SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO
Mailing-List:
Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista
11-06-2007
THE MOON AND THE NIGHTSPIRIT
Paganesimo ancestrale e rituali perduti
di Michele Viali, Roberto Alessandro Filippozzi
Da tempo ormai l'Ungheria è foriera di buoni progetti musicali dediti alla sperimentazione (pensate solo ai già affermati Cawatana o a Kriegsfall-U e alla sua etichetta Mozgalom Records), ma se il duo The Moon And The Nightspirit può, per ragioni etniche, essere associato alla fiorente scena magiara, riesce al tempo stesso a distaccarsene dando vita ad un sound nuovo e a tematiche estranee a qualsiasi band. Se in parte il progetto di Mihaly e Agnes può essere avvicinato, tra gli altri, ad un ensemble come gli Ataraxia, vuoi per la ricerca di una strumentazione perduta e antica che per argomenti che guardano al passato più remoto, è parimenti certo che l'impegno posto nel recupero delle radici ancestrali e magiche del popolo magiaro, messo a punto grazie a musica, testi e iconografia, pone The Moon And The Nightspirit in una posizione di assoluta novità rispetto alla scena. Ma non è solo questo ciò che ci ha fatto pensare alla necessità di un'intervista: un progetto musicale di questo tipo non sarebbe potuto esistere fino a qualche decennio fa, e il fatto che noi oggi possiamo apprezzare un album come "Regõ Rejtem" e vedere in concerto in Italia Agnes e Mihaly è una conquista culturale per l'Ungheria e per i popoli che la circondano, nonché un motivo in più per celebrare con uno spazio maggiore questi sognanti cantori del paganesimo.
-
La musica espressa dal vostro progetto evoca mondi magici e sognanti. Volete dirci quali sono i temi che ispirano la vostra musica e quali fonti storiche e fantastiche usate per creare le vostre liriche e le vostre atmosfere?
"La nostra principale fonte di ispirazione è la Natura stessa, in quella forma che non può essere percepita da organi sensoriali terrestri, ma solo con l'apertura del 'terzo occhio' spirituale. Siamo ispirati dal sussurro della Madre Terra e dai racconti e dalle fiabe degli antichi. La nostra musica prende nutrimento dalle antiche favole e dai miti dei tempi andati. Noi, come i nostri antenati, crediamo nell'eternità, nel legame di luce generato tra la Natura e l'Uomo, tra la Madre Terra e il suo seme-figlio, tra il Sole Padre di Tutto e la nostra impetuosa anima alata, tra il mondo materiale e il mondo spirituale. Noi crediamo nella Luce eterna nascosta nella parte interna più profonda, l'immanente fuoco interiore, il fuoco vivente dell'anima. Questo legame, questa fiamma che arde, ci guida e ci conduce nel percorso. Questo è ciò che ci ispira."
-
Qual è la connessione tra il suggestivo nome The Moon And The Nightspirit e il mondo che volete creare con la vostra musica e i vostri testi?
"Per la nostra band abbiamo creato un nome che fosse fortemente espressivo e simbolico. Per noi 'The Moon' simbolizza il lato femminino della natura e 'The Nightspirit' racchiude il lato mascolino. La Luna è la musa, il guardiano dell'antica saggezza che conosce da sé tutti i segreti, mentre lo Spirito della Notte è il cercatore dei sogni, il vagabondo, il Bambino. La Luna è il Maestro, lo Spirito della Notte è il Discepolo."
-
In "Regõ Rejtem" avete usato una strumentazione molto varia, accostando strumenti ben noti (come la chitarra o il violino) ad altri piuttosto singolari (woodwind, zither, arpa ebraica). Come avete imparato a suonare questa gran varietà di strumenti e quali preferite utilizzare per realizzare le vostre sonorità?
