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04-02-2007
AND ONE
Il corpo sintetico
di Chemnitz e Roberto Alessandro Filippozzi
Finalmente siamo riusciti a fare giustizia! Gli And One, insieme a tutto il movimento synthpop, sono stati spesso relegati in secondo piano sia dalla critica specializzata nostrana, sia dal pubblico stesso, troppe volte tentato negli ultimi anni da forme di elettronica maggiormente 'evolute' (parliamo di future-pop o delle varie sfumature di matrice harsh-EBM). Ma il synthpop non è mai morto, basti pensare a splendide realtà come i Melotron (sempre restando in Germania) oppure gli albionici Mesh, che con un approccio diametralmente opposto continuano a regalarci ottimi esempi di pop elettronico (...e aggiungiamo alla lista i vari Iris, Statemachine, i nostri ottimi Babylonia, The Echoing Green, Camouflage, De/Vision o i più scanzonati e minimali Welle:Erdball, tutte realtà che incarnano il genere con stili e modalità diverse). Tornando indietro con gli anni, però, il nome degli And One ha lasciato il segno più di molti altri, regalandoci alcuni album davvero indimenticabili ("Spot" o "I.S.T.", ad esempio), piccoli gioielli figli di una cultura techno-pop di stampo Depeche Mode primo periodo, ma pur sempre filtrati attraverso un'ottica EBM di scuola tedesca (la perla "Deutschmaschine" è stata per anni la logica conseguenza di "Der Mussolini" dei DAF). Oggi ritroviamo un sempre pigro Steve Naghavi alle prese con il peso di alcune scelte passate non proprio azzeccate (tra le quali un contratto con la divisione tedesca della major Virgin assolutamente controproducente per il mercato extra-teutonico), ma totalmente entusiasta della sua nuova creatura "Bodypop", un disco corposo ed emozionante, da ascoltare e da ballare (soprattutto se vi tuffate tra le note del bonus-CD "Frontfeuer") fino allo sfinimento. Accompagnato - come già avvenuto per il recente ed ottimo "Aggressor" - da Chris Ruiz e Gio Van Oli, il nostro Steve ha trovato finalmente la quadratura del cerchio: approfondiamone i contenuti...
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Dopo esserci lamentati per anni dell'assenza di vostre notizie sui media italiani, finalmente giunge per noi l'occasione per avere il privilegio di intervistare la tua band, visto che anche in Italia ci sono moltissimi seguaci degli And One... "Bodypop" è uno degli album più ballati del momento un po' in tutta Europa: sei soddisfatto di questo entusiasmante come-back?
"Certamente, e intanto ringrazio veramente tutti per il supporto, da chi ha acquistato l'album ai DJ che passano le nuove song nei vari club (sono contento e mi sento lusingato come DJ, visto che le vostre song non mancano mai nelle mie setlist... ndChemnitz). Sono assolutamente convinto che 'Bodypop' sia il nostro miglior lavoro di sempre, non ci sono dubbi. Ogni cosa si è sistemata al posto giusto, non ci sono stati intoppi di nessun tipo: sembra un miracolo, ma è proprio così!"
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Come mai, dopo la ballabile e trascinante "Military Fashion Show", avete optato per un singolo melodico ed 'easy' come "So Klingt Liebe"?
"Sai, non vogliamo passare per un gruppo che sforna soltanto brani da dancefloor: per questo motivo abbiamo optato per una song melodica come 'So Klingt Liebe', in modo tale che la gente possa rendersi conto di entrambe le nostre sfaccettature. Perfetto, no?"
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In effetti non possiamo darti torto. Ci ha colpito comunque l'uscita di "So Klingt Liebe" in tre versioni diverse, denominate rispettivamente con le lettere 'S', 'E' ed 'X', in modo da formare la parola SEX... cosa significa questa mossa?
"Avevamo molto materiale a disposizione che non sarebbe comunque finito su disco: due brani li abbiamo usati come b-sides per 'Military Fashion Show' ('Beauty Clown' e 'Computer Star', tra l'altro due splendide song, ndChemnitz), altri sono finiti su questo triplo singolo in compagnia di alcuni estratti dal vivo, che ovviamente variano nelle tre differenti versioni. Siccome 'So Klingt Liebe' parla di sesso, è stato naturale nonché divertente creare questo puzzle di lettere abbinate alle tre versioni del singolo."
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Ora veniamo al full-lenght vero e proprio. Un titolo come "Bodypop" è qualcosa a metà strada tra electro BODY music e synthPOP: una sorta di parola chiave per voi, ma anche un gioco di parole tra 'body' e 'pop'. Quale concetto si cela dietro questa scelta?
