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16-08-2013
ARDUINNA
Fra natura e rovine
di Roberto Alessandro Filippozzi
Il vero privilegio di cui Darkroom gode è poter venire a contatto col mondo del vero underground, quello popolato da piccole ma intraprendenti etichette che ci mettono tanta passione e da act che, quando non realizzano in proprio i loro lavori, ne curano comunque ogni componente, esclusa giusto la stampa del supporto discografico e quel po' di promozione che la label di turno riesce a fare. Una intera galassia pullulante di realtà eccellenti che però non trovano spazio sulle maggiori riviste cartacee del settore, qui come nella maggior parte delle nazioni europee, se non magari per una recensione-trafiletto cui non seguiranno ulteriori approfondimenti. Se quelle riviste con finalità commerciali preferiscono puntare quasi esclusivamente su cosa 'tira' e su cosa 'paga', è loro diritto farlo, ed è poi diritto del singolo seguirle o meno, ma è evidente che un sistema così strutturato penalizzerà sempre le realtà con meno soldi da spendere in promozione, facendo passare in secondo piano la qualità. Allora è un bene che esistano riviste come quella che state leggendo, perché in quanto fuori da certe logiche commerciali, possiamo permetterci di mettere il valore della proposta al primissimo posto nella lista delle nostre priorità. E ne vogliamo dare ulteriore esempio con questa approfondita e gradevole intervista al duo belga Arduinna, al debutto col sorprendente e magnifico "Winter Ruins", sbucati fuori praticamente dal nulla assieme al gradito ritorno alle uscite nel formato fisico per la francese Seventh Crow Records, decisamente una di quelle piccole etichette cui facevamo riferimento poc'anzi. Assieme a Christophe De Nockere e Tim Dobbelaere abbiamo fatto luce sulla genesi e le finalità del progetto, ma soprattutto su questo folgorante debutto, fra i migliori lavori ascoltati in ambito neoclassic/dark ambient/neofolk negli ultimi tempi, certi di come sia più che doveroso presentare a dovere un act già capace di emozionarci così tanto alla prima uscita...
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Siete piombati nella scena come una vera sorpresa: sappiamo che Arduinna è nato nel 2008, ma non sappiamo nulla dei cinque anni di attività che hanno portato all'album di debutto... Potete dirci qualcosa circa la storia e l'evoluzione del vostro progetto musicale, oltre ai motivi che vi hanno spinti ad unire le forze in quest'avventura artistica?
"Il primissimo brano, "Dusk", è stato creato nel 2008, ma si potrebbe dire che Arduinna era già con noi quando ancora eravamo nel grembo materno. Penso che, quando siamo nati, Arduinna fosse già lì. Ci conosciamo da più di vent'anni. Siamo entrambi cresciuti negli anni '80 e musicalmente eravamo abbastanza influenzati da colonne sonore, musica elettronica e sperimentale degli anni '70 e la musica alternativa degli anni '80 e '90. In seguito siamo stati coinvolti pesantemente da generi come dark ambient, neofolk e dalla scena industriale. E così Arduinna è nato, nel 2008. Abbiamo voluto creare un progetto audiovisivo per esprimere il nostro amore e la passione per la letteratura, l'arte, la natura, la musica, il folklore, la mitologia... Con le prime canzoni e i video ci siamo concentrati principalmente sul nostro "Heimat" (il "luogo natio", nda) e sul suo folklore: intendo la zona delle Ardenne belghe, con le sue belle foreste, fiumi, laghi, rovine e la sua storia affascinante. Ma non ci siamo sentiti di limitarci strettamente a quel soggetto. Per i nostri video, realizzati in proprio, abbiamo utilizzato le immagini che abbiamo girato durante i nostri viaggi (Parigi, Arizona, Galles, Inghilterra, Irlanda...) e anche preso in prestito alcuni frammenti di film da registi che ammiro (come Tarkovskij, Christensen e Malle). Prima di creare Arduinna abbiamo sperimentato molto."