"È sempre un'esperienza interessante e foriera di ispirazione imparare a suonare nuovi strumenti. Abbiamo il nostro studio personale dove lavoriamo come tecnici del suono, ed abbiamo quindi il tempo e le condizioni ideali per imparare a suonarli. Siamo da molto tempo alla ricerca di strumenti antichi, etnici e tradizionali, e siamo arrivati a mettere insieme una vasta collezione. Per il futuro stiamo pianificando di utilizzare altri interessanti strumenti dal suono unico come il koboz (lira ungherese) e il kemencse (antico violino a tre corde). Tutti gli strumenti hanno il loro ruolo e la loro importanza nel nostro sound, tuttavia i nostri preferiti sono la chitarra acustica e il violino, entrambi utilizzati sin dall'inizio della nostra carriera musicale."
-
Musicalmente parlando, il vostro sound è basato su melodie acustiche e delicate: perché avete scelto questa particolare linea espressiva?
"Quando abbiamo iniziato, l'idea principale della band era scrivere musica usando solo strumenti acustici. The Moon And The Nightspirit è un duo pagan-folk, una band che produce una musica che nasce a sua volta da antiche favole ancestrali. Il nostro mondo è fortemente connesso alla Natura, agli Spiriti della Terra e al lato spirituale del mondo. Non c'è posto per roba elettronica e sintetica nella nostra realtà musicale."
-
Uno dei punti di forza della vostra musica è la particolare ed evocativa atmosfera che riuscite a creare in ogni brano. Quanta importanza date alla ricerca di un sound ambientale appropriato?
"Comporre musica per noi è una specie di atto spirituale, lasciamo che la musica fluisca da noi... Quando scriviamo brani siamo mediatori di una specie di messaggio sovrannaturale, un messaggio che arriva da un mondo sacro. La musica e l'atmosfera ci vengono a cercare."
-
Dato che le vostre atmosfere sono molto particolari, qual è secondo voi il modo migliore per apprezzare "Regõ Rejtem"?
"Consigliamo di ascoltare il nostro CD con gli occhi chiusi o sotto un cielo stellato: il misterioso regno delle stelle."
"Noi, come i nostri antenati, crediamo nell'eternità, nel legame di luce generato tra la Natura e l'Uomo, tra la Madre Terra e il suo seme-figlio, tra il Sole Padre di Tutto e la nostra impetuosa anima alata, tra il mondo materiale e il mondo spirituale."
(Mihaly, Agnes)
-
Nel vostro primo album "Of Dreams Forgotten And Fables Untold" avete proposto la maggior parte dei vostri testi in lingua inglese, e ricordiamo svariate recensioni in cui si diceva che le poche canzoni interpretate nella vostra lingua madre suonavano molto meglio; oggi, alla luce di quanto ascoltato sul nuovo lavoro, sembra abbiate voluto accogliere queste 'richieste'...
"Usando la nostra lingua madre possiamo esprimerci più facilmente, e ciò rende molto meglio il concept del nuovo album. Comunque al CD è allegato un libretto che presenta i testi sia in ungherese che in inglese, così chi non conosce l'ungherese potrà capire ciò che stiamo cantando e qual è il nostro messaggio."
-
Secondo voi i testi in ungherese possono essere una scelta pericolosa in relazione alla percezione dell'album nei mercati stranieri?
"Ad essere onesti non ci preoccupiamo delle vendite quando iniziamo a scrivere un brano, comunque sembra che i mercati stranieri non abbiano problemi con la lingua ungherese, anzi, la trovano magica e interessante."
-
Come potrete immaginarvi il pubblico italiano non ha una conoscenza approfondita della vostra cultura, specialmente della musica folk ungherese...Vorremmo quindi chiedervi quanto della tradizionale cultura musicale magiara rientra nella vostra musica e in che modo...