"Hai centrato perfettamente l'argomento! La musica degli And One si è sempre mossa tra questi due poli, synthpop ed EBM. Lo stesso nuovo album è perfettamente equilibrato tra i due generi sopraccitati, perciò non devo aggiungere altro, avete detto tutto voi (ride, nda). Ad ogni modo, l'equazione si risolve così: Bodypop = And One!"
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Però il disco vero e proprio pende decisamente verso il synthpop, mentre nel bonus-CD abbiamo trovato gli elementi EBM che vi sono sempre appartenuti: i brani del "Frontfeuer EP" - specialmente "Rearming Strafbomber", "A Kind Of Deutsch" o "Steine Sind Steine" - sono molto aggressivi e 'danceable', simili anche ad alcune cose contenute su "Aggressor". Come mai avete voluto separare "Bodypop" da questa appendice contenuta nel secondo dischetto?
"Beh, abbiamo notato che queste composizioni non si potevano integrare più di tanto con quelle contenute in 'Bodypop', il contesto ci sembrava differente. Allora da qui è nata l'idea di un'edizione limitata contenente questo EP, ovvero la nostra interpretazione del classico EBM sound tedesco... Lo stesso discorso vale per le lyrics, anche in questo caso più 'forti' ed aggressive rispetto a quelle dell'album stesso."
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Sembra quasi ci sia un concept dietro tutto questo, a partire dalla copertina, così semplice ma così aperta a qualsiasi interpretazione...
"Avete perfettamente ragione, perché si tratta di una cover che colpisce l'occhio nonostante la sua semplicità: ognuno può trarre le sue conclusioni e possono esserci molte interpretazioni, ma il punto focale è la lotta tra il mondo maschile ed il mondo femminile, il rapporto tra i due sessi e le ambiguità ed i problemi che ne derivano... Lo stesso discorso vale per i testi, incentrati su questo eterno conflitto. Vi dirò di più: poco tempo fa si è interrotta una mia relazione sentimentale, proprio mentre stavo per cominciare a scrivere i nuovi pezzi: quando succede qualcosa di simile, cominci a farti mille idee su cosa significhi l'amore, il sesso, il rapporto con le donne etc... Tutto chiaro adesso?"
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...e che ci dici di una song come "Enjoy The Unknown"? È così penetrante e malinconica che sembra di ascoltare qualcosa di simile a "Stripped" dei Depeche Mode...
"Anche qui lascio a voi l'interpretazione (Steve, piantala di fare il misterioso... ndChemnitz), ma basta il titolo della canzone a farti capire il significato della stessa... (ad ogni modo, 'Unknown' si riferisce ad una persona sconosciuta e quindi ad un 'amaro' tradimento, ndChemnitz)."
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Cosa volete comunicare ai vostri ascoltatori attraverso la vostra musica? Preferite suonare dal vivo, essere trasmessi in radio oppure essere ascoltati a casa singolarmente dai fans?
"Ogni cosa che hai detto ha la sua importanza, dipende dalla situazione. Suonare dal vivo è estremamente gratificante, così come ascoltare un nostro pezzo passato in radio. Riusciamo a comunicare in tutti i modi possibili, e questo è ciò che ci interessa. Ogni componente di cui sopra deve essere correlata alle altre, tutto deve muoversi nella stessa direzione."
"Negli ultimi anni la politica non mi interessa più, perché mi ritengo un musicista e non un politicante... Lascio volentieri l'agenda degli impegni politici a Bono degli U2, per esempio."
Steve Naghavi
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Ma oggi - alla luce delle varie contaminazioni - cosa significa per voi suonare synthpop, e soprattutto cosa pensate del futuro della scena elettronica alternativa?
"Non ci interessa quello che fanno gli altri: gli And One quindici anni fa proponevano synthpop ed oggi fanno la stessa cosa, perché è il modo migliore in cui sappiamo esprimerci e tutto questo ci offre infinite possibilità creative. La scena ci sembra sempre viva e vegeta, il futuro della musica elettronica alternativa è roseo, il mercato ci sarà sempre!"
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Sicuramente... se non altro in Germania! A proposito, voi senza alcun dubbio avete fatto la storia (cambiandola, oltretutto) del synthpop teutonico: come ci si sente a ricoprire un ruolo così importante?