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Perché avete scelto Arduinna come nome per il vostro progetto? Molto probabilmente ha a che fare con il luogo di provenienza, le Ardenne belghe: quale importanza riveste l'Heimat cui facevi poc'anzi riferimento nel vostro lavoro con Arduinna, che come progetto artistico sembra nutrire sentimenti profondi per la Madre Terra in generale?
"Sì, Arduinna è un riferimento diretto alle Ardenne. Lei è la dea celtica di quella zona. Ci piace il nome e ciò che essa rappresenta. La natura gioca un ruolo molto importante nella nostra vita. Per noi la terra è sacra, e siamo profondamente preoccupati di riuscire a preservare quel poco che ne resta nel nostro Paese. Paesaggi e stagioni sono quasi come attori o attrici, sono i protagonisti dei nostri video e della musica. C'è un forte concetto pagano nel modo in cui consideriamo la natura. Adoriamo i paesaggi invernali ed autunnali, e cerchiamo di esprimere questo amore nella nostra arte. Raramente facciamo musica durante l'estate o in primavera. Quasi tutti i nostri brani e i video sono stati creati tra ottobre e febbraio."
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Ora addentriamoci nel vostro album di debutto. Le canzoni sono state registrate tra il 2008 e il 2012, ma nonostante questo lungo periodo di tempo è sorprendente notare che l'album suona benissimo nella sua interezza, è davvero difficile dire quali canzoni siano più datate o più recenti... Cosa potete dirci riguardo ad un processo di lavorazione così lungo?
"Grazie! Siamo sorpresi e felici di sapere che per te l'album suona come un corpo unico, ma noi ovviamente avvertiamo la differenza tra il vecchio materiale e le canzoni più recenti. Beh, in realtà ci è voluto così tanto per rilasciare un album perché non avevamo intenzione di farlo quando abbiamo iniziato con Arduinna. Principalmente abbiamo creato musica e video perché ci sentivamo di farlo, non abbiamo mai avuto intenzione di rilasciare nulla. Abbiamo soltanto fatto musica quando ci siamo sentiti di farlo, dopodiché l'unica cosa che abbiamo fatto è stata mettere le nostre canzoni e i video su Youtube (sul mio vecchio canale neofolk e dark ambient 'azze12'). Abbiamo iniziato a ricevere qualche feedback positivo e bei commenti. Abbiamo spesso ricevuto mail da persone che chiedevano dove potevano acquistare la nostra musica. Ma anche allora non abbiamo pensato di pubblicare un album. Poi abbiamo iniziato a ricevere offerte da alcune case discografiche minori, ma all'inizio eravamo riluttanti. Un giorno abbiamo ricevuto un'offerta da un'etichetta di New York. Sono stati molto gentili e premurosi, ma alla fine le cose non hanno funzionato, e così abbiamo deciso di accordarci con la Seventh Crow Records, di Parigi. Ci piace molto questa etichetta. Gli Art Of Empathy, una grande band neofolk belga, sono nostri compagni di scuderia."
"La natura gioca un ruolo molto importante nella nostra vita. Per noi la terra è sacra, e siamo profondamente preoccupati di riuscire a preservare quel poco che ne resta nel nostro Paese. C'è un forte concetto pagano nel modo in cui consideriamo la natura..."
(Christophe De Nockere)
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Il vostro sound è una miscela perfettamente bilanciata di sonorità neoclassiche, dark-folk ed ambient, con un forte rimando alle colonne sonore: che tipo di sentimenti e necessità personali vi spingono a muovervi in questa direzione, e cosa vi ispira durante il processo di composizione?