"Noi seguiamo il percorso dei nostri antenati e crediamo nel dualismo tra il mondo materiale e il mondo spirituale, tra il 'legame terreno' e il 'cielo generatore'. Siamo ispirati dalle sagge parole sussurrate dagli Avi: "Siamo una cosa sola, sostanza terrena, seme-figli nel vetusto utero della Terra. Siamo luce, impetuosa anima alata che risplende, pulsa e si rigenera". Musicalmente le nostre principali influenze sono la musica folk ungherese, i brani dei menestrelli e la musica sciamanica e rituale."
-
Venendo ai contenuti dell'album, vorremmo chiedervi il significato del titolo "Regõ Rejtem" e in che modo è connesso al pregevole artwork.
"'Regõ Rejtem' indica un tipo di canzoni derivate dagli antichi menestrelli ungheresi, e significa 'Io evoco la magia, sono in estasi, in trance'. Indica l'ultimo limite in cui lo sciamano (che in antico ungherese era chiamato Tàltos) grida prima di cadere in trance, prima di aprire la sua mente al regno degli antichi spiriti. Questa volta abbiamo lavorato in modo più approfondito sui tempi antichi, sia per quanto riguarda la musica che i testi, e abbiamo trovato questo antico e sacro campo d'attività che soddisfa nel modo più perfetto il mood delle nostre nuove canzoni."
-
"Regõ Rejtem" è quindi un concept album? Cosa potete dirci riguardo i testi?
"Sì, l'album ha la struttura di un concept. Benché i brani siano separabili l'uno dall'altro, le liriche li unificano. Il tema principale è la riscoperta e la rinascita delle antiche età dell'oro, dei remoti eoni dell'innocenza. Tempi in cui il terzo occhio interno era ancora aperto e capace di vedere attraverso il velo di Iside. Tempi in cui l'uomo era un essere più spirituale che materiale e camminava lungo il percorso della saggezza e della purezza. "Apri il tuo occhio interno per vedere il percorso segreto che porta oltre il velo! Lascia che le sagge parole degli Antichi ti guidino e non dimenticare mai le tue radici, le tue Tradizioni e la tua Cultura!": questo è il messaggio dei nostri testi."
-
Entrambi i vostri album sono stati prodotti dalla Equilibrium Music. Come è nata la vostra collaborazione con la label portoghese?
"Dopo aver registrato il nostro primo EP abbiamo deciso di spedirlo ad un piccolo numero di label straniere. La prima etichetta che ci ha contattato per un possibile contratto è stata la Equilibrium. Già li conoscevamo e avevamo sentito parlare molto bene di loro: sono veramente professionali, hanno uno standard qualitativo di produzione molto alto e fanno un'ottima promozione. Hanno fatto un gran lavoro con il nostro album di debutto ed hanno diffuso la musica di The Moon And The Nightspirit in tutto il mondo. Col passare del tempo siamo diventati amici, abbiamo molta fiducia in loro e loro confidano in noi, e senza ombra di dubbio il nostro secondo album doveva essere prodotto da loro."
"Comporre musica per noi è una specie di atto spirituale, lasciamo che la musica fluisca da noi... Quando scriviamo brani siamo mediatori di una specie di messaggio sovrannaturale, un messaggio che arriva da un mondo sacro."
(Mihaly, Agnes)
-
La Equilibrium ha prodotto progetti che forse hanno delle affinità con la vostra musica, tipo i Dwelling o gli italiani Lupercalia...
"Apprezziamo i lavori di entrambe le band che hai menzionato, ma loro si nutrono di altre culture e tradizioni. Dwelling, per esempio, si rifà alla tradizione portoghese e alla musica Fado, tuttavia nel modo di pensare ci sono delle connessioni tra noi e loro, poiché entrambi riteniamo che la promozione delle nostre culture sia molto importante."
-
Le illustrazioni per il booklet del vostro ultimo album creano un'atmosfera decisamente magica. Chi è l'autore dei disegni? Potete spiegarci il significato delle immagini che caratterizzano la copertina?
