunto': a me piace che ci sia del materiale bonus nei dischi, ma penso sia opportuno metterlo in un dischetto separato, oppure offrirlo attraverso internet."
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Prima accennavamo all'EP "Borderline Black Heart", che a quest'ora dovrebbe già essere sul mercato: ce ne potete parlare?
Frank: "Come ho detto prima, 'Black Heart' è la traccia portante di questo EP ad otto pezzi (già disponibile sul mercato). In aggiunta alle due versioni da club per 'Black Heart' (co-prodotte da Olaf Wollschläger), ne trovate una terza curata da En Esch (di fama KMFDM, oggi membro degli Slick Idiot) che è totalmente diversa dalle altre, e ci sono persino delle parti vocali registrate dallo stesso En. Poi ci sono due tracce che vanno a braccetto come due gemelle: 'Second Split' e 'Split Second'. Poi c'è 'Kiss Or Kill', il duetto con Charlene, ed infine ci sono due ulteriori remix di brani presi da 'Enjoy The Fall' a cura di Stromkern e Fractured."
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È recente la notizia del vostro forfeit nel tour che doveva vedervi accompagnare Autoaggression e Rotersand, dovuto a ragioni organizzative e personali. Ci sarà la possibilità di vedervi presto on stage?
Frank: "Ne stiamo discutendo, e forse saremo sul tuo pianerottolo prima di quanto tu pensi (risate, nda)!"
"Una cosa che puoi sicuramente aspettarti dai nostri prossimi lavori è che continueremo ad esplorare nuove vie musicali, provando a travalicare i confini stilistici, quindi il nostro prossimo album conterrà di certo anche canzoni che non ti saresti sicuramente aspettato da noi."
(Mario Schumacher)
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L'intenzione con Edge Of Dawn è quella di mantenere costanti nel tempo le pubblicazioni discografiche? In tal senso, state già lavorando a del nuovo materiale? E cosa possiamo attenderci dall'evoluzione del vostro sound?
Mario: "Dopo aver completato 'Enjoy The Fall', abbiamo subito iniziato a lavorare al materiale che trovi sul 'Borderline Black Heart' EP. A dire il vero creo costantemente musica, ed è raro che io non accenda il mio equipaggiamento per più di pochi giorni. Sento assolutamente la necessità di creare nuova musica e di sperimentare coi suoni, quindi è solo questione di tempo affinché noi si sia collezionato abbastanza materiale per un nuovo album. Una cosa che puoi sicuramente aspettarti dai nostri prossimi lavori è che continueremo ad esplorare nuove vie musicali, provando a travalicare i confini stilistici, quindi il nostro prossimo album conterrà di certo anche canzoni che non ti saresti sicuramente aspettato da noi."
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Bene, siamo in chiusura: per finire, volevo chiedervi cosa pensate dell'amara fine della vostra label, la Dependent... State già pensando al vostro futuro contrattuale?
Frank: "È in effetti un finale triste per la storia di un'etichetta ambiziosa e speciale. Per noi la situazione si farà realmente rilevante non appena avremo messo insieme abbastanza materiale per un altro full-length: a quel punto, inizieremo a cercarci una nuova label. Al momento siamo ancora con la Dependent, e difatti il nostro attuale EP è una delle ultime release da loro previste."
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