"Grazie per il complimento, Roberto. Hai dato una descrizione molto accurata di ciò che stiamo cercando di fare. Tu parli di neoclassic, dark-folk, ambient, e siamo lieti di sentire che hai incluso anche le colonne sonore. Siamo decisamente influenzati dalle colonne sonore, ed è una delle cose che stiamo cercando di fare con Arduinna: creare una colonna sonora per film che non esistono. Come abbiamo già detto, la nostra musica è pesantemente influenzata da tutti gli artisti e dai generi che abbiamo ascoltato quando eravamo (più) giovani. Abbiamo menzionato alcuni artisti sulla nostra pagina web, ma sono così tanti i gruppi e i generi da cui siamo influenzati. Ognuno di noi ha i suoi preferiti, e ci sono alcune band che entrambi amiamo. E nel momento in cui abbiamo formato Arduinna, abbiamo sentito il bisogno di esprimerci musicalmente e visivamente. Cosa ci ispira durante il processo di composizione? Migliaia di cose. Senza un ordine particolare: la musica, la letteratura, la pittura, la poesia, l'arte, i paesaggi, i sogni, le stagioni, il trekking, e apprezziamo anche una bella birra belga o uno squisito vino rosso quando creiamo le nostre canzoni (ride, nda)."
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Avete citato nomi come Wardruna, Dead Can Dance, Artesia, Rome, primi Tangerine Dream, Arcana e Sephiroth tra le vostre influenze, ma per quel che mi concerne ho trovato il vostro suono molto personale e unico, grazie alla vostra capacità di giostrare abilmente fra tanti stili e soluzioni differenti: si può asserire che abbiate tracciato un percorso preciso da seguire per Arduinna, o credete che l'evoluzione del vostro progetto vi porterà ben oltre tutto questo?
"Grazie Roberto! Beh, di certo non possiamo negare le nostre influenze, ma non abbiamo mai voluto copiare questo o quell'altro artista. Già prima di realizzare la primissima canzone avevamo un concetto e un'idea per Arduinna. Non volevamo limitarci a un genere in particolare, ci siamo sentiti di fare qualcosa che fosse un mix fra (dark) ambient, neoclassic, neofolk, martial, ritual e colonne sonore. D'altra parte non vogliamo limitarci a questo. Pensiamo di poter ancora evolvere molto con la nostra musica e i video."
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Su questo primo album avete utilizzato le voci molto raramente, solo quando c'era bisogno di qualcosa in più per ottenere la giusta atmosfera: perché questa scelta? Avete pensato di utilizzare più voci in futuro, oppure rimarrete principalmente un progetto strumentale?
"Non abbiamo mai avuto intenzione di scrivere canzoni basate su testi. Le vocals sono usate come un altro strumento. E quando pensiamo possano aggiungere qualcosa alla canzone. Quindi rimarremo principalmente un progetto strumentale. Ci piace usare campioni di spoken word di volta in volta. Come il brano di Hesse "Im Nebel". Forse useremo alcuni cantanti ospiti per le future canzoni. Ne conosciamo uno che è di formazione classica (canta Schubert e Mahler), e riteniamo che potrebbe essere interessante incorporare questo tipo di voce in alcune canzoni. E non ci dispiacerebbe avere Lisa Gerrard, Agathe (Artesia) o Eliane P. (Die Form) a cantare su una delle nostre canzoni (ride, nda)..."
"Per noi i tempi antichi, o la storia, sono molto vivi. Crediamo che la nostra musica ed arte sia influenzata dal passato. Abbiamo un forte legame con la cultura e le credenze dei popoli celtici e germanici che una volta popolavano le Ardenne ed altre regioni del nostro Paese..."
(Tim Dobbelaere)
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Ho sempre la sensazione che act come Arduinna, insieme a progetti simili, siano fondamentali per mantenere viva l'eredità delle tradizioni europee: qual è il vostro punto di vista? Vi sentite parte di questa importante missione di conservazione e recupero per le generazioni a venire? E qual è il vostro sentimento per i tempi antichi?