"Vi ringrazio per quello che dite, sono orgoglioso di tutto ciò, ed anche per questo motivo troviamo sempre nuovi stimoli per andare avanti. Ma allo stesso tempo cerchiamo sempre di guardare oltre l'orizzonte, non di cullarci sulla gloria passata, altrimenti il ristagno porterebbe alla morte..."
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Già. Volevamo levarci una curiosità: voi siete in qualche modo legati alla scena EBM, che ultimamente sembra aver riscoperto radici più o meno politiche (si pensi alle lyrics di Leæther Strip, Orange Sector, Spetsnaz, Proceed ecc.). Anche gli And One in passato hanno affrontato qualche tema simile, ma oggi come giudichi il ruolo di tale argomento all'interno della musica?
"Guarda, se qualcosa mi tocca profondamente il cuore, mi verrà sempre spontaneo parlarne in una canzone, ma negli ultimi anni la politica non mi interessa più, perché mi ritengo un musicista e non un politicante... Lascio volentieri l'agenda degli impegni politici a Bono degli U2, per esempio (risate, nda)."
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Prima accennavi al fatto che non avete mai smesso di suonare synthpop, per vari ed ovvi motivi... Ma i suoni, la voce e la produzione sono sempre migliorati, perciò ci chiediamo come reputi questa evoluzione stilistica e, se vogliamo, personale...
"Sicuramente negli anni si cerca di ottimizzare un po' tutto, anche grazie all'aiuto della tecnologia, ed onestamente oggi ci sentiamo molto più esperti rispetto agli albori. Vivendo si impara, e questo vale anche per il lato artistico della tua vita..."
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Quindi non credo che abbiate grossi rimpianti...
"Assolutamente no! Tutto quello che riguarda il passato è stato un passo fondamentale per l'evoluzione, oggi siamo la somma di tutto ciò che è avvenuto negli anni, perciò inglobiamo sia elementi positivi, sia altri negativi."
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Però siete passati anche attraverso un periodo poco convincente...
"Oggi come oggi credo che 'Bodypop' sia il nostro miglior album di sempre, proprio alla luce dell'esperienza accumulata negli anni addietro. Allo stesso tempo, se proprio ti dovessi segnalare un album degli And One non esattamente all'altezza dei nostri standard, punterei subito il dito su "Virgin Superstar", che ha segnato un momento di stasi dettato anche dal fatto che incidevamo per la Virgin tedesca."
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Riguardo a "Virgin Superstar" concordiamo con te, anche se quel disco contiene la splendida "Panzermensch"... Adesso immaginiamo siate soddisfatti: finalmente avete trovato un contratto che vi ha riportato nel mondo dell'elettronica indipendente, dopo la parentesi con la Virgin... come si stava nel grande circuito delle major?
"Lasciamo perdere! Oggi con la Out Of Line stiamo alla grande, era ora! Sapete, per una major tu sei solo un numero, uno dei tanti, loro si aspettano da te soltanto introiti economici e non gli interessa altro... La gente della Out Of Line, invece, segue da vicino tutto quello che facciamo, lavorano versando il sangue per far sì che la nostra proposta possa fare breccia un po' ovunque. È la migliore label che ci sia mai capitata, si tratta di gente efficiente che con un duro lavoro ci permette di apparire nelle rotazioni video della TV tedesca, facendoci scalare le charts come mai prima! Non potrei non esserne felice..."
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... anche perché ci sono tante gustose novità che bollono in pentola, vero?
"Esatto. Siamo in tour da qualche giorno, si tratta di tredici date in terra tedesca che culmineranno con il live di Amburgo del primo dicembre, dal quale verrà estratto un DVD. Sempre in quel giorno verrà alla luce il terzo singolo: abbiamo scelto "Traumfrau", è una song che piace molto ai nostri fan! Ed ora siamo in tour per promuovere il nuovo album: abbiamo già suonato a Milano il 7 di Dicembre, precisamente al Rolling Stone, recuperando così la mancata apparizione nel tour precedente!"
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Bene Steve, siamo ai saluti, ma prima di congedarci vorremo chiederti se ti sei mai chiesto perché siete quasi delle star in patria e 'soltanto' una cult-band in molti altri paesi... E' solo una questione di promozione, secondo te?
"Mmmh...in effetti avete ragione, ma dopotutto la Germania è la culla di tali sonorità; per il resto del mondo stiamo lavorando per cambiare le cose, non tutto è così naturale e semplice. Ad ogni modo, saluto i nostri fan italiani, soprattutto quelli che ci hanno dimostrato il loro affetto nella nostra data live a Milano il 7 di Dicembre. Godetevi il nuovo album!"
http://www.andone.de/
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