"Le illustrazioni della copertina e del booklet sono state realizzate da Agnes. Tutti i disegni sono stati creati in esclusiva per questo album, e sono stati ispirati dai brani e dai testi. Questi dipinti rappresentano i riflessi di un mondo che fu, di un'età dell'oro caratterizzata da spiritualità e innocenza."
-
Come mai avete scelto una copertina in formato A5 per "Regõ Rejtem"? In un'epoca di download selvaggio, pensate sia importante fornire una buona confezione a chi ancora paga per la musica che vuole ascoltare?
"L'idea per il packaging è nata dalla Equilibrium Music. Dopo aver visionato qualche disegno di Agnes ci hanno offerto l'opportunità di creare per l'album uno speciale formato a dimensione DVD-case, con un libretto ricco di disegni. L'idea ci è piaciuta, e con ciò vorremmo riuscire ad offrire all'ascoltatore un viaggio visivo accanto a quello musicale. Le liriche, la musica e le illustrazioni formano una forte unità, e solo la coesistenza di questi tre punti può rendere 'Regõ Rejtem' nella sua interezza."
-
Sappiamo che siete stati membri di una band gothic metal ungherese prima di formare il progetto The Moon And The Nightspirit. In che modo è avvenuto questo radicale cambio di interessi musicali e tematici? Rimangono in voi echi della vostra esperienza gothic metal (forse a volte nella voce maschile)?
"La dipartita dagli Evensong, la nostra precedente band, era inevitabile a causa delle divergenze musicali. Avevamo smesso di essere un gruppo che lavorava insieme, avevamo tutti opinioni diverse riguardo la strada che dovevamo seguire. A parte questo siamo ancora amici, tanto che due membri degli Evensong ci hanno aiutato in qualità di session-men nelle nostre esibizioni dal vivo. Siamo sempre stati interessati alla cultura e alla saggezza pagane, all'eredità spirituale e culturale dei nostri antenati, ai dimenticati racconti dell'antichità; dopo aver scritto qualche pezzo per The Moon And The Nightspirit, abbiamo capito che questa era la musica che avevamo sempre voluto fare: era la via che stavamo cercando da tempo, il mondo che veramente ci apparteneva. Penso che The Moon And The Nightspirit non abbia alcuna connessione con il progetto Evensong, ma è anche vero che noi due siamo stati i principali autori di quella band goth metal."
-
Abbiamo riscontrato nelle vostre tematiche affinità con vari progetti dell'area folk interessata al paganesimo come Hagalaz Runedance, Waldteufel, Blood Axis, Loreena McKennitt ed altri. Quali sono i progetti musicali che preferite? E da chi siete maggiormente influenzati?
"Ascoltiamo ogni tipo di musica, dalla classica al metal, e ogni cosa che ci tocca può influenzare il nostro stile; non so quali possano essere le band più importanti dell'area pagan-folk, ma i nostri nomi favoriti sono Loreena McKennitt e Hagalaz Runedance, poi amiamo anche i lavori di Dwelling, Ìon, Daemonia Nymphe ed Artesia."
-
Forse siete interessati anche alla mitologia runica e ai lavori di Freya Aswynn o alle pubblicazioni cartacee di Michael Moynihan, tipo "Tyr", "Lords Of Chaos" ed altri...
"Sì, siamo interessati ad ogni tipo di mitologia e di racconti del passato, leggiamo molto materiale relazionato a questi temi. Sfortunatamente non conosciamo le opere di Freya Aswynn, ma ci informeremo non appena terminata questa intervista."
-
Secondo voi, quanto le antiche tradizioni ungheresi sono accostabili agli antichi miti indoeuropei?
"Le due tradizioni sono molto vicine e il messaggio è più o meno lo stesso."
-
Potreste descrivere ai nostri lettori la vostra recente esperienza in Italia, a Masserano, durante il festival celtico? Siete soddisfatti dell'organizzazione e dell'accoglienza del pubblico?
