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13-08-2019
CRYO
Umani fuori rotta
di Roberto Alessandro Filippozzi (foto: Krichan Wihlborg)
Si è fatto attendere per oltre cinque lunghi anni, ma alla fine il ritorno discografico degli svedesi Cryo, "The Fall Of Man", non ha deluso le alte aspettative. La creatura di Martin Rudefelt, dopo aver forgiato sin dai primi anni 2000 la propria elettronica notturna e suadente dal retrogusto EBM, si era trasformata in un duo a tutti gli effetti con l'innesto - in occasione del precedente album "Retropia" - del veterano della scena electro Torny Gottberg (Project-X), anche titolare di quella eccellenza discografica che è la Progress Productions, vero e proprio faro del panorama electro svedese che, non a caso, ha dato asilo a Cryo sin dall'esordio del 2006 "Cryogenic". Il nuovo lavoro del duo è senza dubbio una creazione di alto livello che merita tutti gli approfondimenti del caso, ed è con piacere che abbiamo avuto l'opportunità di parlarne con entrambi i protagonisti, in quella che è la prima intervista in assoluto del progetto scandinavo con un media italiano.
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Senza dubbio vi prendente sempre il vostro tempo prima di sfornare una nuova uscita, e stavolta l'attesa è durata oltre cinque anni: quali le ragioni dietro una così lunga gestazione?
Martin: "Una delle principali ragioni per queste lunghe tempistiche è stata il fatto che stavo provando a trovare un nuovo sound che si è rivelato difficile per me, dovevo resistere all'urgenza di aggiungere complessità alle canzoni e, piuttosto, spogliarle di tutto ciò che non era necessario. Non pubblico mai brani di cui non vado fiero ed ho provato, attraverso diverse iterazioni, a creare le nuove, finendo per ritrovarmi con dieci pezzi che sentivo essere onesti nei confronti degli obiettivi che ci eravamo posti."
Torny: "Non serve affrettare le cose. Sappiamo che è passato molto tempo tra un album e l'altro, ma comunque abbiamo presentato due singoli ben prima che uscisse quello nuovo. E poi lavorare su di un concept e completarlo richiede mooooolto tempo... A parte questo non siamo stati con le mani in mano, dal momento che abbiamo fatto concerti ed altre cose necessarie al lavoro per Cryo."
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Come accennato, il nuovo album è stato introdotto parecchio tempo addietro dai singoli "Control" e "Sanitarium", sfruttando una metodologia che mi ha ricordato i dischi degli anni '80, dove i singoli venivano presentati con largo anticipo: come è nata la volontà di svolgere questo tipo di operazione discografica?
Torny: "Era da un po' che avevo questa idea da applicare ad un'uscita della mia etichetta, proprio alla maniera degli anni '80, come dici tu. Tutti mi hanno detto che quest'idea era morta, sbagliata, stupida etc., ma sentirmi dire ciò non ha fatto altro che spingermi a farlo proprio così. Non esiste una formula per cosa sia giusto o sbagliato, quindi è stato divertente farlo, ed entrambi i brani hanno funzionato bene per dare alla gente un assaggio di come sarebbe stato "The Fall Of Man"."
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Ora addentriamoci nel nuovo album, partendo dal titolo: la "caduta dell'uomo" a cui fate riferimento si riferisce ad una riflessione sui nostri tempi?
Martin: "Il titolo è in effetti una riflessione sulla società nella quale viviamo così come sulla vera natura dell'uomo, una natura che è lontana da quella ideale in molte maniere. La maggior parte delle tracce dell'album tocca questo tema, quindi è stato naturale intitolarlo così."
"Il titolo dell'album è una riflessione sulla società nella quale viviamo così come sulla vera natura dell'uomo, una natura che è lontana da quella ideale in molte maniere. La maggior parte dei brani tratta di una società in decadimento e dei lati più oscuri dell'umanità..."
(Martin Rudefelt)
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Venendo all'artwork, ciò che mi ha incuriosito è vedere quell'ampio collage di volti dei vostri fans al suo interno: una sorta di omaggio alla loro devozione?