"Sappiamo quello che vuoi dire, ma non possiamo dire di sentirci parte di un qualche tipo di missione per mantenere viva l'eredità della tradizione europea. Non possiamo negare che ci troviamo immersi nella musica europea, nella storia, nella letteratura e nell'arte, ma d'altra parte siamo anche influenzati dalla musica e dalle culture non-europee. Eppure consideriamo noi stessi un progetto europeo. Naturalmente sappiamo che nella scena neofolk c'è una forte enfasi sull'Europa. Sia essa culturale o politica. Ma questo non è il punto focale di quello che facciamo. Beh, per noi i tempi antichi, o la storia, per così dire, sono molto vivi. Crediamo che la nostra musica ed arte sia influenzata dal passato. Abbiamo un forte legame con la cultura e le credenze dei popoli celtici e germanici che una volta popolavano le Ardenne ed altre regioni del nostro Paese. Come altri gruppi ambient e neofolk, siamo attratti e interessati alle culture pagane del passato. Non un qualcosa che mostriamo in modo diretto nelle nostre canzoni, eppure l'influenza è lì, quasi in maniera inconscia."
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Se il vostro album di debutto funziona così bene è anche merito della produzione, semplicemente perfetta per catturare l'essenza oscura della vostra musica...
"Siamo felici di sapere che ti piace la produzione. Abbiamo masterizzato e mixato noi stessi i brani. Al meglio delle nostre possibilità. Volevamo avere un suono nitido, e abbiamo voluto provare a mixare gli strumenti in modo tale che l'ascoltatore potesse sentire e percepire la freddezza, la desolazione, le foreste innevate, le foglie che cadono in autunno in ogni dettaglio... Pensiamo che il modo in cui la nostra musica suona sia molto importante. Mixaggio e mastering sono processi molto stressanti, ma così importanti!"
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Avete intitolato l'album "Winter Ruins", ossia "rovine d'inverno": in che modo le rovine, soprattutto in inverno, vi affascinano e che tipo di sentimenti ispirano in voi?
"Beh, ci piacciono moltissimo le antiche rovine dell'abbazia di Orval. Specialmente durante l'inverno, quando tutto è coperto da un velo di neve e non c'è nessuno in giro. Le rovine, in particolare, sono molto stimolanti. L'atmosfera, l'energia, gli eventi che vi hanno avuto luogo, la loro pura bellezza... nei nostri viaggi abbiamo incontrato alcuni luoghi veramente affascinanti. E l'inverno è la nostra stagione preferita. Preghiamo sempre per inverni rigidi, con un sacco di neve. Passeggiare tra le rovine evoca sensazioni di malinconia, nostalgia, tristezza... ti fa contemplare, ed è molto stimolante per la nostra musica. Non c'è niente di più magico di una foresta coperta di neve. Quando la terra è coperta in un sudario bianco e il silenzio è tangibile..."
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Abbiamo già accennato alla natura audiovisiva del vostro progetto: cosa potete dirci riguardo l'aspetto puramente visuale, e come lavorate al fine di combinarlo con la musica che componete?
"Arduinna non è mai stato un progetto esclusivamente musicale. Fotografie e video sono importanti quanto le canzoni. Naturalmente ognuno ha il diritto di ascoltare la musica e di ignorare i video o le fotografie, ma per noi sono parte delle canzoni. Non ci sono molte band nella 'scena nera' (in assenza di un termine migliore) che rilasciano video fatti in proprio con le loro canzoni, e noi ci siamo sempre sentiti di farlo. L'arte visuale può aggiungere qualcosa al suono, ed è interessante abbinare immagini alla musica. Già prima che nascesse Arduinna ho realizzato alcuni fan-videos fatti in casa per band come Sonne Hagal, :Of The Wand And The Moon:, In Ruin, Spiritual Front, Darkwood e via dicendo... Purtroppo non abbiamo il tempo necessario per focalizzarci un po' di più sulla fotografia e sui video. All'inizio abbiamo usato immagini che abbiamo girato noi stessi, ma ultimamente abbiamo utilizzato frammenti di film che ci ispirano, come per esempio "Haxan" di Christensen. Siamo soliti scrivere prima la musica e poi creare un video per essa, ad eccezione del brano "Winter Ruins", per cui abbiamo fatto prima il video."
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Cosa prevede il futuro per Arduinna e per gli altri vostri eventuali progetti? Siete anche attivi come live band? Pensate mai di prendere in considerazione l'idea di aprire il progetto ad altri membri stabili, al fine di andare oltre i risultati già raggiunti?