"Questo festival dedicato alle antiche tradizioni è stato meraviglioso, incantevole e ben organizzato. L'esperienza è stata divertente e il pubblico grandioso. Cogliamo l'occasione per ringraziare gli organizzatori di questa eccellente iniziativa."
-
State organizzando un tour per promuovere il nuovo album? E quali sono, in generale, i vostri programmi per il futuro?
"Sì, stiamo pianificando quanti più concerti possibile, ma l'organizzazione dei live è ancora in corso e contiamo di avere l'opportunità di suonare in varie location europee. Questo è il progetto per l'anno in corso, mentre per il prossimo anno dovremmo riprendere a scrivere brani in modo da poter pubblicare un nuovo album per la fine del 2008."
-
Avete progetti paralleli oltre a The Moon And The Nightspirit?
"No, The Moon And The Nightspirit è un progetto che ci impegna totalmente e non abbiamo il tempo per dedicarci ad altre band."
-
Dato che non abbiamo ancora avuto la possibilità di vedervi suonare dal vivo, potete spiegarci come strutturate i vostri concerti?
"Per i concerti usiamo dei session-men: di norma suonano con noi Gabor Vegh alle percussioni, al flauto e all'arpa ebraica e Gergely Cseh al tapan (strumento a percussione, nda). I nostri live sono a tutti gli effetti delle celebrazioni rituali per la Madre Terra e le antiche usanze."
-
Cosa potete dirci riguardo alla scena musicale ungherese? Secondo voi c'è qualche nome importante da menzionare in questa sede?
"L'Ungheria gode di una scena musicale abbastanza viva, ci sono molte band talentuose che sfortunatamente sono semi-sconosciute oltre i confini magiari. Tra i progetti notevoli ricordo Gire, Hexenwood e Cawatana."
"Tradizione e Cultura sono sinonimi di eredità, sono cose che devono essere salvaguardate per le generazioni a venire. Rappresentano le nostre radici e nascono dal ventre della Madre Terra, sono il sussurro dell'anima libera. Ci sono cose che non possono essere cancellate dall'anima dell'Uomo, non importa quanto potente sia questa odierna 'globalizzazione bestiale'."
(Mihaly, Agnes)
-
Il vostro progetto è senz'altro connesso alla Cultura e alle Tradizioni del vostro popolo, e vorremmo sapere quale significato date a queste fondamentali tematiche. In tempi di globalizzazione la vostra musica cerca di dare dignità alla cultura locale, mentre il mercato globale tende a distruggere le differenze tra i popoli, ovvero quelle usanze che hanno finora reso il mondo così interessante e diverso. Secondo voi, cosa succederà quando queste diversità etniche ancora esistenti saranno ridotte in modo molto più drastico e definitivo di adesso?
"Tradizione e Cultura sono sinonimi di eredità, sono cose che devono essere salvaguardate per le generazioni a venire. Rappresentano le nostre radici e nascono dal ventre della Madre Terra, sono il sussurro dell'anima libera. Benché tutte le nazioni abbiano le proprie tradizioni, queste non devono avere la funzione di separare i popoli, ma cercare di unirli l'uno all'altro. Oggigiorno, nell'era del Kaly Yuga (era delle tenebre ricca di ignoranza spirituale, secondo la religione induista... nda) il legame tra i popoli è diverso. La cosa che li lega non dovrebbe essere il denaro ma la manifesta Verità stellare, nascosta dietro il velo di Iside, così come è scritto negli antichi miti. Attualmente sempre più gente guarda indietro per riscoprire le proprie radici, la propria cultura ed eredità ancestrale. Ci sono cose che non possono essere cancellate dall'anima dell'Uomo, non importa quanto potente sia questa odierna 'globalizzazione bestiale'. Prima o poi i giorni dell'oscurità finiranno e l'occhio dello spirito sarà finalmente aperto."
http://www.themoon.equilibriummusic.com/
http://www.equilibriummusic.com/