Torny: "Sia l'artwork che il concept sono molto importanti per me. Volevo che la grafica fosse realmente connessa alla musica e che un filo rosso collegasse ogni aspetto. Entrambi i singoli "Control" e "Sanitarium" hanno specifici schemi che funzionano insieme, in cui le linee formano una connessione con l'album. E poi volevo includere le persone nel nostro lavoro: noi siamo i Cryo, ed allo stesso modo loro sono parte di noi. Senza di loro non esisterebbe l'album in formato fisico, così ho avuto l'idea di includerli chiedendo loro le foto. L'artwork racchiude anche parecchie distorsioni delle parole "The Fall Of Man", ma lascio che siano i fanatici di google o quelli religiosi ad immaginare cosa significhino (ridendo, nda)..."
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Musicalmente parlando, ogni vostra uscita suona come la naturale evoluzione di quella precedente, ed anche stavolta avete rifinito alla perfezione il vostro unico e personale approccio alla materia EBM con "The Fall Of Man", dando forma ad un suono notturno, atmosferico e suadente: come valutate questa vostra parabola artistica?
Martin: "Sono molto felice per come è venuto fuori il nuovo album: forse non è così sperimentale come il precedente, "Retropia", ma è più semplice e probabilmente anche di più facile fruizione. Non saprei dire se un album sia migliore dell'altro, come si fa a misurarlo? Ma sono un perfezionista quando si tratta di produrre un brano, ed ovviamente sono lieto che là fuori vi siano ascoltatori capaci di riconoscere lo sforzo nel ripulire tutti i dettagli di una song."
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Ho accennato all'EBM, che a mio dire è una base importante per il vostro sound, ma ogni volta vi tenete sempre una porta aperta per cose più melodiche, come ad esempio il gioiellino synthpop "When You Cross The Line", che per certi versi mi ha ricordato Schiller...
Martin: "Non considero Cryo un act EBM, anche se molte persone sembrano essere in disaccordo con me. L'ultimo album ha dei pezzi più inclini all'EBM, ma gli altri non hanno granché di ciò. Faccio semplicemente quel che mi sento nei miei brani, e se suonano bene, allora li pubblico, a prescindere da quale genere sia. E non sono affatto d'accordo nel definire "When You Cross The Line" un pezzo synthpop, dal momento che la ritengo sin troppo scura. Quella canzone racconta una storia: non è facile supporre di che si tratti, ma sentitevi liberi di provare. Non ascolto granché il synthpop di questi tempi, lo facevo in misura maggiore quand'ero più giovane. Ora preferisco musica più oscura."
"Non considero Cryo un act EBM, anche se molte persone sembrano essere in disaccordo con me. Faccio semplicemente quel che mi sento nei miei brani, e se suonano bene, allora li pubblico, a prescindere da quale genere sia..."
(Martin Rudefelt)
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Veniamo ai testi, che a quanto pare sono piuttosto legati fra loro da una sorta di concept, come suggerito in precedenza...
Martin: "Come detto prima, la maggior parte dei brani tratta di una società in decadimento e dei lati più oscuri dell'umanità. Ad esempio, "Low Life" tratta delle nostre fissazioni per cose superficiali, della nostra ossessione nel mostrare agli altri quanto successo abbiamo avuto e di come poco ci concentriamo su cosa c'è sotto la superficie."
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Due testi mi incuriosiscono in particolare, poiché entrambi legati alla psiche: quello di "Valium", forse basato su esperienze personali col noto farmaco, e quello di "Sanitarium", che pare una critica al sistema delle strutture psichiatriche...
Martin: "Quello di "Valium" non si basa su riflessioni personali, non mi sono ancora addentrato così a fondo nella tana del Bianconiglio (per ora). Ma ovviamente ho visto cose accadere attorno a me, gente che lotta per affrontare ogni singolo giorno, e questa song parla di loro. "Sanitarium" tratta di come il nostro benessere, che dovrebbe essere la priorità in una nazione ben sviluppata, non sia più così importante, al punto da sentirsi come intrappolati dentro un ospedale psichiatrico."
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Tutte le uscite di Cryo sono state commercializzate dalla Progress Productions: cosa rende tale etichetta l'autentico faro nella scena electro svedese?