"Ci sono due sole persone negli Arduinna. Produciamo e registriamo noi stessi tutti gli strumenti. Se volessimo suonare la nostra musica dal vivo, avremmo bisogno almeno altri tre musicisti. Forse anche quattro o cinque. Per ora non abbiamo in programma di fare concerti. Ma ci piacerebbe farlo, un giorno. Ci piacerebbe suonare in una foresta, in una chiesa o presso le rovine di Orval. Non ci vediamo a suonare nel classico locale per concerti. Naturalmente questo richiederà tempo. Avremmo bisogno di provare con altri musicisti e, in qualche modo, di riarrangiare un po' le nostre canzoni, poiché non ce le sentiremmo di ricreare la stessa identica musica che si può ascoltare sul disco. Per quanto riguarda altri membri stabili: siamo aperti a musicisti ospiti, ma riteniamo che Arduinna rimarrà un progetto di sole due persone. Entrambi abbiamo alcuni progetti paralleli, principalmente per divertimento. Tim (Dobbelaere, nda) ha un progetto elettronico e soundtrack-oriented, io ne ho uno neofolk e un altro più goth/darkwave. Vorremmo avere più tempo per fare musica. Al momento ci stiamo concentrando sul successore di "Winter Ruins". Ma durante l'estate non scriviamo molta musica."
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Ci avviamo alla conclusione... La maggior parte della gente si lascia sedurre da pubblicità furbe e luccicanti, anche nella scena dark/goth, quindi alla fine le etichette più grandi e i loro artisti dominano su riviste e media dedicati ... Voi siete sconosciuti ai più, avete firmato per una piccola etichetta e avete appena pubblicato il vostro album di debutto, ma avete molto più da offrire rispetto a molte band supportate dalle maggiori label del settore: ciò dimostra una volta in più che, la maggior parte delle volte, la cosiddetta 'scena underground' ha molto più da offrire rispetto alle etichette più pubblicizzate e visibili?
"Questa è una domanda interessante. Pensiamo che ci sia un sacco di ottima musica che viene rilasciata da etichette molto piccole. L'undeground ha molto da offrire. Ma lo stesso vale per le major. C'è anche un sacco di musica che ci piace che è stata pubblicata su major. Ma se siamo onesti, allora dobbiamo ammettere che la musica più interessante che ci piace in questo periodo è quella rilasciata dalle etichette underground. E pensiamo che sia un peccato che alcune band non godano mai di abbastanza esposizione o rispetto. E non stiamo parlando del nostro progetto. A volte è più facile ottenere esposizione quando hai firmato con una major. In questi tempi un sacco di persone hanno l'opportunità di fare musica, e molta gente lo fa. Così ora tutto dipende dalla pubblicità, per vendere il proprio prodotto ad un mercato saturo. È tutta questione di farsi conoscere attraverso la pubblicità e le pubbliche relazioni. E non siamo stati bravi in questo. Mettiamo fuori la nostra musica e i video, ma è l'unica cosa che abbiamo fatto. Non abbiamo mai fatto promozione o scritto alle etichette. E non ci aspettavamo qualsiasi offerta di contratto. Ma poi è successo e, naturalmente, siamo stati molto contenti che ci abbiano dato la possibilità di pubblicare la nostra musica."
"Le rovine sono molto stimolanti: l'atmosfera, l'energia, gli eventi che vi hanno avuto luogo, la loro pura bellezza... Passeggiare tra le rovine evoca sensazioni di malinconia, nostalgia, tristezza... ti fa contemplare, ed è molto stimolante per la nostra musica..."
(Christophe De Nockere)
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Siamo alla fine, a voi l'ultima parola...
"Vogliamo ringraziarti, Roberto, per questa intervista e per le interessanti domande. Ti ringraziamo anche per la recensione del nostro album e per averci dato l'opportunità di parlare di Arduinna. E grazie a tutti coloro che ci sostengono! Saluti dalle Ardenne!"
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