Martin: "La Progress Productions è importante per il panorama musicale svedese, poiché non ci sono più così tante persone che dedicano il loro tempo a tenere viva la scena."
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Peraltro Torny, il boss di casa Progress Productions, è divenuto un membro permanente di Cryo col precedente album "Retropia": che tipo di contributo ha portato in seno al progetto?
Martin: "Io e Torny siamo i Cryo, e quando siamo in giro a suonare presentiamo un'esperienza esplosiva. Torny ha dato il suo contributo all'album, per esempio con delle eccellenti vocals su "Valium". Apprezzo davvero tanto l'esperienza che ha portato dalle sue precedenti carriere musicali."
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Abbiamo detto dell'importanza della Progress Productions per la scena svedese, che in primis è essa stessa molto forte ed altamente qualitativa: quali sono, a vostro dire, i fattori che hanno portato la vostra nazione a tali livelli d'eccellenza?
Torny: "Come etichetta siamo molto selettivi in ciò che pubblichiamo. Credimi, abbiamo la nostra quantità di gruppi a livello di demo come qualsiasi altra scena. Ma penso che la musica sia buona nella maniera in cui è soggettiva: non esiste giusto o sbagliato, alla fine è solo questione di gusti. Ma concordo con te nel dire che la scena svedese racchiuda più qualità della media di quella tedesca, ad esempio. Qui da noi i giovani ricevono molto aiuto dalla scuola per entrare nella musica, tutti ad esempio hanno il diritto di imparare uno strumento dove studiano. Io ho suonato la batteria per parecchi anni a scuola, prima di comprare una drum-machine (ride, nda)... Ma dal punto di vista dei concerti e dei festival, la Svezia è messa male, ci manca una scena in cui le band di oggi possano crescere. Ci sono alcune eccezioni, come l'ottimo Klubb Dod di Stoccolma, che sta facendo un lavoro straordinario con gli spettacoli live."
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Tornando a voi, ho notato che avete già supportato il nuovo album dal vivo, principalmente ai grossi festival: ci sarà l'opportunità di sostenere un tipico club-tour più avanti, e in generale cosa c'è nel vostro futuro?
Martin: "Spero davvero che più avanti si possa sostenere un tour. È molto difficile oggigiorno procurarsi concerti, e non ci siamo ancora accordati con un'agenzia di booking. Ma se i club ci reclamano, allora verremo! Non ho idea di cosa il futuro porterà ai Cryo, se ci saranno altri album... ero così incerto anche cinque anni fa, dopo l'uscita di "Retropia"."
Torny: "Beh... abbiamo da poco suonato all'Amphi Festival. Faremo anche l'NCN Festival e ci sono dei concerti programmati a Tallinn ed a Göteborg, ma ovviamente saremmo lieti di farne altri. Vedremo cosa verrà fuori..."
"Ci saranno sempre persone che sentono di non appartenere alla scena mainstream. Gente che vuole qualcosa in più rispetto ai prodotti iper-commerciali che ci vengono fatti ingerire a forza giornalmente. Saremo sempre una minoranza, non ci adatteremo mai completamente, ed è proprio questo il modo in cui vogliamo che sia..."
(Martin Rudefelt)
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Siamo giunti alla fine. Prima di salutarci, vorrei chiedervi una riflessione sul futuro della scena alternativa: oggigiorno il mondo mainstream è sempre più invasivo, ed i più giovani sembrano essere sempre più sedotti dall'hype televisivo, che vende loro solo spazzatura come, di questi tempi, la trap. Per contro, le nicchie realmente alternative, come quella che seguiamo su queste pagine e che vi coinvolge, sembrano restringersi sempre di più: come valutate tale scenario?
Martin: "Ci saranno sempre persone che sentono di non appartenere alla scena mainstream. Gente che vuole qualcosa in più rispetto ai prodotti iper-commerciali che ci vengono fatti ingerire a forza giornalmente. Saremo sempre una minoranza, non ci adatteremo mai completamente, ed è proprio questo il modo in cui vogliamo che sia."
https://cryosweden.bandcamp.com/
http://www.progress-productions.com/